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ESCLUSIVA TG – Candellone: “A Pordenone mi trovo bene, a fine stagione torno al Torino e poi si vedrà”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Leonardo Candellone

Leonardo Candellone è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Candellone attualmente è attaccante del Pordenone, ma il cartellino è del Torino. Non ha ancora ventidue anni, li farà il prossimo quindici settembre, ma è una promessa del calcio italiano e con i suoi gol quest’anno ha contribuito a portare il Pordenone, per la prima volta nella sua storia, in serie B. Candellone è uno dei dieci giovani selezionati per la prima edizione del concorso “Speranza Granata 2019” ideato e promosso dalla redazione di TorinoGranata.it, per conoscere le modalità del concorso cliccare sul seguente link: https://www.torinogranata.it/editoriale/speranza-granata-il-vincitore-lo-scegliete-voi-88496 Con Leonardo abbiamo parlato della sua stagione e delle prospettive che ha per il futuro.

Se dovesse descrivere che tipo di attaccane è che cosa direbbe?

“Una seconda punta, mi piace svariare su tutto il fronte d’attacco. Non sono un attaccante statico, ma più di movimento”.

In quale tipo di sistema di gioco si trova meglio?

“Insieme a un'altra punta, meno se c’è una sola punta centrale. Mi trovo meglio quando ho più libertà di muovermi piuttosto che agire da punta centrale fissa”.

Si sente più trequartista o esterno d’attacco?

“Un trequartista no, più seconda punta con magari una prima più statica”.

C’è qualche attaccante al quale s’ispira?

“Suarez del Barcellona, anche’io come lui amo attaccare la profondità piuttosto che stare solo dentro l’area”.

La sua altezza (186 centimetri) l’aiuta nei calci piazzati?

“Sì, quest’anno su calci piazzati ho fatti diversi gol e sono migliorato sotto questo punto di vista, infatti su tredici gol che o fatto sei-sette sono arrivati su calci piazzati o su palle inattive”.

Mister Tesser quanto l’ha aiutata a migliorare?

“Sì, lui è un allenatore molto preparato e conosce la categoria (la Lega Pro) meglio di chiunque altro. Ha fatto bene in tante squadre e mi sono trovato bene da subito con lui  che mi ha dato fiducia. E’ anche grazie a lui se abbiamo disputato una stagione straordinaria”.

A suon di gol lei ha contribuito a portare il Pordenone in serie B e con alcune giornate d’anticipo sulla fine del campionato.

“Sì, domenica siamo arrivati aritmeticamente in serie B ottenendo un risultato storico per questa piazza perché non era mai arrivata a conquistare un traguardo così alto prima. C’è tanto entusiasmo per questo”.

Dopo aver lasciato il Torino è andato nel Gubbio, nella Ternana e nel Südtirol prima di arrivare al Pordenone. Ha girato un po?

“Sì, dopo aver vinto con la Primavera di mister Moreno Longo ho girato un po’ prima di arrivare quest’anno al Pordenone”.

Si può dire che ha maturato un po’ d’esperienza.

“Effettivamente da questo punto di vista ho già fatto abbastanza partite, mi serviva una stagione dove potessi un po’ affermarmi anche sotto l’aspetto realizzativo e quest’anno è stato sicuramente l’anno migliore della mia carriera”.

Si aspetta quindi il salto di categoria con il Pordenone e la serie B?

“Sì, vedremo comunque che cosa deciderà il Torino in base anche a ciò che vorrà fare di me. Ci parleremo e decideremo insieme cosa sarà meglio per il mio futuro. Sicuramente fare un altro anno al Pordenone sarebbe qualche cosa di bello e d’importante”.

Finita la stagione rientrerà al Torino per fine prestito, ma come vede il suo futuro prossimo?

“Se avrò la possibilità di giocarmi un posto in ritiro quest’estate con il Torino ben venga, poi, se magari non ci sarà spazio o il Torino farà altre scelte mi piacerebbe ritornare al Pordenone per fare una stagione in B che da protagonista mi manca”.

Lei in B aveva già giocato, giusto?

“Sì, metà annata a Terni”.

Per arricchire il suo percorso di crescita farebbe quindi un anno da titolare in serie B?

“Sì, sarebbe un altro step successivo facendo un’altra stagione al Pordenone dove c’è un bel gruppo in modo da potermi giocare le mie carte qui, sarebbe bello. Comunque vedremo dopo il ritiro che cosa succederà”.

Il Torino si sta giocando l’accesso all’Europa, domani ci sarà il derby e poi il giorno successivo le commemorazioni del 4 maggio in ricordo del Grande Torino. Lei a distanza come vive tutto questo?

“Io tifo per il Toro è la mia squadra, è la squadra della mia città. Li seguo e, secondo me, si può pensare di a un obbiettivo importante com’è l’Europa ed è tutto nelle loro mani. Hanno disputato un campionato molto  buono e la ciliegina potrebbe essere appunto l’Europa e chissà magari anche la Champions. Comunque già l’Europa League sarebbe qualche cosa d’importate
Nel derby si può anche cercare di fare risultato pieno perché la Juve ha già vinto lo scudetto e si potrebbe portare via dal loro stadio qualche punto che sarebbe importante in vista delle ultime giornate e dell’Europa.
Il giorno dopo ci saranno poi le celebrazioni del 4 maggio in ricordo del Grande Torino e sarebbe bello rendere omaggio agli Invincibili avendo vinto il derby.
Penso che quest’anno il Torino si possa togliere qualche soddisfazione a fine campionato”.

Tornando a lei, chi l’ha aiutata di più a diventare l’attaccante che è oggi?

“Lavorando e grazie ai mister che ho avuto che erano molto preparati e mi hanno aiutato. Da Moreno Longo nella Primavera del Torino e poi agli allenatori che ho avuto in seguito. Sono contento per il percorso che sto facendo e cercherò di migliorare sempre”.

Questo’anno tra l’altro con il Pordenone è riuscito ad arrivare in serie B già prima che finisse il campionato in un contesto non facile per la Lega Pro. Tutte le vicissitudini non vi hanno però disturbato, vero?

“All’inizio c’era un po’ d’ansia perché non si sapeva neppure quando sarebbe iniziato il campionato, comunque noi del Pordenone siamo partiti con il piede giusto e abbiamo pensato solo al campo e non a tutto il contesto che comunque è stato un vero problema per il sistema calcio, ma per fortuna all’interno del nostro spogliatoio non ci ha toccato più di tanto”.

Il Commissario tecnico Mancini ha aperto moltissimo ai giovani, lei ha aspirazioni in chiave Nazionale?

“E’ ancora un po’ lontano, ma con il lavoro si può arrivare dove si vuole. Il Ct Mancini sta facendo un ottimo lavoro con i giovani e alla fine penso che queste sue scelte saranno ripagate”.

Qual è il suo obiettivo? Magari arrivare in serie A?

“Continuare sempre a credere in ciò che sto facendo e lavorare con entusiasmo perché così riuscirò a togliermi delle soddisfazioni. Sicuramente vorrei arrivare il più in alto possibile. La serie A è il sogno di tutti i calciatori. Se quest’estate partirò in ritiro con il Torino spero di riuscire a giocarmi le mie carte in serenità e poi vedere ciò che succederà”.


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