ESCLUSIVA TG – Dossena: “Al Torino è rimasto Belotti ed è arrivato Rincon, la squadra si è rinforzata in questi due reparti”
Fonte: Elena Rossin
Giuseppe Dossena è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Dossena è un ex calciatore che giocò nel Torino dal 1981 al 1987 e in precedenza nel Bologna dal’79 all’81, terminata l’attività agonistica è diventato dirigente e allenatore. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre e di come vede il Torino per questa stagione.
Come le sembra il Torino di quest’anno rispetto a quello della passata stagione?
“Il problema l’anno scorso è stata certamente la difesa e giovani o meno giovani, nuovi o chi già c’era bisogna veramente vedere all’opera la squadra nelle partite che contano prima di dare un giudizio. Spero, però, che abbiano sistemato il reparto in qualche maniera. C’è qualche infortunato, ma è rimasto Belotti e in mezzo c’è Rincon, quindi, in teoria la squadra si è rinforzata in questi due reparti”.
Belotti dovrà ripetersi, ma Ljajic da trequartista può essere la chiave di volta del Torino di questa stagione?
“Ljajic con le potenzialità che ha avrebbe dovuto e dovrebbe avere una carriera diversa, superiore a quella che sta facendo. Il suo problema è la continuità e le “assenze” prolungate all’interno della partita. E’ un giocatore che può fare la differenza per le potenzialità che ha, ma sta buttando via una carriera luminosissima. Si spera sempre che sia il suo anno buono perché se lui, finalmente, accendesse veramente la lampadina con continuità allora, forse, il campionato del Torino avrebbe un’altra dimensione. Oggi è un’incognita, non si sa mai quando è realmente presente in campo e per quanto tempo, ma parliamo di un giocatore che ha potenzialità enormi”.
Il Torino giocherà a Bologna dove l’anno scorso disputò una gara negativa per l’atteggiamento, sarà diverso questa sera?
“Sicuramente sarà diverso, è la prima di campionato e, quindi, in tutti c’è la volontà di mettersi in mostra, ma si tratta del campionato di serie A, anche se i ritmi non saranno quelli che si vedranno fra qualche mese. I giocatori di qualità, che hanno estro e fantasia, potrebbero fare veramente la differenza e il Torino di questi elementi ne ha più del Bologna, però, si tratta sempre di una partita di campionato, le amichevoli sono finite”.
L’obiettivo biennale del Torino era tornare in Europa League. l’anno scorso è arrivato nono, quest’anno riuscirà ad arrivare almeno settimo, meglio sesto?
“Vedremo, ci sono Juventus, Napoli, Inter, Milan, Roma e Lazio che sono superiori e sono già sei squadre e poi c’è la Fiorentina, quindi, non è facile. Nel girone d’andata l’anno scorso però il Torino ha fatto vedere grandi cose ed io ero convinto che potesse arrivare fino alla fine a lottare per un posto in Europa League. Perché non potrebbe riuscirci quest’anno? Anche perché più squadre, che sono più attrezzate, hanno le coppe e in questo senso potrebbero avere molte distrazioni, affaticamento e cali di tensione e chi non ha questi impegni potrebbe essere avvantaggiato”.