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ESCLUSIVA TG – Casotti: “L’Inter è favorita però il Torino quantomeno può provare a pareggiare”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Federico Casotti

Federico Casotti è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Casotti, giornalista executive producer di Dazn, abbiamo parlato della sfida di oggi pomeriggio fra Inter e Torino.

Come si affronteranno Inter e Torino che per motivi diversi hanno avuto un inizio di stagione inferiore alle aspettative?

“Per motivi e anche per obiettivi diversi, ma guardando la classifica del Torino penso che ci sia stata una quantità di sfortuna terribile. I cinque punti in classifica non indicano il reale valore della squadra. Ci sono state le partite con il Sassuolo e con la Lazio che erano due vittorie potenziali e quasi del tutto acquisite e poi alla fine sono cinque punti che mancano. Quindi la gara con l’Inter è un’occasione per provare a raccogliere non solo i tre punti in palio, ma anche una potenziale svolta nel proprio campionato perché è evidente che fare risultato in un campo tradizionalmente non favorevolissimo contro una delle grandi della Serie A potrebbe dare a questo Torino la svolta, proprio dal punto di vista della fiducia e dell’autostima che inevitabilmente, stante gli episodi dei primi due mesi, gli sono un po’ mancate e sono da recuperare.
Per l’Inter, secondo me, il discorso è che, al netto delle difficoltà che ci sono state in questo avvio di stagione e dei risultati tentennanti, la classifica è tale per cui nulla è ancora perduto. E’ vero che ci sono già cinque punti di distacco nei confronti di Milan e Lazio però vedo un campionato che per la lotta al titolo quest’anno, complice anche la frenata della Juventus, non ha un padrone quindi anche una fase di difficoltà in questo momento non compromette nulla. E poi pareggiare a Bergamo ci sta, anche se magari ti eri illuso che la partita fosse sotto controllo, invece, un po’ meno pareggiare in casa con il Parma, ma pure in questo caso i risultati vanno un pochino pesati. In generale sembra che sia per l’Inter sia per il Torino la sosta per le Nazionali, che è tanto vituperata, però restituisce dei giocatori, soprattutto quelli del giro delle Nazionali,  in condizioni migliori una volta tanto.  Da una parte penso a Belotti e dall’altra a Bastoni che sono giocatori che da questa settimana con la Nazionale hanno ricevuto, ciascuno a modo suo, una bella dose di coraggio e di fiducia e queste cose le trasferisci quando torni al club”.

Ci saranno delle sfide importanti all’interno di quella più generale fra le due squadre, ad esempio quella fra Sirigu e Handanovic.

“Sì, è una sfida che si rinnova da anni fra due portieri di grande esperienza e che dimostrano che in generale la carriera dei calciatori si è prolungata a dismisura rispetto anche solo a una generazione prima perché adesso giocatori che sono sopra la trentina, anche abbondantemente e portieri compresi, è assolutamente normale vederli competitivi e come nel caso di Sirigu esserlo anche in Nazionale, questo al netto delle cifre dei gol subiti. Su Handanovic probabilmente c’è un punto di domanda in più nel senso che anche il gol che ha preso a Bergamo è una rete dove un minimo di responsabilità ce l’ha avuta perché la reattività sul tiro di Mirancuk non è stata delle migliori. Rimangono però due portieri che nel complesso sono pienamente competitivi e di conseguenza il fascino della sfida rimane intatto”.

Altra sfida può essere quella fra gli attaccanti Belotti e Lukaku.

“Assolutamente, è una sfida fra due attaccanti che hanno chiaramente delle caratteristiche diverse, ma soprattutto direi uno stato di forma apprezzabile, Come dicevo, Belotti torna dalla sosta per le Nazionali con una dose di autostima notevole dopo il gol che ha segnato contro la Bosnia e che quindi può tornare a segnare su azione, cosa che con il Torino non gli succede dalla partita con il Sassuolo di un mese fa. E’ un digiuno (dal gol su azione, ndr) non ha impedito al Torino di fare risultato con il Genoa però penso che le grandi sfide le risolvano i gradi attaccanti.
Lo stesso vale un po’ per Lukaku che magari fa meno notizia, ma anche lui ha fatto una bella prestazione in Nazionale soprattutto con l’Inghilterra, ha fatto gol con la Danimarca e anche lui nelle ultime partite in Champions e in campionato non ha segnato, ma stiamo parlando di giocatori che viaggiano alla media di quasi un gol a partita. Diciamo che se li avessi al Fantacalcio entrambi li schiererei senza dubbio”.

L’assenza di Giampaolo, positivo al Covid, in panchina quanto potrà pesare su una squadra che ha avuto finora più bassi che alti?

“Mah, l’abbiamo visto anche in altri casi e lo vedremo anche in questo week end altrove, penso al Milan che non avrà per questo motivo né Pioli né il suo vice Murelli, ma se è vero che manca il direttore d’orchestra, che è una figura importante, però chi lo sostituisce è all’altezza e anche in Nazionale abbiamo visto che Evani ha fatto le veci di Mancini in maniera molto autorevole. Per cui penso che così come cambia il calcio cambia anche il ruolo degli allenatori nel senso che lo staff è sempre più presente e sempre più incisivo ne rapporto con i giocatori e nel confronto con loro. Fermo restando la leadership di Giampaolo all’interno dello staff io non ho dubbi che anche il suo vice Conti saprà comunque trasferire dalla panchina al campo la stessa filosofia di gioco che vuole Giampaolo”.

Il Torino ha purtroppo quattro giocatori di ritorno dalle Nazionali che sono risultati anche loro positivi tra venerdì e ieri e l’Inter tre, Brozovic, Kolarov e Padelli, quanto influirà sul match?

“Quella del virus è un componente che purtroppo ha colpito  un po’ tutte le squadre a rotazione alcune in maniera molto pesante e altre in maniera lieve e sicuramente non avere a disposizione quattro giocatori da una parte e tre dall’altra in un colpo solo per il virus è una bruttissima notizia innanzitutto per il contagio e speriamo che per tutti loro sia una forma lieve, ma è una cosa che crea comunque ansia e preoccupazione nel gruppo che deve invece concentrarsi sulla partita. La perdita tecnica di chi non potrà esserci sarà pesante però purtroppo quest’anno è parte del gioco e del campionato anche avere dei positivi e giocare lo stesso”.     

Esclusi Sirigu e Belotti e Handanovic e Lukaku chi può fare la differenza in questa partita per il ruolo che svolge all’interno del gioco?

“Nell’Inter Lautaro Martinez ha acquisito già dalla scorsa stagione una preponderanza notevole però al di là di Lautaro, che può essere una scelta un po’ scontata, io sono favorevolmente impressionato da Barella, che in questo momento è forse il più forte centrocampista italiano ed è un giocatore che partita dopo partita offre dei margini di miglioramento e di maturazione evidenti ed è sicuramente un elemento chiave dell’Inter, anche proprio per il ruolo che ricopre.
Dal lato del Torino mi aspetto sempre qualche cosa di più essendo la squadra allenata da Giampaolo da Linetty  che dovrebbe essere titolare e che con il mister già in passato alla Sampdoria aveva dato la sua migliore versione ed è quel tipo di giocatore che l’allenatore considera estremamente funzionale alla sua idea di gioco e quindi da questi calciatori inevitabilmente ci si aspetta qualche cosa di più”.

Un pronostico?

“E’abbastanza difficile faro, ma penso che un pareggio possa essere un risultato realistico, anche se indubbiamente l’Inter è favorita però il Torino quantomeno può provare a pareggiare segnando gol. Mi aspetto un due a due nel solco delle partite di Serie A che stiamo vedendo ultimamente”.


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