ESCLUSIVA TG – Ezio Rossi: “Spero che il Torino abbia resettato il cervello: la partita con il Parma è da vincere a tutti i costi”
Fonte: Elena Rossin
Ezio Rossi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Rossi è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Torino passando in prima squadra e giocandoci dal 1981 al ‘83 e poi dal 1985 al 1990, in seguito ne è stato allenatore dal 2003 al 2005. Con lui abbiamo parlato della ripresa del campionato dei granata chiamati a risollevarsi per evitare di retrocedere.
Il 20 giugno il Torino tornerà in campo, ma ha una situazione di classifica a rischio retrocessione ed è in difficoltà visto che nelle sei gare del girone di ritorno ha sempre perso. Come vede i granata?
“Qualche cosa di positivo c’è perché in questo periodo di pausa forzata spero che abbiano resettato il cervello e quindi possono andare in campo dal punto di vista psicologico messi meglio rispetto a prima della sospensione del campionato. Diciamo che un piccolo punto di vantaggio c’è. Ma è chiaro che la prima partita sarà fondamentale e secondo me è da vincere a tutti i costi, come lo era prima, ma ancora di più adesso per non cadere nel baratro”.
Il Torino affronterà il Parma che è in una buona posizione in classifica essendo all’ottavo posto con otto punti in più. Non sarà un avversario facile, concorda?
“Credo che dopo una sosta così lunga si riparta tutti da zero come se fosse la prima partita di campionato e tanti valori saranno in parte azzerati. Le squadre forti restano ovviamente tali, ma quelle dal Parma al Torino, che è quella messa peggio nella zona di metà classifica, hanno valori molto simili e quindi può succedere di tutto”.
Si è infortunato Baselli e il Torino già in mediana ha solo tre uomini per le fasce e si giocherà all’incirca ogni tre giorni, un problema in più per Longo?
“Tutte le squadre sono allo stesso livello e purtroppo c’è il rischio che ci saranno infortunati in parecchie squadre. Il Torino aveva allestito una rosa ampia e anche se poi purtroppo i risultati non hanno confermato i valori della scorsa stagione pur avendo gli stessi giocatori con l’aggiunta di Verdi. Detto questo, penso che fino all’assenza di due giocatori per reparto si possa sopperire tranquillamente però se sono più di due diventa più complicato, ma finché c’è un infortunato per reparto credo che non ci siano grossi problemi a livello di Serie A con le rose che hanno a disposizione gli allenatori”.
Il Torino a gennaio ha solo ceduto giocatori e non ha preso nessuno e adesso non ha una rosa poi così numerosa.
“Mazzarri e la società ritenevano che ci fossero troppi giocatori per cui deve voler dire che hanno fatto delle scelte ponderate”.
Adesso è Longo che si trova a gestire la situazione con una squadra che in 25 partite aveva subito 45 gol e ne aveva fatti 28, quindi, con evidenti problemi sia in difesa sia in attacco.
“Sì, soprattutto in difesa credo perché c’è stato un cambio di rotta drastico dalla scorsa stagione a questa poiché prima era il punto di forza della squadra, mentre adesso è un punto debole e con gli stessi giocatori. Sono quelle situazioni che io dico ai miei amici che rendono bello il calcio perché non si possono dare spiegazioni. A volte da una stagione all’altra le cose cambiano totalmente pur con gli stessi giocatori, come è successo al Torino, e se anche ci sono tanti sapientoni che vogliono dare una spiegazione non sempre esiste una spiegazione. Non sono fra questi e dico che in certi casi ci sono veramente delle situazioni che dal di fuori sicuramente non si riescono a capire e che si fa fatica a dire perché accadono anche dall’interno”.
Secondo lei, il Torino ha chance di restare in Serie A?
“Il Torino è la squadra più forte del lotto che comprende anche Brescia, Spal, Lecce, Genoa, Sampdoria e Udinese, cioè le squadre che lottano per salvarsi, per cui non dovrebbe avere problemi. Secondo me, il Torino sulla carta uomo per uomo è la squadra nettamente più forte del lotto e se le cose saranno fatte nel modo giusto credo che non avrà problemi a restare in Serie A”.