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ESCLUSIVA TG - Beneforti: “Col Torino il Bologna deve essere pronto a fare anche una partita “sporca” per cercare di fare risultato”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Claudio Beneforti

Claudio Beneforti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Con Beneforti, giornalista de Il Corriere dello Sport, abbiamo parlato della partita  che si disputerà domenica fra il Bologna, squadra che segue quotidianamente, e il Torino.

Bologna e Torino hanno avuto un andamento simile nell’ultimo periodo e arrivano da due vittorie consecutive, mentre nelle precedenti avevano incontrato difficoltà. Ma come effettivamente si approcciano al match queste due squadre?

“E’ vero, ma il percorso è stato diverso perché il Torino ha avuto sempre lo stesso allenatore Juric mentre il Bologna no poiché ha iniziato la stagione con Mihajlovic e adesso c’è Thiago Motta. La squadra non stava più reagendo a differenza di quello che aveva fatto la volta precedente alla malattia di Sinisa. Il Bologna, inteso come società, pensava che la squadra avrebbe reagito come la prima volta quando era riemersa la seconda fase della malattia e invece è stata tutta un’altra storia, anche perché, purtroppo, ci si abitua alle disgrazie. La prima volta la squadra giocava anche per Sinisa e anche con lo staff era “dentro” la malattia soffrendo e in campo giocava per l’allenatore, mentre la seconda volta non  è stato così. Sinisa non ha fatto il ritiro estivo e quando è tornato non stava bene anche se ha fatto sempre di più di quello che avrebbe fatto qualunque altra persona normale, però in pratica per un po’ di tempo la squadra non ha avuto l’allenatore. Se non si ha l’allenatore, ma la squadra c’è è un conto, ma quando non c’è l’allenatore e la squadra non gira è un problema. Di conseguenza il Bologna a malincuore è stato costretto a esonerare Sinisa e Thiago Motta è arrivato con la squadra che doveva essere ricostruita sia a livello fisico sia mentale perché c’erano tanto giocatori che già volevano andare via e due di questi proprio al Torino, Barrow e Orsolini, e Motta ha impiegato un po’ di tempo però adesso il Bologna si è ritrovato e ha spirito e intesa giusta e i risultati si vedono, anche se i veri e propri test saranno quelli delle prossime partite: quella con il Torino e la successiva con il Sassuolo, lasciando stare l’Inter perché appartiene a un altro campionato”.

Il Torino sembra proprio essersi ripreso con le vittorie sull’Udinese e il Milan, anche se a tratti in queste partite ha un po’ sofferto, ma è riuscito a condurre in porto la partita con avversari, soprattutto i rossoneri, che sono più forti. Che idea si è fatto dei granata?

“Guardo tutte le partite perché mi piace capire tutte le situazioni e ho visto che il Torino a Udine ha meritato la vittoria perché alla fine quando fai gol meriti sempre, ma probabilmente il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto con l’Udinese, mentre con il Milan una volta che Leão ha sbagliato due grandissime occasioni da gol nei primi cinque minuti e il Torino ha rischiato di andare sotto di due reti, ma poi nel momento in cui i granata l’hanno scampata hanno largamente meritato di vincere. Tra l’altro il gol del Milan era viziato da un fallo di Messias. Probabilmente il Milan pensava alla partita di Champions di questa sera contro il Salisburgo nella quale si gioca 50-60 milioni di euro, tanto vale il passaggio agli ottavi, però questo non toglie i meriti del Torino che dopo le difficoltà iniziali si è ripreso ed è tornato ad essere come lo vuole Juric. Tra l’altro dopo il derby perso Juric aveva detto di essere deluso da se stesso perché non era riuscito a dare al Torino la scintilla e poteva essere un discorso non giusto poiché creava un alibi ai calciatori, però visti i risultati successivi con il senno di poi dico che sono state dichiarazioni che hanno responsabilizzato i giocatori consentendo loro di dare ciò che magari prima non avevano dato. Già contro l’Empoli il Torino meritava di vincere. Ci sono partite in cui gli episodi vanno per il verso storto e magari non si vince una gara che si meritava e altre in cui si ottengono i tre punti in un match che al massimo si meritava di pareggiare. Il Torino probabilmente ha la classifica che merita e se avesse un attaccante in più, importante, potrebbe dare ancora di più poiché in questo momento si affida a un ragazzo bravo finché si vuole, ma Pellegri è sempre appunto un ragazzo”.

Per quel che riguarda i gol il Bologna è un po’ dipendente da Arnautovic, è un problema?

“E’ vero, gli altri hanno segnato poco, però in questo momento che il Bologna sta bene fisicamente e di testa stanno facendo gol anche gli altri come è accaduto con il Monza che hanno segnato Ferguson e Orsolini, con il Lecce il secondo gol lo aveva fatto Ferguson e con il Napoli avevano segnato Zirkzee e Barrow. E’ un Bologna che quando sta bene possono fare gol tutti, ma è evidente che se si ha un giocatore dominante come Arnautovic si cerca di sfruttarlo il più possibile dando la palla a lui perché si sa che è un valore aggiunto e di conseguenza ci si affida a lui sia per quanto riguarda la costruzione del gol sia per la finalizzazione. Se non si ha Arnautovic si sa che bisogna percorrere altre strade e si prova a percorrerle. Con il Monza non c’era Arnautovic e il Bologna ha percorso altre strade e ha fatto risultato ugualmente. Quando si ha uno molto bravo davanti ci si affida a lui facendo anche meno fatica, ma se non c’è bisogna aguzzare l’ingegno per poter fare risultato ugualmente”.

Chi aguzza l’ingegno è proprio Juric con i suoi giocatori più votati all’attacco, soprattutto con Vlasic e Miranchuk. Il croato segnava all’inizio anche se adesso non più, mentre il russo dopo che ha superato l’infortunio è tornato a segnare e serve assist. Forse è questa la chiave giusta per il Torino?

“Sono due giocatori che innanzi tutto hanno tanta qualità. Vlasic viene dalla Premier e anche se lì giocava poco riesce ad essere importante e questo fa capire la differenza che c’è fra la Premier e il campionato italiano. Al di là di questo, Miranchuk lo si conosce e a un certo punto anche Sartori aveva pensato di portarlo a Bologna, poi Mihajlovic voleva fare un altro sistema di gioco e di conseguenza non lo ha preso. Probabilmente se ci fosse stato Thiago Motta dall’inizio il direttore avrebbe cercato di prendere il russo. Ai giocatori bisogna dare continuità, non si può sperare di metterli in campo una partita e che la risolvano e poi li si tiene fuori altre due. Quando a un giocatore si dà continuità lo si può anche criticare se non rende abbastanza, ma se lo si fa giocare ogni tanto non è assolutamente giusto metterlo in discussione se non rende al massimo. Tutti hanno bisogno di sentire la stima dell’allenatore e di giocare con continuità per trovare la forma fisica migliore e per entrare dentro ai meccanismi della squadra e Miranchuk adesso ci è entrato. Vlasic ci è entrato quasi subito, però ha avuto ciò che probabilmente Miranchuk non ha avuto dall’inizio: la condizione fisica”.

Il Bologna sembra più “performante” in casa e visto che si giocherà al Dall’Ara può essere un vantaggio per i padroni di casa?

“Con il Torino si sa come si deve giocare sia quando si gioca in casa sia quando lo si fa in trasferta: si deve fare sempre un certo tipo di partita se si vuole sperare di fare risultato. Con il Torino si deve essere pronti a fare anche una partita “sporca” perché è una squadra che viene addosso,non fa giocare, non fa pensare, riparte in continuazione e di conseguenza ci sono tanti duelli individuali che si deve sperare di vincere perché se ne perdi tanti alla fine non puoi pensare di fare risultato. E’ difficile dire se il Bologna sia più casalingo o esterno. Lo si potrà dire fra 4-5 o anche 6 partite perché il periodo con Sinisa e il primo con Thiago Motta sono difficilmente identificabili perché la squadra aveva problemi di identità e, almeno per ciò che arrivava da Casteldebole, anche fisici perché non avevano lavorato molto sull’intensità. Per ora posso dire che ha qualche cosa in più quando gioca in casa, ma non escludo che questo sia un Bologna che si può far valere anche lontano dal Dall’Ara adesso che sta bene fisicamente e con la testa. Vorrei specificare una cosa poiché non vorrei dare adito a conclusioni sbagliate: Mihajlovic ha sempre fatto molto di più di quello che una persona normale avrebbe fatto. Sinisa è un eroe per quanto riguarda il lavoro perché nessuno nelle sue condizioni sarebbe andato al campo d’allenamento anche facendo fatica persino a camminare a causa della stanchezza dovuta alle terapie, quindi onore a Sinisa tutta la vita. E’ un grandissimo guerriero prima di essere un uomo. Però per fare l’allenatore ci vuole la salute”.

Tra il Bologna e il Torino sarà una partita importante perché devono dare continuità alle due vittorie ottenute. E’ possibile fare un pronostico oppure è una partita aperta e da tripla?

E’ una partita aperta a qualsiasi risultato. Entrambe le squadre dovranno giocarsela nel modo migliore per poter sperare di battere l’avversario. Ieri parlando con Di Vaio e Sartori mi dicevano che per il Bologna saranno due test importanti quelli con il Torino e il Sassuolo, tralasciando la partita con l’Inter anche se  il Bologna farà d tutto per fare risultato anche in quell’occasione, ma è chiaramente molto complicato. Queste due partite sono importanti perché ora che si è alzata l’asticella si deve vedere se la squadra può competere anche il Torino e il Sassuolo. Da una posizione di classifica bassa il Bologna ha sostenuto due esami contro il Lecce e il Monza e li ha superati, ora con una classifica migliore e con l’asticella alzata bisogna vedere se può giocarsi le prime posizioni della parte sinistra o le ultime sulla destra della classifica contro appunto Torino e Sassuolo. Il Torino, probabilmente, ha un percorso alle spalle già più formato e marcato rispetto a quello del Bologna, ma è chiaro che alla fine è la continuità che fa la differenza e il Toro deve evidenziare quella continuità per stare lassù perché con l’equilibrio che c’è se si perde una partita e ne pareggi un'altra lasci la parte sinistra della classifica e ti riporti a destra”.


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