ESCLUSIVA TG – Biasin: “Troppi nomi accostati al Torino quindi non ce n’è uno concreto”
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Fabrizio Biasin è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Biasin è capo servizio dello sport del quotidiano Libero ed è opinionista in trasmissioni televisive. Con lui abbiamo fatto il punto sul mercato del Torino.
Si fanno tanti nomi per rinforzare il Torino, ma quali sono i veri obiettivi di mercato della società granata?
“Si fanno tantissimi nomi non solo per il Torino, ma per tutte le squadre di serie A e, dico la verità, sono per l’ottanta per cento grandi balle messe in giro perché di concreto in realtà c’è molto poco, soprattutto nella prima fase del mercato. Si può però tranquillamente ragionare sugli obiettivi del Torino che sono un po’ quelli che ha chiarito nei giorni scorsi il presidente Cairo. Sicuramente servono un paio d’innesti in attacco e un centrocampista, però è tutto funzionale e dipende da quali giocatori lasceranno il Torino in modo da non alterare l’equilibrio all’interno della rosa”.
Ma se i vari Nocerino, Sanchez Miño, Perez, Larrondo e Barreto non trovassero collocazione altrove la società ridimensiona il mercato oppure comunque perseguirà gli obiettivi indicati?
“Sicuramente il Torino cercherà di rinforzare la squadra in questo mercato perché ha bisogno di migliorare la classifica in campionato e deve affrontare l’Europa League e di sicuro non può far finta che non esista questa sessione di mercato. Anche Cairo lo sa bene perché la scorsa estate ha lavorato nell’ottica di un miglioramento della rosa, ma non ha raggiunto tutti gli obiettivi poiché servono gol e sostanza e i gol li fanno gli attaccanti, quindi punterà soprattutto a rinforzare il reparto offensivo”.
I candidati ad indossare la maglia granata sono molti, ma quali trattative sono realmente perseguibili?
“Quando si fanno tanti nomi vuol dire che non ce n’è uno concreto, diciamo che stanno valutando delle possibilità. C’è, ad esempio, la possibilità Zapata, ma a Torino giustamente pensano che se il sacrificato deve essere Darmian allora tanto vale. Di sicuro Zapata è il tipo d’attaccante che potrebbe fare al caso dei granata, dopo di che i nomi sono sempre gli stessi e un attaccante come Borriello farebbe comodo a tantissime squadre, il Cagliari ci ha messo gli occhi, così come il Parma e io penso che piacerebbe anche al Torino, ma bisogna ragionare anche sugli ingaggi di certi giocatori che sono elevati. Comunque credo che sia veramente molto presto per pensare a un nome in questo momento, ma di sicuro Cairo sta pensando di prendere un paio di attaccanti”.
Giocatori come Borriello creerebbero molte aspettative, com’è stato per Quagliarella e Amauri, ma se poi non riuscissero a segnare un certo numero di gol non cambierebbe la misera situazione delle dodici reti realizzate finora.
“Dodici gol in sedici partite sono veramente una miseria e per questo bisogna ragionare molto sugli stimoli che hanno determinati attaccanti e quelli che nei primi sei mesi non hanno combinato niente adesso hanno voglia di mettersi in mostra e magari di sposare un progetto come quello del Torino che è interessante perché comunque sia è in corsa su più fronti. Credo che il Torino abbia con Petrachi la possibilità di fare un mercato interessante e di arrivare a giocatori validi. Noi giornalisti ragioniamo sempre sui nomi più conosciuti e sono dell’idea che certamente al Torino stanno valutando anche giocatori meno conosciuti, magari più per il prossimo giugno piuttosto che per questo gennaio, intendo calciatori sudamericani”.
I rinforzi non servono solo in attacco e per il centrocampo Cairo ha detto che stanno cercando un giocatore che ragioni, ma in Italia non abbondano calciatori con queste caratteristiche. Che probabilità ha il Torino di trovarne uno?
“Di centrocampisti che ragionano ce ne sono, ma il problema è che livello di centrocampista può raggiungere il Torino. Quelli bravi sono veramente pochi e sono tante le squadre che stanno cercando questa tipologia di centrocampista, penso ad esempio all’Inter che a mio parere ha messo più di un’opzione su Allan dell’Udinese e se la trattativa andasse in porto prenderebbe un giocatore di prospettiva interessante. Cairo ha parlato di una tipologia di giocatore, ma non penso sia ancora stato individuato il soggetto giusto, perché viceversa il nome sarebbe già uscito”.
Sono caldi i nomi di Kurtic e Ledesma, chi dei due ha le caratteristiche indicate da Cairo?
“Ledesma sarebbe un buon investimento poiché è un giocatore di grande esperienza e buone qualità. Bisogna però stare molto attenti perché se a gennaio si fanno troppi stravolgimenti si finisce spesso per rovinare le rose, ad eccezione del Sassuolo dell’anno scorso che ha cambiato dieci calciatori e si è salvato. In genere si tende a non toccare troppo l’organico e quindi il Torino cercherà di far rendere di più i giocatori che già ci sono, perché alcuni sono stati poco o quasi per nulla utilizzati e che la società vorrebbe che fossero impiegati maggiormente, mentre altri che non rientrano assolutamente negli schemi di Ventura saranno ceduti”.
Quagliarella sarà inserito in qualche trattativa o alla fine rimarrà?
“Quagliarella può partire solo e soltanto nel caso in cui il Torino abbia una contropartita tecnica. Se si riesce a fare uno scambio, con il benestare di Ventura, che garantisca una crescita qualitativa allora è possibile che Quagliarella vada via, altrimenti il Torino se lo terrà stretto perché comunque stiamo parlando di un giocatore che nella penuria di gol del Torino in questa stagione qualcuno lo ha fatto”.
Il Torino guadagnerebbe scambiando Quagliarella per Ilicic?
“No, Ilicic è un ottimo attaccante, ma semmai deve essere affiancato a Quagliarella. Con uno scambio così il Torino va a perderci soprattutto nell’immediato, magari sul lungo termine, nelle stagioni successive, visto che Quagliarella ha una certa età potrebbe anche essere un’operazione interessante, ma non a gennaio”.
Rinforzare la squadra vuol dire che si punta ad ottenere una certa posizione in classifica, ma fino a che punto il Torino può risalire la graduatoria e dove può arrivare in Europa League?
“L’Europa League dovrebbe essere vissuta come un’esperienza da vivere in modo spensierato e tutto quello che arriverà in più rispetto alla qualificazione alla fase a gironi sarebbe tanto di guadagnato. Il Torino il suo in Europa l’ha fatto e adesso affronterà l’Athletic Bilbao che probabilmente è più pronto e più preparato di quello che eliminò il Napoli nei preliminari di Champions, ma parte solo in parte battuto. Credo che il Torino nella doppia gara abbia più possibilità di fare ciò che non è riuscito al Napoli. Il campionato dice che tante squadre hanno tantissimi difetti e non ce ne sono di perfette, anzi. Questo significa che basta poco per riuscire a inserirsi nel gruppone, che non vuol dire ambire al terzo posto che è un sogno che hanno tante squadre, ma il Torino può stare tranquillamente nella parte sinistra della classifica se a gennaio Cairo farà il suo dovere, cioè darà a Ventura gli attaccanti che faranno i gol che servono per portare la squadra più in alto”.
Per rendere felici i tifosi il Torino dovrebbe piazzarsi in modo da giocare la prossima Europa League e per farlo non basta sicuramente il settimo posto e solo con intrecci legati alla Coppa Italia servirebbe il sesto, quindi solo il quinto dà certezze. Traguardo esagerato per i granata?
“Per essere sicuri di partecipare alla prossima Europa League al Torino servirebbe un centrocampista davvero con delle idee che adesso non ha, un El Kaddouri diverso e almeno un attaccante che dalla ripresa a fine stagione da solo realizzi una decina di gol. Con queste tre cose il Torino può sperare nel quinto posto, senza tutte queste tre cose diventa molto difficile”.
Grazie per l’intervista e buon 2015.
“Grazie a voi e un anno positivo a tutti gli amici di TorinoGranata.it”.