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ESCLUSIVA TG – Cardani: “Nella corsa all’Europa League fisicamente vedo bene Torino e Atalanta”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Belotti e Masiello

Nicolò Cardani è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Cardani è laureato in Scienze Motorie e ha conseguito il master in “Teoria e metodologia della preparazione atletica nel calcio”. E, inoltre, un preparatore atletico settore giovanile e professionista Figc, fa il tutor presso l’Università Cattolica per il master in preparazione atletica ed è il preparatore atletico del Borgo Sesia. Con lui abbiamo parlato della forma fisica delle squadre che stanno lottando per un posto in Europa League.

Vedendo le partite quali squadre fra quelle che stanno lottando per l’Europa League appaiono ai suoi occhi di esperto più toniche?

“Secondo me dal punto di vista condizionale, quindi dal punto di vista fisico, quelle che sono più pronte, prestanti e lanciate potrebbero essere a sorpresa Torino e Atalanta. Queste due squadre mi hanno impressionato per ritmo e prestanza fisica durante le partite e mi sembra che per stato di forma, ad esempio, rispetto alla Roma siano un passo avanti poiché ho visto che nel derby i giallorossi erano abbastanza in difficoltà. La Lazio è rinfrancata dalla vittoria nel derby per tre a zero e sicuramente potrà dire la sua nella corsa all’Europa League. Vedo, invece, un pochino più indietro la Sampdoria, che comunque in classifica è a ridosso di queste altre squadre. Facendo una valutazione prettamente condizionale, come dicevo, le due squadre più accreditate potrebbero essere in questo momento Atalanta e Torino”.

Quanto influirà dal punto di vista condizionale il fatto che si va verso la fine del campionato e che insorgono i primi caldi?

“Il fattore climatico ha la sua importanza in negativo poiché il cambio di temperatura risulta sempre di difficile gestione per i giocatori dal punto di vista dell’idratazione e dell’alimentazione e di conseguenza cambia l’approccio alle gare e agli allenamenti durante la settimana e tutto questo influisce sulla prestazione. In questa fase una cura importante dal punto di vista dei recuperi, sia durante la settimana sia dopo le partite, è, a mio parere, fondamentale proprio perché si va verso la fine della stagione e le strutture muscolo-tendinee sono stressate dal carico di partite sostenute. Infatti, a oggi buona parte di queste squadre ha superato abbondantemente le trenta gare. Quando parlo di recupero lo intendo alla stregua di un allenamento, soprattutto, per quelle discipline come il calcio dove c’è un forte impegno nervoso e la condizione fisica è gravata da questo. Pertanto può esserci un forte calo sotto quest’aspetto e, quindi, delle buone strategie dal punto di vista nutrizionale, dell’idratazione e del recupero, inteso come riposo, possono sicuramente aiutare. Questi tre fattori, nutrizione, idratazione e recupero, aiutano ad evitare il rischio di perdere giocatori importanti per infortunio proprio in questo momento clou della stagione. Un’attenzione maggiore al recupero, inteso come parte dell’allenamento, è in questa fase sicuramente di fondamentale importanza”.

Durante gli allenamenti si possono attuare accorgimenti particolari per evitare che muscoli e tendini s’infortunino?        

“Certo, lo si fa durante tutta la stagione di valutare il carico dell’allenamento magari utilizzando la scala di Borg (serve a valutare la percezione soggettiva dello sforzo fisico in relazione all'entità o intensità dello stesso durante l’attività fisica, ndr), quindi valutando il training load, che è il carico dell’allenamento, per verificare se ci sono casi limite ai quali stare più attenti. Differenziare l’allenamento tra chi ha molte più partite nelle gambe, quindi un minutaggio più elevato, rispetto a chi ne ha meno e cercare di evitare, per quanto è possibile, le attività che sono più traumatiche come i cambi di direzione e i balzi che possono provocare un ulteriore sovraccarico articolare e tendineo. Anche da punto di vista nutrizionale si può ricevere un aiuto e, infatti, ci sono esperti che se ne occupano. Non è il mio campo e, quindi, non entro nel merito, ma, come dicevo, l’idratazione deve essere curata all’insorgere dei primi caldi e bisogna far bere molto i giocatori e magari integrare con sali minerali e vitamine per cercare di limitare le problematiche dovute al cambio di temperatura”.

E’ un falso mito che la preparazione estiva e poi il richiamo della stessa durane la sosta invernale incidano sull’avere la cosiddetta “benzina nelle gambe”?

“E assolutamente un falso mito. Non esiste più che con la preparazione estiva o con quella durante la sosta invernale si possa mettere quello che era chiamato il fieno in cascina. Facendo solo quelle due preparazioni si pensava che si potesse mantenere una buona condizione fisica e atletica per tutto il campionato, ma non è così. Ormai si punta molto di più a preparare i giocatori partita per partita e, quindi, a mantenere una buona intensità di lavoro durante tutte le settimane per preparare al meglio la gara successiva, è questo che fa parte delle metodologia moderna ed è superato il falso mito della preparazione estiva e nella sosta per “mettere benzina nelle gambe” e salvare così tutta la stagione”.

Ma i cosiddetti cali atletici nei quali possono incappare le squadre nei vari momenti della stagione e in particolare in questo come si spiegano?

“Faccio un esempio, si è detto che la Juventus sia indietro dal punto di vista atletico poiché ha perso in Champions la gara d’andata con l’Atletico Madrid e, quindi, non è in condizione. Secondo me, questo discorso è limitato perché non tiene conto dei dati che indicano che effettivamente non è proprio così. Si dice che abbiano fatto una preparazione troppo pesante a gennaio durante la sosta e, quindi, non hanno abbastanza benzina nelle gambe per arrivare a fine stagione in forma, ma fisiologicamente non è così e i dati lo avvalorano. Come dicevo, in questa fase della stagione bisogna curare parecchio il recupero e l’integrazione perché il cambio di temperatura e non in secondo luogo l’aver giocato tante partite influisce sulla condizione fisica”.

Tornando ad Atalanta e Torino che ha indicato come squadre dal punto di vista condizionale fra le più prestanti. Può dire qualche cosa di più?

“Il Torino ha dimostrato di essere in un ottimo momento sia dal punto di vista fisico sia da quello tecnico-tattico e sicuramente anche mentale. Le vittorie aiutano e il filotto di sei partite senza sconfitte e senza subire gol dà tanta fiducia e aiuta nello sprint finale per riuscire ad arrivare a un posto utile per l’Europa League.
L’Atalanta sicuramente è una di quelle squadre che è più “in palla” e con Gasperini collabora il preparatore Jens Bangsbo, uno de migliori preparatori a livello mondiale, che l’allenatore dei nerazzurri conosce dai tempi in cui lavoravano alla Juventus. L’Atalanta sotto questo profilo ha una metodologia di lavoro importante e in partita si nota nel gioco uno contro uno la forza fisica che hanno i giocatori rispetto a tanti avversari. Conoscendo tramite articoli scientifici e studi Bangsbo lui è Gasperini hanno un’ottima metodologia di lavoro e, infatti, i giocatori sono molto prestanti dal punto di vista fisico e riescono a sovrastare tante volte gli avversari durante le partite”.

Alla luce di tutto quanto ha detto, quali sono le favorite alla corsa per l’Europa League?

“L’Atalanta è la favorita e con lei il Torino e la Lazio, mentre la Roma potrebbe essere un pochino in difficoltà dopo l’eliminazione dalla Champions, ma avendo delle individualità importanti potrebbe comunque far parte del quartetto che può arrivare in Europa League”.