ESCLUSIVA TG – Conticchio:”Se il Torino torna da Lecce, squadra di valore, con un risultato positivo si rimette in pista”
Fonte: Elena Rossin
Alessandro Conticchio è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Conticchio è un allenatore, da calciatore ha vestito tra le altre la maglia granata dal 2002 al 2005 e in precedenza quella del Lecce dal 1997 fino al 2002. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.
Il Lecce è in una situazione migliore di quella del Torino, ha iniziato bene la stagione e riesce nei finali a segnare, già 6 gol, cambiando in proprio favore le partite. I granata invece nelle ultime quattro gare hanno conquistato solo un punto e non hanno segnato neppure un rete e in totale in nove match solo sei, in più hanno giocatori infortunati o che stanno recuperando e altri che rendono meno delle aspettative. Come vede le due squadre e immagina la partita?
“Partiamo dal presupposto che giocare a Lecce non è mai facile, lo dico per esperienza essendoci stato per cinque anni. E’ sempre difficile perché il pubblico spinge e il campo è difficile a maggior ragione quest’anno che la squadra è competitiva ed è partita bene. E’ una squadra di valore, fisica e veloce. Ho letto un dato che è incredibile: i tre giocatori davanti, Strefezza se giocherà, Banda, Almqvist o Krstovic, hanno subito più falli di tutti gli altri attaccanti delle squadre di Serie A 18, 16, 14, tantissimi e questo significa che sono calciatori che se lasciati in campo aperto e negli spazi sono bravi nell’uno contro uno e creano situazioni importanti nelle ripartenze. Quindi il Lecce è una squadra da prendere con le molle, ma c’è da dire che partire in campionato così forte alle volte non dà sempre la verità sulla squadra perché il Lecce è una squadra che dovrà lottare e nelle ultime due partite ha fatto più fatica conquistando solo due punti nelle ultime quattro partite, anche se è vero che ha recuperato dei risultati è anche andata sotto. Diciamo che adesso si sta un po’ assestando, però ripeto ha buoni valori.
Per quanto riguarda il Torino, lo reputo una squadra di valore, ma che in questo momento è in difficoltà perché le assenze ci sono e magari sta mancando ancora la forma di qualcuno e c’è il problema che ultimamente non fa gol e per una squadra come il Toro non fare gol da quattro partite è tanto. E subisce anche più gol, ma questo è dipeso anche dai tanti infortuni fra i difensori però ha perso un po’ di quella solidità che aveva trovato e che adesso è venuta in parte a mancare. C’è però anche da dire che il Torino nelle ultime partite, a parte il Verona ha incontrato Roma, Lazio, Juventus e Inter tutti banchi di prova tosti e se non si è al massimo con questi avversari è sempre dura uscirne. Se oggi a Lecce il Torino riuscirà a trovare una vittoria il trend potrebbe cambiare, anche perché con l’Inter la prestazione c’è stata almeno fino all’infortunio di Schuurs e c’era stata anche con la Roma infatti aveva pareggiato. Non c’è quindi da fare grandi drammi e se hai un pizzico di fortuna e con il Lecce il Toro se la può giocare tornando con un risultato pieno da Lecce si rimette a posto un po’ tutto: la classifica e il morale. E’ sicuramente una partita importante, ma non determinante o decisiva però per il morale è importante per ritrovare il cammino e fare punti. Juric giustamente non parla di partita della svolta perché a Torino lo chiedono tutte le volte, ma la Serie A è difficile e il campionato è molto equilibrato, però potrebbe essere decisiva per il morale e per rimettersi in pista che è poi quello che si merita il Torino: stare almeno alla pari con il Lecce, che è partito troppo forte”.
Si parla tanto dell’utilizzo di due punte, oggi Zapata magari sarà in panchina, ma non giocherà titolare, comunque la soluzione di passare da un centravanti a due è quella giusta visto che ci sono giocatori che sulla trequarti non rendono abbastanza?
“Sì, in questo caso io proverei qualche accorgimento e giocherei con le due punte perché, ripeto, a Lecce è una partita nella quale devi fare punti. Parti magari con Sanabria e Pellegri e poi in corsa vedi cosa fare, anche perché il Lecce in avvio di gare ha anche subito gli avversari ed è andato spesso sotto quindi probabilmente Juric vorrà partire forte per cercare di andare in vantaggio e poi sfruttare la situazione. E’ vero che il Lecce ha fatto bene finora, però nelle ultime due partite ha conquistato due punti e con l’Udinese l’ha recuperata per il rotto della cuffia e si vede che hanno momenti di difficoltà per cui partire forte e sfruttare le due punte d’avanti può essere la soluzione per cercare di incanalare la partita verso il successo finale e poi con i cambi Juric cercherà di gestire il vantaggio magari anche cambiando modulo”.
Da allenatore, quando si hanno giocatori forti come Vlasic, Ilic e Radonjic che però continuano ad avere alti e bassi cosa si fa? Li si tiene in “punizione” per un po’ oppure si deve continuare ad insistere con loro?
“Con le debite proporzioni l’anno scorso a Terni abbiamo (Conticchio era nello staff di Cristiano Lucarelli, ndr) avuto un situazione simile con Falletti che però arrivava da un infortunio e per esperienza dico che i giocatori forti vanno aspettati e bisogna cercare di metterli nella giusta condizione perché alla fine i giocatori di qualità danno il loro contributo, soprattutto in Serie A, e bisogna avere la pazienza poiché in A la qualità ci vuole e non si può farne a meno. Non sono al Torino e non conosco le dinamiche, ma sicuramente c’è bisogno di tutti e tutti i giocatori vanno portati avanti. Ci vuole un po’ di pazienza perché poi al momento giusto i giocatori forti ti possono tirare fuori dalle situazioni difficili con le giocate che hanno. Non va dimenticato che sono state giocate solo nove partite e c’è ancora tutto il tempo per dimostrare. Lo so che il Torino è una piazza molto esigente ed è normale che in questo frangente si storca un po’ il naso, ma i giocatori di qualità sono importanti se poi però uno è una testa di cavolo ed è deleterio per il gruppo per il bene di tutti va messo da parte, però di fronte a certe problematiche i giocatori vanno aiutati, aspettati e messi nelle migliori condizioni per rendere al massimo e poi qualche cosa danno sempre”.
Il calendario del Torino adesso e fino al termine dell’anno solare (9 partite) è un po’ più semplice, a parte Atalanta e Fiorentina e poi il Napoli come prima gara del 2024 per cui ci saranno 7 partite più alla portata. Se a partire da Lecce i granata cambiano trend hanno tutto il tempo di rimettersi in carreggiata?
“Certo, ci sono partite in cui bisogna fare punti perché sono più alla portata. Sono d’accordo perché è proprio in questa fase del campionato che si comincia a mettere il fieno in cascina. Nelle prime partite a inizio stagione sono sempre un po’ particolari, c’è sempre la squadra sorpresa, chi parte male o chi particolarmente bene, ma poi dopo quando tutto si assesta le cose cambiano e nei prossimi due-tre mesi il campionato diventa vero e quindi vanno fatti i punti e messa dentro benzina e si vedrà da adesso alle prossime dieci partite di che pasta è fatto il Toro e credo che prenderà la strada giusta”.
Parlando di lei, è in attesa di una nuova avventura su qualche panchina?
“Avevo ricominciato a Terni, perché ci avevano richiamati con Lucarelli però proprio all’inizio del ritiro estivo ho rescisso per questioni familiari e adesso sono fermo, ma risolte le questioni personali se trovassi una squadra da allenare vicino a casa mi rimetterei in pista”.