ESCLUSIVA TG – Dave Sensounico: “Mi sembra che il Torino abbia le idee poco chiare sul mercato”
Fonte: Elena Rossin
Dave Sensounico Murru è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Dave è il chitarrista del gruppo “Sensounico” ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato del mercato del Torino.
Soddisfatto dell’arrivo di Izzo che è il primo giocatore comprato dal Torino in questa sessione di mercato?
“Sentendo le voci che la Juventus potrebbe comprare Cristiano Rolando non mi scalda il cuore. Izzo è un buon giocatore che, però, ha una serie di problemi che si porta dietro (coinvolgimento in un caso di calcio scommesse con squalifica poi ridotta da parte della giustizia sportiva e il rinvio a giudizio in corso da parte della giustizia ordinaria a seguito delle accuse mossegli da un boss della camorra napoletana, ndr). Quindi, non sono molto caldo come tifoso perché speravo in un avvio di mercato con più operazioni e anche nell’arrivo di giocatori più congrui”.
Il tiepido entusiasmo è dovuto anche al fatto che non c’è ancora stata l’ufficializzazione del rinnovo di Sirigu e che sono andate in onda le telenovelas per Peres e Verissimo?
“Sì, per come è stata impostata la campagna acquisti al momento mi sembra che sia tutto parecchio fermo. E poi onestamente vedo che sempre si perde tempo su qualunque trattativa. Ad esempio su Verissimo, io da ignorante prima che uscisse il suo nome non lo conoscevo e mi sembra che questa tipologia di giocatori appartenga a quelli che sono definiti scommesse. Per carità, le scommesse si possono anche vincere come con Lyanco che è un giocatore molto forte, però, c’è il problema che è sempre infortunato. Mi aspettavo da questo inizio di mercato non dico il nome altisonante, ma almeno qualcuno del quale di potesse dire che con lui si faceva il salto di qualità. Finora mi sembra che il mercato punti sullo spendere relativamente poco nella speranza di ottenere poi sul campo comunque risultati positivi”.
Non la rincuora che si siano diradate le voci di possibili addii di Belotti, Falque e N’Koulou, che Edera e Moretti abbiano rinnovato e che sia in procinto anche l’annuncio del rinnovo di Sirigu?
“Stiamo parlando di una squadra che è arrivata nona e quindi si tratta di una squadra che con tutta probabilità valeva quel posto. Belotti ha avuto una stagione sfortunata, mentre Falque e gli altri hanno disputato un buon campionato, ma io da tifoso spero sempre nel meglio, magari nella qualificazione all’Europa League e in qualche vittoria nel derby. Va bene che il tifoso granata si caratterizza per avere la fede, però, ogni tanto questa fede andrebbe alimentata con qualificazioni e vittorie. Se si vuole che la squadra faccia veramente il salto di qualità è scontato che i migliori vengano tenuti, è quasi un atto dovuto. Il tenere i miglior passa sempre come una cosa formidabile quando, invece, è normale per qualsiasi squadra che voglia puntare in alto”.
I possibili addii di Niang e Ljajic le farebbero stracciare le vesti?
“Se andasse via Niang non mi straccerei le vesti, mentre mi dispiacerebbe se andasse via Ljajic perché, secondo me, è uno dei pochi calciatori degli ultimi tre-quattro anni che ha veramente tanta qualità, anche se a livello caratteriale è un po’ deboluccio, per, c’è da dire che si vede che è di un’altra categoria e privarci della sua qualità a mio parre è un rischio soprattutto se al suo posto arrivasse un giocatore sconosciuto o quasi che è una scommessa come tanti dei nomi che si fanno in questo periodo, Ljajic conosce il calcio italiano e ha disputato anche delle ottime partite e ha fornito importanti assist. Toccherebbe a Mazzarri dire a Ljajic che cosa fare in campo per farlo rendere al massimo”.
C’è da dire che collocare Ljajic che si esprime al meglio da trequartista nel 3-5-2 non è semplice.
“E’ vero, però, onestamente quando si hanno giocatori di qualità forse il modulo non dovrebbe essere la cosa principale. Meglio avere giocatori di qualità e inserirli nel gioco che essere difensori ad oltranza del modulo. Il modulo che adotta Mazzarri non mi ha entusiasmato più di tanto e nelle partite bloccare se non c’è la fantasia del giocatore capace di sbloccarle con un guizzo la gara si finisce per lasciare punti per strada con avversari alla portata, punti che a fine campionato non fanno raggiungere gli obiettivi. Mazzarri si prenderebbe anche un bel rischio se decidesse che Ljajic nel suo modulo non ci può stare perché se poi manca la qualità in campo e si perde la “colpa” sarebbe tutta sua. Un conto è non avere giocatori di qualità, un altro è rinunciarci”.
Al Torino è stato accostato Zaza che adesso è dato anche vicino al Milan, che come i granata molto probabilmente non disputerà l’Europa League per le questioni finanziarie. L’attaccante del Valencia sarebbe un rinforzo di suo gradimento?
“Da tifoso vero dico che non lo vorrei perché ha un passato, purtroppo per lui, che è tanto ingombrante, ma è anche vero che un certo Pasquale Bruno arrivò da noi e risultò più granata di tanti altri. Ma se ragiono da tifoso 2.0 perché il calcio è cambiato, allora Zaza è un giocatore che potrebbe anche essere utile. Ci sono, però, nella mente di tutti delle immagini di Zaza, come quella nel derby del fallo su Ichazo, che sono scolpite malgrado nella trance agonistica certi episodi ci possano stare. E’ un altro giocatore che non mi scalda il cuore”.
Domani c’è il raduno e domenica la partenza per il ritiro di Bormio, che cosa si aspetta?
“Mi aspetto il mercato, cosa che finora praticamente non c’è stata. Alla prima squadra saranno aggregati dei ragazzi della Primavera e a questo punto potrebbe essere utile valutare se fra questi giovani cresciti nel settore giovanile non ci sia qualcuno che possa essere un ottimo rincalzo e che valga la pena di tenerlo e non mandarlo a farsi le ossa altrove. Non sarebbe male, basta vedere l’Atalanta che ogni anno dalla Primavera porta in prima squadra giovani che si rivelano dei buono calciatori. Butic e Fiordaliso hanno disputato una buona stagione e potrebbero anche essere loro a completare la rosa piuttosto che andare a prendere qualche sconosciuto all’estero. Mi aspetto l’arrivo di qualche calciatore di qualità che mi faccia dire: “Questo sì è un bel giocatore!”. Al momento, purtroppo, non ho ancora potuto dirlo”.
Meïté sarebbe il centrocampista giusto?
“Eh (sospira, ndr), potrebbe esserlo. Sono dell’idea che il mercato debba essere funzionale alle esigenze della squadra e con giocatori che possano inserirsi nell’immediato perché non c’è tanto tempo poiché ormai le preparazioni estive si fanno giocando. Credo che ci siano tanti buoni giocatori senza per forza andare a prendere lo straniero di turno, anche perché c’è sempre il rischio che, dopo aver aspettato per sei mesi che si ambienti, si riveli un flop”.
Crede che il Torino potrà lottare per lì Europa League oppure ne dubita?
“Non lo so. Onestamente non basta l’acquisto di Izzo per fare il salto di qualità e avanzare di quelle tre-quattro posizioni per andare in Europa. E’ vero che il mercato è un po’ fermo per tutti, a parte per le solite società che possono spendere e spandere, però, vedo l’Atalanta, la Sampdoria e la Fiorentina un po’ superiori. Quindi, o parte per il Torino una campagna acquisti importante che porti centrocampisti, un altro difensore centrale e una spalla per Belotti e anche un sostituto oppure non so dove si potrà arrivare. Abbiamo visto che Iago Falque ha fatto un’ottima stagione, ma non può essere considerato il sostituto di Belotti e non si può neanche prendere il Sadiq di turno che poi non rende.
Mi aspetto veramente che nei prossimi tre giorni la parte corposa dei rinforzi arrivi, poi si dovrà sfoltire la rosa, cosa non facile anche perché non bisogna farsi prendere per il naso, ma se si hanno le idee chiare e l’intenzione di rinforzare l’organico si parte in quarta e lo si fa. Con le plusvalenze del passato qualche sodo in cassa è stato messo e Cairo può investirlo per prendere giocatori di qualità. Mi sembra, come dicevo, che le idee siano poco chiare”.
Cambiando argomento, come Sensounico avete in programma qualche nuovo brano musicale?
“Giovedì diciannove luglio partecipiamo allo Zero Festival Beer a Pianezza organizzato dal Vertigo. E poi abbiamo un nuovo progetto che partirà a settembre se tutto s’incastrerà a dovere. Questo nuovo progetto riguarda una data molto particolare per il Toro: il 4 maggio. Per il settantenario della tragedia di Superga vorremmo rimasterizzare “Quel giorno di pioggia” rendendola più struggente e più bella. Il 4 maggio 2019 saranno passati dieci anni dall’uscita della canzone che ci ha fatto conoscere. L’intento della rimasterizzazione è anche quello di renderla accessibile a tutti i tifosi perché in questi anni abbiamo avuto tantissime richieste, ma purtroppo noi non abbiamo un’etichetta e, quindi, tutto ciò che è stato fatto lo abbiamo autofinanziato e tanti sono delusi perché non possono acquistare un cd poiché non esiste e allora stiamo cercando un sistema per rendere accessibile a tutti il nostro brano. Stiamo partendo con l’argo anticipo per far si che si realizzi perché non si può improvvisare, come per il mercato”.