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ESCLUSIVA TG – Cauet: “Il Torino per l’Inter è un avversario complicato e difficile. Juric saprà trovare la chiave per far rendere la squadra”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Benoît Cauet

Benoît Cauet è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Cauet ha indossato la maglia granata nella stagione 2001-2002 e in precedenza quella dell’Inter dal 1997 al 2001, attualmente è un allenatore e ha iniziato a farlo nelle giovanili nerazzurre prima divenendo tecnico dell’Accademia Internazionale (2010-12) poi sedendo sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali (2012-2013) e successivamente degli Allievi Nazionali (2013-2016) ed è poi passato ad allenare prime squadre in Francia. Con lui abbiamo parlato della partita che si giocherà sabato alle 18 fra le sue due ex squadre.

Il Torino ha avuto un inizio di campionato non proprio brillante è 14°, fa pochi gol, 6, e ne ha subiti 9 in 8 partite e nella gara prima della sosta ha perso con la Juventus, mentre  l’Inter è 2ª in classifica, segna tantissimo, 21, subisce poche reti, 5, e arriva dal pareggio con il Bologna. Come s’immagina la partita fra queste due squadre?
“Sarà una partita complicata e difficile perché se anche il Torino non è partito bene in campionato è una squadra che comunque ha le basi per disputare un ottimo campionato e i giocatori ci sono. Secondo me è solo una questione di  aggiustare la squadra e Juric da questo punto di vista è un esperto nel rimodellare e dare un contributo importante alle formazioni che ha a disposizione. L’Inter quest’anno ha l’ambizione di vincere lo scudetto per questo sicuramente sarà una partita complicata e difficile per entrambe le squadre”.

Juric e Simone Inzaghi che soluzioni possono trovare e su cosa devono puntare per provare a vincere la partita?
“Di certo stanno studiano nei minimi particolari e al massimo tutti i dettagli tenendo conto di ciò che la loro squadra e l’avversario fa meglio e peggio e di certo avranno delle letture ben precise per provare a vincere la partita. Sappiamo che per Juric l’individualità dei suoi giocatori è determinante, se stanno bene dal punto di vista fisico, per mettere l’avversario in difficoltà. Per l’Inter è diverso perché è una squadra che ha un gioco corale con automatismi e manovre ben determinate e questo è un punto di forza. Ciò che manca in questo momento a una o all’altra squadra va sopperito con la forma fisica dei giocatori e la concentrazione che può essere mancata come accaduto all’Inter con il Bologna nella fase difensiva poiché dopo essere andati in vantaggio di due gol non è possibile farsi rimontare quando si ha in pugno la partita. E anche il Torino con la Juventus non ha approcciato al meglio la partita e ha subito due gol su calci piazzati e sicuramente Juric da questo punto di vista avrà lavorato durante la sosta del campionato per evitare che si ripeta”.

Da quando il Torino il 30 agosto ha preso Zapata il tema dominante è meglio due punte, Zapata-Sanabria o il più giovane Pellegri, o con un unico centravanti quindi Zapata? Finora però a prescindere da chi ha giocato i risultati in termini di gol non si sono visti
“Zapata è un giocatore incredibile, che fa la differenza. Sanabria anche lui ha fatto benissimo l’anno scorso. Sono entrambi validi e quando giocano insieme la squadra deve aiutarli in modo che siano al massimo delle loro possibilità. Magari ci vuole un po’ più di pazienza per far funzionare il modulo con due punte perché serve che tutti si abituino e diano il massimo poiché i giocatori ci sono, ma sta all’allenatore trovare se è più utile far giocare la squadra cin una o due punte in questo momento per arrivare a un risultato positivo. Non è detto che un domani una soluzione sia meglio dell’altra, ma che adesso ci sono delle precise difficoltà della squadra e vanno trovate soluzioni per risolverle”.

Forse però gli attaccanti sono troppo poco riforniti di palloni giocabili eppure il Torino dispone in mezzo al campo di Ilic, Ricci, Tameze, Linetty e il giovane Gineitis, sulla trequarti di Vlasic, Radonjic, Seck e Karamoh e sulle fasce di Bellanova, Lazaro, Vojvoda e Soppy, anche se quest’ultimo ora è infortunato, ma spesso l’ultimo passaggio o il tiro in porta non riesce. Secondo lei, che è stato un centrocampista, perché?
“Bisogna capire quali sono le letture nel corso della partita e le difficoltà che ci sono perché se in questo momento non si arriva a fare certe giocate sicuramente non tutto è stato messo in funzione dell’ultimo passaggio. Può essere perché l’avversario ti mette in difficoltà poiché non si sono ancora trovare le chiavi per far sì che giocatori forti individualmente lo siano anche collettivamente in modo da riuscire a liberare l’uomo per fare l’ultimo passaggio oppure il problema è che individualmente qualcuno non ci riesce poiché non ha ancora trovato l’intesa con l’attaccante. Ripeto, Zapata, che è un giocatore pazzesco per la categoria, magari non ha ancora acquisito i movimenti dei suoi compagni: serve tempo per abituarsi e conoscersi perfettamente e per riuscirci bisogna lavorare tutti insieme, guadagnare la reciproca fiducia, creare gli automatismi. Lavorare tanto e avere pazienza perché poi le cose arrivano e può essere che fra sei mesi sarà tutta un’altra cosa. Sono convinto che Juric arriverà a trovare la chiave per dare un contributo importante alla sua squadra”.

Chi ha più da perdere in questa  partita fra il Torino che è 14° e l’Inter che è 2ª a tre punti dal Milan?
“L’Inter. La partita è importante con un avversario complicato e difficile, ma sei nerazzurri vogliono essere primi in classifica devono vincere con il Torino, ma come ho detto non è facile perché anche la Juve ha vinto solo grazie a due calci piazzati. Il Torino è una squadra tosta e difficile da affrontare e può mettere in difficoltà l’avversario in ogni momento e ha giocatori che possono fare la differenza. E poi dopo la sosta per le Nazionali le partite sono sempre complicate perché tanti giocatori sono stati via e magari non hanno ancora avuto il tempo di recuperare riposandosi a causa dei lunghi viaggi, Lautaro e Sanabria, ad esempio, arriveranno giovedì e venerdì ci sarà la rifinitura per cui non faranno la preparazione e quindi non è semplice preparare la partita. Ed è chiaro che è l’Inter che ha più da perdere”.

Parlando di lei, tornerà ad allenare?
“Sì, certo. Adesso sono fermo dopo aver allenato lo Châteauroux nella Serie B francese. Aspetto una chiamata e una buona proposta dalla Francia, dall’Italia o da qualche altra parte”.


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