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ESCLUSIVA TG – Berry: “Derby? Meglio se il Toro chiede al Chieri di andare a giocare con la Juve”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Marco Berry

Marco Berry è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Berry è un illusionista, comico, autore, conduttore televisivo ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato del derby con la Juventus di questa sera.

Il Torino arriva alla sfida con la Juventus in una situazione difficile avendo perso 5 delle 6 ultime partite giocate in campionato e visto che negli ultimi diciannove anni ha vinto solo 1 derby e ne ha pareggiati 6 perdendone 21 si fa forse fatica a essere ottimisti?
“Potremmo chiedere al Chieri (Comune dell’hinterland di Torino, ndr) di andare a giocare a posto nostro e secondo me faremo un figura migliore. Ma che partita è? Abbiamo fatto fatica con il Como neopromosso, non abbiamo la squadra, ci hanno sfasciato la difesa, si era fatto male Zapata e ora pure Adams. Se andiamo a giocare io e te forse riusciamo ...  o almeno avremmo la scusa che non siamo calciatori. Non so cosa vogliamo fare. La Juventus si sta giustamente organizzando per diventare una squadra. Hanno costruito il gruppo da capo, però loro sono una squadra e hanno un fracco di giocatori. Noi invece siamo una squadra che aveva 11 giocatori scarsi. Prima di iniziare la stagione è stato venduto Buongiorno che era alla base della difesa poi avevamo giusto l'attacco, con l’arrivo di Adams e Zapata si è fatto male e per tutto il resto del campionato ciao, arrivederci. E adesso Adams si è fatto male. Per carità, può essere che facciamo come il Milan a Madrid martedì che ha battuto in Champions tre a uno il Real, ma mi sembra un po' difficile”.

Non ha quindi buone sensazioni?
“Ho tutte le buone sensazioni del mondo. Noi però giochiamo 20 minuti e poi vanno negli spogliatori e prendono a calci e pugni gli armadietti e quando rientrano in campo un po' giocano, ma non ci sono i calciatori. E' inutile che Cairo vada in campo ad abbracciare e a spronare i giocatori. Sproni chi? Uno, avrebbe dovuto non vendere i due migliori e, due, avrebbe dovuto comprarne qualcuno di livello. Capisco che sia difficile gestire una squadra, che è complicato e che costa caro, ma se non ce la fai vendi. Metti la società sul mercato. E invece quando la gente ti chiede se è vera la notizia dell'accordo con Red Bull tu rispondi che non hai nessuna intenzione di vendere. Il direttore sportivo Vaganti non parla bene l’inglese per cui chi gestisce i nostri giocatori dal punto di vista delle compra-vendite? Adesso che siamo una squadra “ricca” dopo le vendite di quest’estate abbiamo ancora un grandissimo giocatore: Ricci. Ho visto un'intervista a Vagnati e il succo del discorso era che dobbiamo spingere un po' Ricci così lo vendiamo bene. Ma non puoi dire una cosa così. Dove hai imparato? Sul manuale delle giovani marmotte? Non ti hanno insegnato che bisogna stare zitti nella vita. Anche se siamo tutti abituati che le cose funzionano così, che appena un giocatore emerge lo si vende. Ricci è l'ultima risorsa che ci rimane. Ma che devo dire, non mi viene più neanche di guardare le partite”.

Non vuole più soffrire?
“Siamo una squadra che ormai cade a pezzi con dei ragazzi che probabilmente ci mettono l'anima e con Vanoli, meno male che c'è lui come allenatore, che ci mette l’anima e che ci crede”.

Non crede che Vanoli possa riuscire in qualche modo a trovare una sorta di quadra affinché in campo i giocatori riescano a fare qualcosa in più?
"Ma come fa? Con chi? Non c'è più la squadra. Fino all’anno scorso la difesa era fra più impenetrabili del campionato e adesso sembriamo un collaborato. Non ci sono più i giocatori, hanno venduto tutti. Ci siamo inventati l'1-0 con il Como grazie a un ragazzino, Njie, che prima giocava in Primavera e che adesso mettiamo dentro perché almeno ci fa credere e sperare nell'impossibile. Ma Vanoli cosa può fare? Contro la Juventus se poco, poco loro sentono il derby e ci mettono un po' di grinta prendiamo almeno cinque gol”.

Però anche loro hanno qualche problema in difesa dopo l’infortunio di Bremer
“Sì,si è fatto male Bremer e loro hanno un problema in difesa. Peccato che noi non abbiamo più un attacco. A loro va bene perché noi non abbiamo nessun in attacco. Se incontrassimo una squadra che ha un problema in difesa e non ha un attacco forte forse, magari invece loro l'attacco ce l'hanno e noi non abbiamo una difesa decente e non abbiamo più neanche l’attacco. E’ tragico. Ma poi non possiamo neanche dire che abbiamo fatto delle partitone Partitone? Abbiamo perso contro il Cagliari e una Roma che è in totale difficoltà. Meno male che abbiamo fatto punti nelle prime partite e così adesso dopo undici gare ne abbiamo 14. Per fortuna all'inizio del campionato abbiamo beccato tutte squadre con giocatori che avevano i muscoli appesantiti, che erano lenti e così siamo riuscito a fare punti poiché avevamo Zappata che la buttava dentro e che dava energia allo spogliatoio. Finito l’effetto Zappata, finito tutto. Cairo ha venduto Bellanova e ci ha guadagnato, ma allora dico se Zappata si è infortunato qualcuno per sostituirlo lo vuoi prendere? C'era Balotelli svincolato che è stato preso dal Genoa, si erano infortunati Messias, Malinovskyi e Ekuban e così sono corsi ai ripari con Pereiro e Balotelli. E tu? Prendi qualcuno, fai qualcosa”.

La maggior parte dei tifosi granata adesso si aggrappa alla speranza che la Red Bull possa comprare il Torino nonostante le smentite di Cairo. Lei cosa pensa?
“Penso che gli accordi con Red Bull stiano andando avanti. Lo penso perché il Torino aveva i conti, i bilanci che non quadravano e così Cairo ha venduto Bellanova per rimettere a posto i bilanci. E poi non ha preso nessuno fra gli svicolati perché avrebbe dovuto pagarlo. Mi auguro che sia così. Perché sennò… Comunque Cairo sta facendo una figuraccia anche a livello nazionale rispetto agli altri club. Personalmente farei fatica da imprenditore a viverla così. Non capisco cosa stia facendo. Mi auguro per lui che sia questo il progetto: vendere il Toro. Voleva ripulire l'azienda e ha venduto i giocatori migliori per mettere a posto i bilanci. E così adesso sta trattando per chiudere il contratto della cessione della società con la Red Bull. Io mi auguro che sia così perché se così non fosse … Non voglio apostrofare, non voglio mettere aggettivi … ma non si fa così. Un club di calcio non è un’azienda come le altre. Il Toro poi …. Si può fare la differenza. Sono stati mandati a casa gli allenatori che ti facevano fare la differenza in Primavera e nel settore giovanile. Tutta gente che conosceva bene quel settore. Persone che potrebbero farti guadagnare un fracco di soldi. Ma lui vuole i soldi subito: tiro su due giocatori all'anno e poi li rivendo. Ma devi avere un vivaio che ti permetta di fare questa cosa. Devi esserci un progetto come quello che ha l'Atalanta. Non si può improvvisare. Vanoli è uno che prova a fare le cose e ci mette l'energia giusta. Non ci sono più i grandi vecchi che riuscivano a mettere gli ingredienti giusti e a rivalutare i nuovi calciatori per farli diventare grandi giocatori. Prima o poi questo giochetto finisce quando non c'è più nessun giocatore con il quale fare plusvalenze. Ricci è l’ultimo e ora si venderanno anche lui e poi ciao ciao”.

Prima parlava degli allenatori del settore giovanile. Però in questo momento Tufano della Primavera dopo l'inizio un po' complicato ha risollevato la squadra che sta facendo discretamente bene.
“Sì, sì, va bene. Ma il problema è che oggi un giocatore della Primavera che è bravino e debutta in Serie A guardando poi le partite della prima squadra appena può se ne va. E’ vero che la Serie A e la Primavera sono due campionati diversi, sono due sport completamente diversi però il giocatore bravino non è che non capisca di calcio per cui vede giocare la prima squadra e va a giocarsi le sue chance altrove e non rimane da noi”.

Se dovesse fare un fioretto, lo farebbe per vincere questo derby o per il cambio di proprietà?
“Per il cambio di proprietà tutta la vita. Riconosco a Cairo di aver fatto un bel lavoro nei primi dieci anni. Ha salvato la squadra, l'ha ripulita, l'ha rimessa a posto. Capisco anche che sia un imprenditore che non ha miliardi per cui deve fare i conti con le proprie tasche. Giustamente deve far quadrare i conti e deve stare attento a quello che fa. Però adesso l'impressione che ho di lui è di uno che si è un po’ staccato, che non ci crede più e che non ha capito che il calcio è utile se lo fai funzionare. Cioè una squadra ti rende se guardi a cinque anni, a dieci anni, non solo a fine campionato. E il suo mi sembra un progetto di uno che guarda a fine campionato, se non a due o tre partite più in là del proprio naso. Non funziona così. Il calcio funziona se si fa come l'Atalanta. Gasperini che prende le percentuali sui giocatori che riesce a rivalutare e quindi ha tutto l’interesse a stare lì e a lavorare facendo crescere i calciatori. Come stipendio prende molto meno di quello che prende per le  plusvalenze. In questi casi l'allenatore è interessato a sapere cosa succede nel settore giovanile, a sapere come vengono fatti crescere i giocatori, ad avere un gruppo di persone che vanno in giro per il mondo a cercare nuovi talenti. Noi invece abbiamo Vagnati che parla poco l'inglese. Se fossi amico di Cairo gli direi: scusa, ma cerca di vendere il Torino non puoi più neppure venire allo stadio”.

Cairo nelle ultime due partite con Como e Fiorentina è tornato allo stadio
“E' vero, è tornato  per sentire gli insulti che gli indirizza tutto lo stadio. Forse è un masochista. Ma ti pare che un presidente torni per sentire 20.000 persone che gliene urano di ogni per 90 minuti più anche prima e dopo la partita. Mah. Vendi!”

Comunque Vanoli è attento a quello che succede in Primavera e lo ha dimostrato quest'estate in ritiro Pinzolo e aggregando agli allenamenti e poi facendo anche debuttare in Serie A ragazzi della Primavera.
“Vanoli è bravissimo, speravo che lo fosse quando è arrivato. Dicevo di lui speriamo perché la Serie B è una cosa, Serie A è un'altra. Aveva lavorato con Conte e con altri per questo speravo che avesse imparato da loro. Ripeto, Vanoli è bravissimo, ma quando ti vendono Bellanova e tu cadi dal pero perché non ti hanno neanche avvisato che fai? Questa è stata una cosa gravissima.  Non c'è proprio un gruppo di dirigente. E poi ti pare che una squadra come il Toro debba avere il centro di comando a Milano? La squadra si allena tutti i giorni qui a Torino”.

Vagnati e Moretti stanno qui a Torino.
“Eh, forse sarebbe meglio stessero a Milano”.

Parlando di lei, la vedremo prossimamente nei teatri con la nuova versione di “Mind revolution”?
“Sì, lo stiamo preparando, lo stiamo allestendo”.

Ma ci sono previsioni sulla tempistica?
“Ci vogliono ancora un paio di mesi”.

Quindi per l'anno nuovo?
“Per l'anno nuovo sicuramente”.

Ha altre cose in ballo più a breve termine?
“A breve termine no. Sto lavorando per il Festival dello Spazio che si terrà a maggio. È la quarta edizione. A breve termine ci sono le prove del nuovo spettacolo “Mind revolution”. Ormai siamo al 9 novembre, ti rendi conto che siamo quasi a Natale? Speriamo che Babbo Natale porti in regalo tante cose belle a Cairo”.

Anche per i tifosi del Toro, no?.
“Ma me lo auguro proprio. Non so cosa dire, sono anche concreto purtroppo per cui speriamo di salvarci. Ma è durissima. Ieri nell’anticipo l’Empoli ha pareggiato con il Lecce e ci ha superato e adesso siamo i primi della colonna di destra e questa sera abbiamo il derby”. 

Crede che ci sia il rischio che il Torino possa retrocedere?
“Il rischio c'è. Non c'è proprio un progetto, almeno io non lo vedo. Non solo non ci sono i soldi per fare, ma non c'è un'idea, non c’è un progetto. Si sente parlare di altre realtà come la Fiorentina e l'Atalanta. Alla Juventus hanno fatto una squadra nuova. Un cambiamento difficilissimo da gestire con lo spogliatoio nuovo con un'idea di gioco diversa portata dal nuovo allenatore. Però c'è un progetto. Qui al Torino ne vedo poco. Non lo so. Dobbiamo mettere un Primavera in campo per giocare a calcio. E ha segnato così siamo riusciti a vincere 1 a 0 contro il Como neo promosso. Speriamo che Njie non segni troppo sennò vendono anche lui”.


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