ESCLUSIVA TG – Bisoli: “Giaccherini è il classico giocatore che crea la superiorità numerica”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Pierpaolo Bisoli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bisoli è il mister che nel Cesena ha allenato Emanuele Giaccherini, con lui abbiamo parlato del giocatore che la prossima stagione potrebbe vestire la maglia granata.
Quali sono le caratteristiche di Giaccherini?
“E’ un giocatore che riesce ad abbinare le due fasi con estrema facilità, ha grande resistenza e ricopre molti ruoli, infatti, può fare l’interno, la mezzala e la seconda punta, è un calciatore molto duttile. Un allenatore è sempre molto contento ad avere in rosa un calciatore come Giaccherini perché sa che può spostarlo e per tutti i novanta minuti, anche quando gli altri calano, lui mantiene costantemente la stessa intensità e questo è importante nel calcio d’oggi”.
Con Mihajlovic che parte dal 4-3-3, ma non disdegna il 4-3-1-2 e anche il 4-4-2 Giaccherini si troverebbe bene?
“Certo, è il giocatore ideale perché. Come dicevo, può coprire tanti ruoli: fare l’interno d’attacco e l’esterno nel 4-3-3, la mezzala e il trequartista, mentre nel 4-4-2 può fare l’esterno di centrocampo. E’ in giocatore importante e se sarà preso dal Torino sono convinto che Mihajlovic se lo godrà perché è un calciatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere perché tiene sempre la stessa intensità in partita e non si risparmia durante gli allenamenti ed è un ragazzo serio”.
Con quali tipologie di compagni in attacco si trova meglio tenendo conto che il Torino ha come punto fermo Belotti?
“Un compagno che sta dentro l’area perché Giaccherini va spesso sul fondo e riesce a saltare l’avversario e mette molte palle al centro e di conseguenza ha bisogno di qualcuno che renda concreta la mole di lavoro che fa. Infatti, a Bologna con Destro avevano formato un ottimo connubio, poiché Destro è un giocatore che sta molto dentro l’area. Giaccherini è un calciatore che fa molto bene con un compagno che ha qualità perché va molto alla ricerca dell’uno-due. Secondo me ha facilità d’interagire con tante tipologie di attaccanti. Fra le sue caratteristiche migliori c’è la facilità nel saltare l’avversario, come accennavo prima, e questo lo rende un giocatore molto importante.
Quindi Giaccherini è più un assist-man che un finalizzatore?
“Un goleador non lo è mai stato, anche se nelle sue corde quei tre-quattro-cinque gol a stagione li ha sempre. E’ il classico giocatore che crea la superiorità numerica e sa mettere la palla al centro dell’area”.
Diceva che è dedito al lavoro e quindi anche caratterialmente sa inserirsi bene in un nuovo gruppo?
“Assolutamente sì, lo conosco bene e conosco anche la famiglia è uno che non ha grilli per la testa. Ha passato momenti difficili quando ha pensato di smettere di giocare a venticinque anni e poi riuscito ad arrivare ai vertici del calcio europeo. E’ una persona con i piedi per terra, è un po’ di tempo che non lo sento, ma non credo che abbia perso queste caratteristiche”.
In una piazza come quella granata che sa accogliere molto bene i giocatori, ma che è giustamente esigente come potrà trovarsi?
“Giaccherini è abituato alle piazze importanti, ha giocato nella Juventus e ha vinto due scudetti, ha giocato a Bologna che è un’altra piazza difficilissima e ha giocato in Inghilterra e lo stesso Cesena è una piazza molto esigente, quindi lui è abituato. Sopporta molto bene anche le critiche e sa che deve lavorare quindi non si troverà sicuramente male al Torino”.
Il trascorso alla Juventus potrebbe creargli qualche difficoltà all’inizio oppure no?
“Ma no, non penso perché ormai nel calcio non esistono più le bandiere e i giocatori che non possono passare da una squadra all’altra della stessa città. La cosa importante è farsi apprezzare sul campo, essere persone serie e grandi lavoratori. Giaccherini ha un carattere forte ed è temprato e per questo, se sarà un giocatore del Torino, potrà fare bene, come ha sempre fatto”.
Cambiando argomento e parlando di lei, dove allenerà nella prossima stagione?
“Non lo so, non ho ancora ricevuto nessuna proposta. Il calcio sta diventando strano e molte volte non si è apprezzati per il lavoro che si è fatto. Sto aspettando, sono sotto contratto con il Perugia, e se non arriverà una proposta sarà la prima volta che non ho una squadra da allenare e se sarà così vorrà dire che le società hanno puntato su altri”.
C’è ancora un po’ di tempo prima che inizi la nuova stagione.
“Sicuramente, ma in sede di mercato parecchie volte ci sono degli incastri e non tutti riescono a entrare. Mi piacerebbe ripartire, però, se non fosse così farò come fanno tanti miei colleghi che aspettano l’opportunità per rientrare in pista”.
Magari all’estero?
“No, a me piace l’Italia, anche se il nostro calcio è molto stressante e poi conosco poco l’inglese e a me piace comunicare molto con i miei giocatori, ma in un futuro chissà”.
Allora le auguro di trovare al più presto una società italiana che creda in lei.
“Grazie”.