ESCLUSIVA TG – Condò: “Il Torino deve individuare un attaccante pronto subito però giovane sul quale impostare un lavoro di alcuni anni”
Fonte: Elena Rossin
Paolo Condò è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Condò, unico giornalista italiano a far parte della giuria per l’assegnazione del Pallone d’Oro, attualmente è una delle firme di La Repubblica ed è opinionista per Sky Sport. Con lui abbiamo parlato del Torino e del mercato che si accinge a fare il club granata.
A metà stagione che bilancio si può fare sul Torino?
“Credo che sia un bilancio del Torino sia positivo. Intanto la squadra ha fatto molti più punti rispetto all’anno scorso, per l’esattezza 11, e questo vuole dire che il timone è stato girato nel senso che non si è trattato solo di un miglioramento, ma c’è stata una rivoluzione: quella che ha portato Juric. Il tecnico croato è un allenatore di lungo periodo e infatti gli è stato fatto un contratto di tre anni. E’ un allenatore che chiede molto e non accetta tutto e chiede uomini affinché la squadra possa crescere nel rendimento e devo dire che i giocatori che ha ottenuto, non so quanti ne abbia voluti espressamente lui e quanti invece sono stati trovati dalla società, però, più o meno, tutti hanno portato qualche cosa di più. Sicuramente li ha avvallati tutti, l’unico sul quale aveva espresso delle riserve non sul valore del giocatore bensì solo perché si trattata di un prestito era Pobega. E ha ragione perché è un calciatore fondamentale per il Toro e ovviamente credo che il Milan non se lo farà sfuggire a giugno e se lo riporterà a casa perché è un grande giocatore. Detto che la squadra è migliorata tantissimo, deve puntare alla parte sinistra della classifica per starci in maniera stabile e ci arriverà: il Torino, secondo me, è squadra da 10°-9° posto in questa stagione. Ed è anche abbastanza trasparente dove deve migliorare: davanti. Il Toro ha la quarta difesa e il quindicesimo attacco ed è chiaro che per crescere ancora e diventare una squadra che lotta per l’Europa deve trovare un attaccante che segni con regolarità. L’ultima volta che ha sfiorato l’Europa con Mazzarri quando aveva disputato i preliminari d’Europa League aveva Belotti che era un centravanti formidabile e che spingeva la squadra a suon di gol. Questa mi pare una stagione abbastanza sfortunata di Belotti e poi ci sono le incertezze sul suo futuro. Credo che il Torino debba trovare un nuovo grande centravanti, come era stato appunto Belotti all’epoca. Se si aggiungono 10 gol in più al Torino si ha una squadra al livello come minimo della Fiorentina di adesso e non a caso basta guardare dove sono i viola con Vlahovic (sesto posto condiviso con la Roma e hanno 32 punti, hanno segnato 34 gol (16, dei quali 5 su rigore, realizzati da Vlahovic che è il capocannoniere della Serie A) e ne hanno subiti 25, ndr).
Con l’attuale rosa, non dovessero arrivare rinforzi dal mercato e ammettendo che ci siano meno infortuni di quelli finora patiti, Juric dove può arrivare?
“Come avevo detto 10°-9° posto, il girone di ritorno non cambierebbe moto rispetto a com’è stato quello d’andata perché le squadre che stanno davanti hanno tutte almeno un attaccante se non due di grande valore. E a questi livelli sono i grandi attaccanti che fanno la differenza”.
Juric a più riprese ha chiesto rinforzi di qualità e che non vengano fatti danni, che mercato ci si può aspettare da Cairo e Vagnati a gennaio?
“Onestamente non lo so. Siccome penso che il Torino e Belotti abbiano bisogno di separarsi - ormai sono molti anni (sette, ndr) che stanno assieme e il meglio della loro storia reciproca l’hanno dato e sarebbe bene che Belotti ricominciasse da un’altra parte e il Torino ricominciasse da un altro attaccante, avrebbero giovamento entrambi dalla separazione – allora il club granata deve essere bravo ad individuare un attaccante pronto subito però giovane sul quale impostare un lavoro di alcuni anni: il prossimo Belotti, il prossimo centravanti attorno a cui far girare la squadra. Quindi sul mercato io mi lancerei su questo e su Juric vorrei capire una cosa. Lui costruisce delle squadre di grandi combattenti, che si fanno tutti quanti il mazzo tanto per il bene della squadra. Se si vanno a vedere i dati del Verona nelle due stagioni passate, quando in panchina c’era Juric, sono molto simili a quelli del Toro attuale: una difesa da Champions e un attacco poco più sopra della zona retrocessione, come numero di gol. Magari è un caso infatti anche al Verona non aveva grandi attaccanti, ma vorrei capire se è il gioco di Juric che fa sì che gli attaccanti facciano fatica a segnare oppure se gli si desse un grande centravanti comincerebbe anche a fare gol”.
Sarebbe verosimile, pensando di solito a quello che accade nei mercati di gennaio, che il Torino trovi un altro Belotti?
“Sono tipologie di attaccanti che si prendono in estate, non adesso a metà stagione Nella prima fase del campionato di Serie B è andato molto bene Lucca l’attaccante del Pisa e se si pensa che una volta era del Torino … proprio non lo doveva perdere. Il Torino deve prendere un attaccante che ancora non può andare a fare il titolare all’Inter, alla Juve o al Milan, ma che ha bisogno di irrobustirsi e fare un passaggio in un club che punti a una classifica medio-alta in Serie A. E Lucca potrebbe essere un nome, per esempio. Quello che poteva essere fino all’anno scorso Scamacca, che secondo me ha fatto il salto di qualità da quando era nella Primavera del Sassuolo e ora andrà in una delle tre grandi con costi che diventano proibitivi per società come il Torino”.
Finora chi l’ha impressionata positivamente nel Torino e chi l’ha invece delusa?
“Impressionato Bremer, che ormai è uno dei difensori più forti della Serie A, Pobega, come ho detto, e mi piacciono diverse cose cha fa Brekalo. Qualcuno che mi abbia deluso non c’è. Contro l’Inter abbiamo visto che cosa può fare Pjaca quando sta bene, lui è il grande potenziale inesploso del Torino e se finalmente riuscisse, dal punto di vista fisico, a mettere insieme 19 partite una dietro l’altra potrebbe risolvere tanti problemi al Toro”.
Diceva che le piacerebbe vedere se dando a Juric un attaccante importante il Torino farebbe il salto di qualità, ma pensa che questo esalterebbe il gioco oppure non ci sono ancora termini di paragone per comprenderlo?
“E’ un po’ presto per dare una sentenza definitiva, la carriera di Juric da allenatore è ancora troppo giovane per dirlo. Ma è chiaro che quando si costruisce una squadra dove tutti devono faticare e si dividono i compiti e anche gli attaccanti sono i primi a fare pressing poi magari sotto posta ci sta che uno non sia sufficientemente freddo”.
E forse anche in questo senso che Juric chiede giocatori di maggiore qualità?
“Sì, ma quando si è stanchi e la vista si annebbia è più difficile essere precisi. Diciamo che il Belotti di cinque anni fa, quello della stagione dei 26 gol, sarebbe il tipo di giocatore perfetto per Juric”.