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ESCLUSIVA TG – Ezio Rossi: “Con la Juventus mi auguro di vedere un Toro che creda di poter vincere”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ezio Rossi

Ezio Rossi è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Rossi è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Torino passando in prima squadra e giocandoci dal 1981 all’83 e poi dal 1985 al 1990, in seguito ne è stato allenatore dal 2003 al 2005. Con lui abbiamo parlato del Torino che martedì affronterà la Juventus.

Il Torino si presenta al derby dopo il pareggio con la Cremonese, ultima in classifica, frutto di una prestazione altalenante: nel primo tempo  ha dominato sbloccando il risultato su rigore e nel secondo ha permesso agli avversari di rimontare passando anche in vantaggio e solo nel finale è riuscito a riportarsi sul pari. Come si spiega questo modo di giocare del Torino  che è un po’ il leitmotiv della squadra?

“Sicuramente succede spesso ed è l’andamento degli ultimi periodi e con ultimi periodi intendo non solo questa stagione, ma anche la scorsa. Il farsi recuperare alla fine, o nell’arco del  secondo tempo come con la Cremonese, indica che c’è sempre una fase della partita in cui le cose non funzionano come dovrebbero. Il perché posso dirlo solo da esterno, scuramente il gioco di Juric è molto dispendioso dal punto di vista fisico e agonistico e mantenere certi ritmi per 90 minuti a volte non si riesce, forse bisognerebbe migliorare il palleggio e l’aspetto mentale in modo che nei momenti in cui non si riesce ad avere il predominio territoriale si gestisce comunque la partita. E’ facile da dirsi, ma è difficile da farsi. Infatti il Torino, spesso e volentieri, le partite migliori le disputa contro le squadre più forti perché non deve imporre il proprio gioco, non ha l’obbligo di vincere e può giocare sull’avversario costruendo un po’ di meno.  A volte si esaltano le prove del Torino contro le grandi squadre, anche se magari non vengono i risultati e si perde di poco o si pareggia, le uniche vittorie sono state con il Milan all’andata e in Coppa Italia, e si fa bella figura reggendo tutta la partita proprio perché poi quasi sempre non si porta a casa il risultato, mentre  quando lo si deve portare non si riesce. Non è solo un problema di Juric, ma penso che siano anni che il Torino, purtroppo, nel momento in cui deve fare il saltino durante il salto inciampa. Capita quando si spera di vedere una classifica diversa infatti si sbagliano proprio quelle partite. Non so perché e credo che sia difficile anche quando si è dentro lo spogliatoio capire le cause, ma sicuramente è un dato di fatto che il Torino dalla gestione Cairo nel momento in cui il tifoso sperava in qualche cosa di più di un 9°-10° posto si è sempre fallito e, purtroppo, i numeri parlano chiaro”.

Juric ha detto nel post partita con la Cremonese che ci sono limiti di fisicità, che manca la qualità nei cross, nei tiri e nei passaggi e ha ricordato le assenze di giocatori importanti come Vlasic, Ricci, Lazaro e Pellegri.Questi sono gli unici problemi del Torino?

“No, perché non è un problema solo della gara con la Cremonese, ma, come ho detto, è una cosa che si ripete da tempo. Ci sarà stato il momento in cui i giocatori c’erano tutti e quello in cui ne mancava qualcuno, come capita a tutte le squadre. Se si ha la fortuna come il Napoli di avere i giocatori sempre tutti a disposizione, meglio però in generale tutte le squadre devono sopperire alle assenze di due-tre calciatori titolari. Al Torino fosse successo solo lunedì si poteva dire che mancavano quei due-tre titolari, ma quando le situazioni si ripetono c’è qualche cosa di diverso. Dire cosa è difficile. Ho fatto e faccio l’allenatore e, come ho detto, anche da dentro lo spogliatoio stesso si fa fatica a capire perché succedono certe cose per cui non posso giudicare più di tanto, però non credo che i problemi dipendano solo dall’assenza di qualche giocatore perché esistono da parecchio tempo. Sulla fisicità, tolto qualche squadra, il Torino se la gioca con tutte. Una particolarmente fisica è l’Udinese, ma non credo che la Cremonese abbia una fisicità superiore al Torino, anzi. I tre difensori centrali del Torino e Singo non sono i sette nani. Forse manca un centrocampista che possa avere una fisicità alla Anguissa, ma hanno scelto di prendere Ilic. E a metà campo un calciatore con una fisicità superiore poteva servire. Anche in Napoli non ha fisicità perché tolti i due difensori centrali, Osimhen e Aguissa gli atri, anche a metà campo, sono giocatori normali. Tutte le squadre in Serie A hanno 5-6 giocatori che hanno una struttura importante, ma li ha anche il Toro. Poi magari c’è chi ne ha 8-9, però quelle sono le squadre da Champions”.

Il derby si sa che è una partita particolare, ma nell’era Cairo su 27 giocati, compresi 2 in  Coppa Italia,1 sola vittoria del Torino in casa e 5 pareggi dei quali 4 in trasferta e lo score è decisamente poco gratificante. Come s’immagina il Torino con la Juventus all’Allianz Stadium?

“Non me lo immagino più perché troppe volte abbiamo detto che incontravamo una Juve che non era al massimo, che aveva questo o quello e poi alla fine rimanevamo sempre delusi, quindi meglio non parlare. Mi auguro di vedere una squadra che creda di poter vincere, cosa che negli ultimi 17 anni, forse anche 20 e pure prima e quando c’ero io in panchina eravamo in B e non ci incontravamo neanche, purtroppo il credere di poter vincere non si è quasi mai verificato, anche perché in occasione dell’unica vittoria la Juve aveva già praticamente vinto il campionato. Troppe volte ho visto un Torino che sperava solo di fare una bella figura, ma non di vincere. Per questo dico che mi piacerebbe vedere un Toro che creda di poter vincere, solo questo. La Juve in questi 17 anni più o meno tutti l’hanno battuta. Non dico che abbia perso tanto, ma anche squadre italiane molto meno forti e che erano molto più in basso in classifica sono riuscite a vincere. Sarei curioso di spere quante squadre del nostro campionato negli ultimi 17 anni hanno vinto una sola volta con la Juventus”.

Effettivamente anche piccole squadre hanno fatto l’impresa.

E nel derby che una delle due squadre per vincere debba fare un’impresa non è bello, no?. Gli altri derby che ci sono in Italia a livello societario hanno un potenziale economico molto più equilibrato del nostro, però il derby è pur sempre un derby. Vincerlo è una cosa bellissima, ma per noi è diventata un’impresa epocale in questi anni. Anche ai miei tempi quando giocavo nel Toro non si vincevano tanti derby, però andare in campo per vincerlo ci stava. E’ questo che adesso, secondo me, non si sente più”.

La Juventus che punti deboli ha che il Torino può sfruttare?

“Mah, anche se la Juventus vince spesso 1 a 0 non  mi sembra imperforabile dietro. Poi è una squadra che non regala niente, anche se non fa un bel gioco e, infatti, Allegri pur avendo dei numeri incredibili, e in questo ha ragione lui perché nel calcio i numeri contano, nelle sue annate bianconere non gli hanno perdonato niente. Tutte le squadre hanno punti deboli e tutte possono vincere qualche cosa. Dipende dalla mentalità con la quale si va in campo, basta vedere il Lecce che cosa sta facendo. In una partita singola può succedere di tutto, come accaduto alla Cremonese che in Coppa Italia ha eliminato il Napoli. In una partita sfruttare il momento in cui l’avversario concede qualche cosa è importantissimo. Non credo che neanche la Juventus farà martedì una partita perfetta, quindi i Torino deve essere bravo a sfruttare quei momenti nei quali magari si può veramente farle male: credo sia questo il concetto. Soprattutto, ripeto, andare in campo con la convinzione di poter vincere”.

Qual è il giocatore del Torino che potrebbe fare la differenza, tenuto conto che non si sa se giocheranno Vlasic e Ricci, non ci saranno Zima, Lazaro e Pellegri e che Aina è squalificato?

Punto su un giocatore che sta giocando pochissimo e mi sembra starno per le qualità che, anche se solo a tratti, dimostra: Radonjic. Deve avere una testa particolare perché a volte fa delle cose pazzesche, ma se Juric non lo fa giocare molto vuole dire che qualche tarlo lo ha. Magari non giocherà neppure o entrerà solo nel finale, ma dico lui andando controcorrente. Per quegli sprazzi che fa vedere è potenzialmente il giocatore che può risolvere la partita, poi se non gioca ha ragione Juric che lo vede tutti i giorni e lo conosce bene e sa che qualche problema lo ha”.

Con la Cremonese quando Radonjic è entrato ha fatto infuriare Juric per quel tiro da posizione impossibile e per essersi mangiato il gol della vittoria al 95’.

“E’ vero. Radonjic è entrato e, secondo me, non ha cercato di fare il massimo per la squadra ma solo per se stesso: e non è una bella cosa. Ed è per questo che forse Juric con la Juventus non lo farà giocare. Ma, ripeto, per gli sprazzi di gioco che ha mostrato quest’anno a livello qualitativo ha potenzialità, ma purtroppo gli sprazzi sono stati veramente pochi. Potrebbe comunque avere il colpo che può fare la differenza. Dubito che giocherà perché quando uno entra e non dimostra è giusto che l’allenatore punti su altri. E’ lui che dovrebbe fare autocritica e chiedersi come mai in tutte le squadre in cui va non lo fanno giocare se è forte”.

Un pronostico? O è meglio lasciare stare?

“No, no non lo faccio. Ripeto,voglio solo vedere un Toro che vada in campo con la convinzione di voler vincere con la Juventus”.