ESCLUSIVA TG – De Luca: “Simeone potrebbe essere l’attaccate ideale per il Torino. Conte osserva Natan, potenziale nuovo Koulibaly”
Fonte: Elena Rossin
Diego De Luca è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. De Luca è un giornalista sportivo e consigliere regionale dell'Unione Stampa Sportiva Campania. Con lui, che conosce bene le vicende del Napoli, abbiamo fatto il punto sugli esuberi del club azzurro, profili che potrebbero, chi più chi meno, interessare al Torino che deve completare l’organico dopo gli arrivi di Coco, Paleari e Adams però restano da sanare in particolare le partenze di Buongiorno, ceduto proprio al Napoli, Rodriguez e Djidji.
Il Napoli ha giocatori, come ad esempio Juan Jesus e Mario Rui, che potrebbero essere rinforzi per il Torino che però di solito non compra giocatori che hanno 33 anni. Forse in difesa il più papabile potrebbe essere Natan?
“Molto dipenderà da Conte, mi spiego facendo una premessa prima di rispondere su Natan. Se il Napoli e il Torino avessero voluto approfondire discorsi legati al calciomercato, lo avrebbero fatto quando hanno spinto il piede sull'acceleratore per Buongiorno. Quella sarebbe stata, secondo me, una situazione ottimale per poter discutere sia di altre trattative sia magari di concludere l'affare in maniera diversa, non facendo pagare al Napoli soltanto cash il giocatore, ma inserendo anche qualche contropartita. Se questo non è avvenuto quando Buongiorno ha firmato per il Napoli è perché evidentemente i discorsi legati ad un trasferimento opposto, ossia di un calciatore dal Napoli al Torino, non erano stati fatti o comunque non avevano trovato la disponibilità del club granata in quel momento. Il mercato sicuramente in uscita è una tematica molto dibattuta qui a Napoli.
E sono anche convinto che possa esserci una questione legata all'età per certi giocatori soprattutto quando si parte con un progetto nuovo. In più il presidente Cairo è uno che è sempre stato molto attento anche all'aspetto anagrafico preferendo andare a ricercare giovani forti e di prospettiva, però è altrettanto vero che per riuscire ad avere una continuità dal punto di vista del temperamento, della delicatezza di alcuni momenti della stagione e nell'arco della singola partita, il giocatore d’esperienza può fare la differenza. Juan Jesus e Mario Rui hanno tantissime presenze in Champions League e in Serie e qualora dovessero essere in uscita fossi in Urbano Cairo un pensiero lo farei perché sostanzialmente andrei ad aumentare un po', lo ripeto, il tasso d'esperienza della squadra nella gestione di alcuni momenti.
Venendo a Nathan, il suo primo anno al Napoli ha ricordato molto un episodio che era già successo in passato quando arrivò un altro difensore: Kalidou Koulibaly. Arrivò ai tempi di Rafa Benitez, che è l'allenatore che di fatto ha veramente consentito al Napoli all'epoca di voltare pagina in termini internazionali. Koulibaly allora era un perfetto sconosciuto, giocava nel campionato belga e quindi nell'ambiente ci fu chi storse il naso vista la poca conoscenza di questo giocatore. Un conto però era giocare con un sistema di gioco internazionale di ampio respiro come quello di Rafa Benitez altra cosa, e lo abbiamo visto con il tempo, invece è stato con Maurizio Sarri solo un anno dopo quando ci fu un'attenzione importante soprattutto per quanto riguardava la fase di non possesso. Cosa voglio dire con questo? Che Koulibaly è diventato uno dei centrali più forti del nostro campionato e lo è stato per anni nel momento in cui è arrivato un allenatore che è riuscito a tirar fuori da questo ragazzo le sue caratteristiche migliori, sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista tattico ed anche dal punto di vista umano e del temperamento.
Ora Antonio Conte sta osservando Natan con particolare attenzione. Questo perché evidentemente ha visto qualcosa in lui che le precedenti gestioni tecniche non sono riuscite a tirar fuori e quindi non escludo che se alla fine Natan dovesse restare al Napoli potrebbe diventare un Koulibaly 2.0, per intenderci. Che possa esprimersi nel secondo anno dell'esperienza napoletana un po' come fece Koulibaly all'epoca”.
Quindi Natan è sul mercato, ma non proprio del tutto?
“E' in fase di valutazione, come un po' tutti, perché chiaramente quando cambi la guida tecnica, a parte i giocatori che hanno esaurito un po' il loro percorso in squadra, tutti sono al vaglio del nuovo allenatore. Qualcosa il Napoli sul mercato certamente farà ancora, però Natan è uno che davvero resta sotto osservazione in questo periodo”.
Per quel che riguarda posizioni decisamente più avanzate verso l'attacco, al Torino dipenderà molto chi rimarrà. Pellegri e Sanabria hanno dei punti interrogativi sulla loro permanenza, Karamoh anche così come il giovane Njie, forse non è ancora pronto per la Serie A, quindi c'è la possibilità che i granata, anche se in questo momento hanno altre priorità, debbano ritornare sul mercato. A quel punto Simeone, Cheddira, Ngonge e forse Zerbin sono i giocatori che il Napoli potrebbe cedere nel corso di questa sessione di calciomercato?
“Dobbiamo innanzitutto individuare i ruoli. Mi spiego, se il Torino sta cercando una prima punta, un 9 per intenderci, il profilo ideale è quello di Simeone, ma è ideale per tutte le squadre. Giovanni Simeone fu riscattato dal Napoli nel 2023 dall’Hellas Verona, dopo il prestito oneroso di 3,5 milioni, per una cifra alta (12 milioni, ndr) e si legò al Napoli fino al 2026 con un’opzione per un ulteriore anno. Queste settimane stanno servendo ad Antonio Conte, prima nel ritiro in Trentino-Alto Adige a Dimaro-Folgarida e adesso in Abruzzo a Casel di Sangro, per valutare per bene quelle che sono le caratteristiche degli uomini che ha a disposizione. Io voglio un bene dell'anima a Simeone perché è uno che si è sempre messo a disposizione, nonostante il minutaggio sia stato nel corso del tempo importante ma non certamente quello di un titolarissimo, e non vorrei che andasse via, ma se quest'anno, visto l'arrivo con ogni probabilità di Lukaku e tenuto conto che il Napoli non disputerà le coppe europee, Giovanni vuole trovare spazio è chiaro che dovrà chiedere la cessione. Si vedrà poi in un secondo momento con quale formula. E di certo il Torino è per piazza, per storia, per gloria un punto d'arrivo. Mi dispiace che a livello nazionale viviamo in un paese legato ai risultati e che recepisce poco il fascino delle grandi piazze, ma il Torino è il Torino e il Toro non si può rifiutare. Dovendo ipotizzare una cessione del Cholito e dandogli una pacca sulla spalla da amico gli direi “caro mio se proprio non te la senti più, perché giustamente vuoi trovare maggior spazio e vuoi importi in maniera più continuativa, non pensarci due volte e vai al Torino e prova a riscrivere la storia di questo club meraviglioso”.
Ci sono anche altri profili di attaccanti del Napoli, come ricordavi, esterni e seconde punte, ma questi però continuano a restare, a mio parere, sotto osservazione di Conte. Non dimentichiamo che siamo appena all’inizio di agosto e sappiamo benissimo che negli ultimi 10, 5, 3 giorni della sessione di calciomercato le trattative si portano a casa. Siamo quindi ancora in una fase di attesa, però se dovessi pensare a una prima punta mi affiderei al Cholito che è uno che i gol li ha sempre fatti e segna con una certa continuità anche da subentrante, ma è uno generosissimo che si sacrifica per la squadra e basta vedere quando si sbraccia anche al 92esimo quando magari la sua squadra sta vincendo 3 a 0. Io per caratteristiche tecniche e anche da un punto di vista squisitamente umano punterei sul Cholio Simeone tutta la vita”.
Però ha 29 anni e forse il Napoli non lo cederebbe proprio per pochi soldi. Transfermakder lo valuta 10 milioni di euro e ha un ingaggio di 1,7 mln, cifre decisamente importanti per il Torino.
“Sicuramente il Napoli non lo svenderebbe. I presidenti De Laurentiis e Cairo sono due che all'aspetto economico fanno molta, molta attenzione e fanno degli studi quando si tratta di andare a valutare un calciatore. Di sicuro Cairo per Buongiorno ha chiesto una cifra importante valutando in pieno il momento storico del ragazzo e magari anche la voglia di cambiare per riuscire a puntare ad un obiettivo di carriera differente. E la stessa cosa immagino possa succedere anche con Simeone che ha sicuramente un ingaggio un po' più alto di quello che guadagnava Buongiorno al Torino. Però quando ci si siede a tavolino si studiano formule differenti che consentono anche di spalmare l'ingaggio o di avere un contributo da parte del club proprietario del cartellino che può partecipare a parte del pagamento degli emolumenti. Quindi se il Torino facesse una scelta tecnica e volesse accontentare il proprio allenatore portandogli Simeone in un modo o in un altro il presidente Cairo riuscirà ad accontentare sia le richieste del Napoli sia quelle del giocatore”.