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ESCLUSIVA TG – Benedetti: “La Roma ha più da perdere del Torino e può essere un vantaggio. Ricci il perno della squadra”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Silvano Benedetti

Silvano Benedetti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Benedetti è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Torino e dopo essere passato in prima squadra nella stagione ‘83/’84  ha fatto esperienza a Parma, Palermo e Ascoli prima di far ritorno in granata dov’è rimasto dal 1987 al 1992 vincendo la Mitropa Cup e arrivando alla finale di Coppa Uefa. Appesi gli scarpini al chiodo, nel 2001 è tornato al Torino e da dirigente si è occupato in particolare della scuola calcio fino al 2023. In carriera ha anche giocato nella Roma dal 1992 al 1995. Con lui abbiamo parlato della sfida di questa sera fra i granata che cercano continuità di prestazioni e risultati e i giallorossi che dall’esonero di De Rossi sono sempre stati in fibrillazione non accettando del tutto il nuovo allenatore Juric e arrivano dalla pesante sconfitta con la Fiorentina per 5 a 1.

Roma-Torino, una partita delicata per tutte e due le squadre, anche se per motivi differenti?
“Sì, determinante per tutte e due le squadre, ma meno per il Torino nel senso che giocare contro la Roma per il Torino è sempre una partita di cartello. Però sicuramente in questo momento la pressione più grossa è quella che grava sulla Roma. Diciamo che fra le due squadre chi ha più da perdere è la Roma, non il Torino”.

Secondo lei, il Torino può girare a proprio vantaggio le difficoltà che ci sono in casa Roma?
“Sì, però può essere un'arma a doppio taglio perché quando c'è una pressione del genere ci può essere una grande reazione e quindi la squadra può tirare fuori ciò che le serve per scavalcare la montagna, oppure crolla definitivamente. Determinanti saranno i primi minuti dopo il fischio iniziale per capire un po' come si incanalerà la partita. Sicuramente la pressione che c’è sulla Roma non fa bene alla squadra”.

Se si guarda solo la classifica, la Roma ha 4 punti in meno del Torino, ha segnato 9 gol e i granata ne hanno realizzati 15, i giallorossi ne hanno subiti 11 e il Torino 14 quindi tutto sommato forse in questo momento le due squadre si equivalgono?
“Il Torino, secondo me, sta facendo bene, a parte le partite con Lazio, Inter e Cagliari che ha preso qualche gol in più, però diciamo che questo inizio di campionato è stato positivo. Avrei firmato per avere 14 punti dopo 9 giornate. Per questo dico che è un buon inizio di campionato. Poi è normale che le tre partite perse abbiano creato un po' di tensione, però alla fine la vittoria col Como ha rimesso un po' tutto a posto, anche se sicuramente la mancanza di un centravanti come Zapata si farà sentire”.

Dopo l’infortunio di Zapata hanno segnato Sanabria e Njie, anche Linetty però lui non è un attaccante, ma non ancora Adams, solo una casualità oppure come dice Vanoli dipende dal fatto che senza Duvan lì davanti va un po' risistemato tutto?
“Può darsi perché Zapata era un riferimento, come leader e perché un giocatore con le sue caratteristiche ti dà la possibilità anche di rifiatare in certi momenti della partita. Sicuramente è quasi insostituibile. Il Torino ha giocatori validi come Sanabria e Adams, ma hanno altre caratteristiche però sono giocatori sempre di qualità, quindi bisognerà trovare nuove strategie. Comunque io un giocatore come Adams me lo tengo tutta la vita”.

Il Torino ha il problema che subisce un po' troppi gol finora già 14. Lei si è fatto un’idea del perché?
“Quando si prendono troppi gol a volte non è solo demerito della difesa e sicuramente si tratta di momenti negativi perché all'inizio il Torino non prendeva così tanti gol e adesso magari ne ha presi un po' in più. Ci sono quei momenti nella stagione che una mezza palla va dentro e per fortuna domenica col Como c'è stata una riscossa e non si sono subiti gol. Tutti insieme i giocatori hanno partecipato alla manovra difensiva e sono convinto che può essere un tema per cui bisogna andare avanti su questa strada. E poi, a parte il Cagliari, il Torino ha subito tre gol nelle partite con Lazio e Inter che sono squadre di qualità, quindi ci può anche stare se ti gira male e c'è magari la giornata negativa di prendere tre gol con certe squadre. Meno con il Cagliari però, come dicevo, ci possono stare dei momenti di flessione del genere. L’importante è superarli come nella gara con il Como, anche se i lariani hanno avuto il pallino del gioco in mano per la maggior parte della partita, ma il Toro è riuscito a non prendere gol grazie anche alla bravura del portiere”.

Vanoli ha detto che con la Roma la differenza la farà quando si giocherà uomo su uomo e soprattutto nell'interpretazione durante gli inserimenti senza palla, nella voglia di arrivare prima dell'avversario e nell’essere bravi a gestire i vari momenti e che i centrocampisti saranno una parte fondamentale. Lei come vede questa partita?
“Ha ragione Vanoli perché ormai il calcio sta ritornando un po' come ai vecchi tempi quando c’erano tantissime marcature a uomo, quindi la differenza la farà la capacità del giocatore nel superare il proprio avversario e gli inserimenti a vuoto. A vuoto vuol dire che un giocatore deve credere in un cambio di passo per inserirsi nello spazio. Dieci volte vai a vuoto, fai fatica, vai a vuoto e una volta invece la butti dentro. Ci sono dei giocatori invece che per pigrizia o per mancanza di volontà o per mancanza anche di capacità non leggono questo inserimento. Oggi non è facile fare gol perché ci sono tatticismi e la differenza la fa chi è in grado di creare la sorpresa o nell'uno contro uno o nell'inserimento nello spazio e quindi a vincere il duello e eventualmente a fare gol e a vincere la partita. Concordo con le parole di Vanoli”.

Se lei fosse l'allenatore del Torino chi vorrebbe sottrarre alla Roma in modo che non giocasse questa sera?
“A me fa sempre paura il centravanti  Dovbyk, ha un po' le caratteristiche che ha Zapata. Sono quei giocatori che riescono a tenere bene la palla e poi sono sempre pericolosi in mezzo all'area. Io eviterei questo giocatore, mi fa paura. Ieri non si è allenato a causa di un fastidio al ginocchio quindi vedremo se questa sera giocherà”.

Invece se fosse Juric chi toglierebbe al Torino?
“Ricci, toglierei Ricci. E’ un giocatore che sta crescendo a vista d'occhio e sta diventando veramente il perno della squadra”.

Diceva che in questa partita rischia di più la Roma per cui è possibile fare un pronostico?
“Dico una banalità, è una partita da 1 o 2 in schedina nel senso che o vince il Toro o vince la Roma, poi alla fine so già che pareggeranno, però il pareggio, secondo me, alla Roma non basta per uscire da questa crisi. I giallorossi cercheranno in tutte le maniere di portarla a casa e questo può essere un vantaggio per il Toro, se saprà sfruttare eventuali spazi o errori che commetterà la Roma”.


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