.

ESCLUSIVA TG - Beruatto: "Il Toro se l'è giocata con tutti, sarà così anche con il Milan"

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Paolo Beruatto è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Beruatto attuale allenatore degli Allievi Nazionali della Sampdoria calcisticamente è cresciuto nelle giovanili del Torino e vi ha militato in prima squadra dal 1982 al 1987. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra che domenica pomeriggio affronterà il Milan.

A quattro gare dalla fine del campionato come vede la situazione del Torino che ha un margine di quattro punti dal Genoa e dal Palermo che sono terzultime?
“Io seguo il Torino da distante, ma per quello che ho visto in televisione purtroppo per i granata sono stati fatali gli ultimi minuti nelle ultime prestazioni, ma anche se penso alla gara in casa con il Napoli o a quella in trasferta a Bologna si tratta di un discorso solo di risultato, perché il Torino è una squadra in salute e ha dalla sua le prestazioni, che vanno sempre salvaguardate e che portano nei momenti difficili a venirne fuori. Se alla base c’è la prestazione si riesce a rimettersi in carreggiata e a ottenere i risultati anche perché più ci si avvicina alle ultime partite e maggiore diventa la pressione del dover fare risultato”.

Da ex difensore come spiega che il Torino fino ad un certo punto aveva avuto una delle difese migliori del campionato e poi nel girone di ritorno ha iniziato a subire molti gol? E’ un problema della difesa o del gioco complessivo della squadra?
“Nel calcio si parla sempre di squadra quindi il problema è generale, non di un singolo reparto. Bisogna non sottovalutare che il Torino per lunghi tratti della stagione ha dovuto fare a meno di Ogbonna, che nella difesa granata è un giocatore importante. Quando un giocatore deve stare fuori per un lungo periodo a causa d’infortuni quando rientra non ha la stessa condizione di prima, quando era in buona forma. Il Torino, come tante altre squadre, così capita anche da noi alla Sampdoria, quando deve fare a meno di giocatori di livello inevitabilmente paga la loro assenza. Si paga anche a livello di prestazione, dal punto di vista dell’organizzazione del gioco il Torino non è cambiato, è una squadra che ha una sua precisa identità, che sa quello che deve fare, ma è forse nelle prestazioni dei singoli che finisce per pagare”.

Domenica il Torino affronterà il Milan che ha attaccanti di primo livello come Balotelli, El Shaarawy e Pazzini, quindi c’è il rischio che si trovi di nuovo nella difficoltà e che rischi di subire più di un gol.
“Eh, il Milan è al terzo posto e basta pensare che anche domenica scorsa nel giro di pochi minuti gli attaccanti, con la loro qualità, hanno ribaltato il risultato; Pazzini gioca poco ma ha una media gol impressionante e quando è entrato con il Catania ha cambiato la partita. Purtroppo domenica il Torino ha un match sulla carta difficile, ma credo che debba partire dalla prestazione con la Juventus, dove non ha sfigurato e anzi ha fatto un’ottima partita ed è stato vicino a riuscire a ottenere quello che sarebbe stato un pareggio importantissimo, quindi penso che possa giocarsi tranquillamente la gara con i rossoneri. E’ chiaro che il risultato pesa soprattutto adesso che si disputano le ultime partite, però il Torino ha dimostrato sul campo di giocarsela con qualsiasi avversario, quindi sarà così anche con il Milan”.

I forti attaccanti del Milan si contrastano meglio con una marcatura a uomo o facendo attenzione alla fase d’interdizione?
“Ai miei tempi si marcava a uomo, adesso invece si lavora a zona e il Toro è una squadra che agisce così, però all’interno della zona c’è la marcatura dedicata. Gli attaccanti del Milan devono essere presi con le molle, ma mister Ventura sa bene, avendoli affrontati più volte, quali sono i migliori accorgimenti da adottare, quindi in certi momenti della gara saranno marcati a zona e in altri a uomo. Giocatori come gli attaccanti del Milan sono quelli che esaltano chi li affronta e sicuramente i difensori del Toro daranno il centodieci per cento, proprio perché è la caratura dell’avversario che li caricherà”.

Cambiando argomento, che bilancio fa dei suoi Allievi Nazionali?
“E’ stata un’annata particolare, difficile, ma in crescendo proprio domenica scorsa nell’ultima partita abbiamo pareggiato con la Juventus che aveva vinto le nove gare precedenti, direi un buon pareggio. A livello del settore giovanile conta soprattutto il percorso di crescita che hanno compiuto i ragazzi e da questo punto di vista la risposta nel complesso è stata buona”.

Nel percorso di crescita i suoi ragazzi sono pronti per affrontare il salto di categoria?
“Stiamo valutando, però devo dire che stanno dando segnali positivi in questo senso. La stagione per noi non finisce con il termine del campionato, ma quando finisce l’attività quotidiana, infatti a fine mese a Madrid disputeremo un torneo straordinario, dove ci confronteremo con il gotha del calcio mondiale e al di là del Barcellona, Real Madrid, Bayern, Arsenal ci saranno molte squadre Sud Americane. Questi confronti sono ancora più stimolanti di qualsiasi campionato, anche se siamo consci che non passeremo molti turni, però è attraverso percorsi come questo che i ragazzi crescono e maturano esperienza, quindi confrontarci con un calcio diverso dal nostro è un momento di grande formazione”.

 

Scommetti su Mybet.it