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ESCLUSIVA TG – Brambati: “Se il Toro avesse qualche giocatore di qualità in più probabilmente avrebbe una classifica ancora migliore”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Massimo Brambati

Massimo Brambati è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Brambati è un ex calciatore che ha indossato le maglie di Torino, Empoli, Bari, Lucchese, Palermo Ternana e Saronno. Attualmente è un procuratore, opinionista e commentatore delle partite televisivo e radiofonico. Con lui abbiamo parlato del Torino.

Volendo inquadrare il Torino si può dire che la partita con il Milan sia emblematica del valore della squadra di Juric? Nel senso che può tenere testa anche ad avversari oggettivamente con un organico superiore, ma poi manca alla rosa granata qualche elemento che possa garantire quell’in più che fa la differenza?

“Credo di sì. Il Toro quest’anno sta dimostrando che i giocatori stanno capendo cosa vuole Jurc, che io stimo moltissimo. Forse anche con un pizzico di fortuna in più Il Torino avrebbe potuto tornare da Milano con un risultato positivo, onestamente. E’ vero che nel secondo tempo il Toro ha fatto poco, però nel primo aveva creato i presupposti per andare in vantaggio. Quindi se si desse qualche cosina in più in mano a Juric qualcosa di diverso lo tirerebbe fuori”.

Sono quindi le carenze di organico che stanno incidendo sull’andamento della stagione granata?

“Credo che qualche cosina in più Juric meriterebbe di averla, con tutto il rispetto per l’organico e la rosa che ha a disposizione e con il rispetto degli attuali calciatori, ma se ci fosse qualche giocatore di qualità in più probabilmente il Toro oggi occuperebbe una posizione di classifica diversa, ancora migliore”.    

I granata in 22 partite di campionato hanno subito 23 reti e hanno la quinta miglior difesa della Serie A dimostrando di non avere avuto contraccolpi dalla cessione di Bremer, anche grazie all’arrivo di Schuurs, invece sono carenti sotto il profilo dei gol realizzati solo 22. Non avere un bomber finisce per zavorrare il Torino?

Non avere una punta che possa garantire la doppia cifra abbondante di gol alla fine del campionato per il Toro è sicuramente un handicap. Ma credo che lo sia per tutte le squadre. Credo che al Toro manchi uno là davanti che possa veramente incidere dal punto di vista realizzativo perché, come giustamente ha detto lei, il fatto di non aver subito tanti gol significa che non solo il contraccolpo delle cessione di Bremer non c’è stato, ma anche che Juric fa giocare male le squadre avversarie e le mette in grandissima difficoltà con l’intensità e l’aggressività dei suoi che poi si traduce anche nei pochi gol incassati”.     

Le prossime cinque partite con Cremonese, Juventus, Bologna, Lecce e Napoli, che precederanno la sosta del campionato per gli impegni della Nazionale, saranno fondamentali per capire se il Torino riuscirà a rimanere sul treno che porta in Europa?

“Direi di sì. Purtroppo o fortunatamente il campionato italiano si è livellato un po’ verso il basso, quindi diventano anche fondamentali le sfide contro Cremonese, Bologna e Lecce, squadre che sono sicuramente alla portata del Toro, ma che, come abbiamo visto nel corso della stagione, rappresentano a volte delle sorprese lungo il calendario del nostro campionato: il Lecce ha fermato sul pareggio la Roma così come la Sampdoria l’Inter e la Cremonese ha eliminato dalla Coppa Italia sia il Napoli sia la Roma. Sono tutte partite delicate e se il Torino vuole arrivare in Europa è logico che debba passare attraverso la vittoria di queste partite, che sulla carta magari sono più semplici di quelle con Juventus e Napoli, ma che possono rappresentare delle difficoltà se le si prende sotto gamba”.    

A sensazione, Juric rimarrà al Torino?

Mi auguro di sì perché sta facendo moto bene e a me piace. Incarna lo spirito Toro, lo spirito granata. Il fatto di avere un contratto che lo lega fino al 2024 vuole dire tanto, ma purtroppo di questi tempi anche niente. La mia sensazione è che Juric resti al Torino, ma dipende anche dal progetto tecnico che la società gli metterà di fronte perché è un allenatore che guarda spesso e volentieri ai progetti tecnici vedasi il fatto che con la Fiorentina, alla quale era accostato, non se ne è poi fatto niente”.


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