ESCLUSIVA TG – Fattori: “Verona-Torino? Gara aperta le squadre che punteranno a vincere”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Stefano Fattori è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fattori da calciatore ha fatto la trafila nelle giovanili del Verona e in seguito ha giocato in prima squadra dal 1993 al ’97, ha proseguito la carriera di difensore militando anche in due distinti periodi nel Torino dal 1997 al ‘99 e in seguito dal 2000 al 2003. Attualmente è un direttore sportivo. Con lui abbiamo parlato della prossima partita fra Hellas Verona e Torino e delle due squadre.
Dopo i cambiamenti effettuati in estate il Verona ha iniziato non benissimo il campionato pareggiando con la Roma e perdendo con il Genoa, mentre il Torino ha vinto con Frosinone e Fiorentina, che partita sarà fra le sue ex squadre?
“Secondo me sarà una partita aperta e tutte e due le squadre vorranno portare a casa il massimo. Il Toro ha iniziato molto bene la stagione e il Verona sicuramente vorrà riscattare il brutto risultato con il Genoa, dopo la buona gara che aveva fatto con la Roma”.
Tatticamente che partita ci si può aspettare?
“Entrambe le squadre hanno giocatori di qualità e di categoria, dipenderà un po’ da come giocherà il Verona e con quale modulo perché c’è sempre la diatriba se cambiare il modulo oppure continuare a utilizzare il 4-3-3. Conoscendo le due squadre soprattutto all’inizio e nel primo tempo potrebbe esserci una fase di studio e per sbloccare il risultato magari ci vorrà un episodio, mentre nella ripresa la gara potrebbe essere giocata più a viso aperto”.
Nel complesso del campionato come si collocano Torino e Verona?
“Hanno obiettivi diversi. Il Torino in questi anni ha lavorato molto bene e ha ringiovanito la rosa prendendo però giocatori di qualità, valore e parecchi sono italiani, sta quindi facendo un ottimo percorso e credo che questo gli dia frutti come si è visto. Il Verona deve consolidarsi e puntare a mantenere la categoria sperando di ottenere anche qualche cosa di più come avvenne il primo anno dopo il ritorno in serie A”.
Le aspirazioni dei tifosi granata e gialloblù, quindi ritorno in Europa League e qualche cosa di più della salvezza, sono in linea con le possibilità delle due squadre?
“Soprattutto i tifosi del Toro è giusto che sognino e incitino la squadra a raggiungere obiettivi importanti, anche se siamo solo all’inizio. Il Verona dopo la sconfitta con il Genoa sta pensando a che tipo di campionato potrà fare. Le due tifoserie sono le più belle d’Italia e credo che domenica ci sarà una bella cornice di pubblico e il sostegno alla propria squadra non verrà mai meno”.
Nel Torino quest’anno potrebbero sorgere parecchi dualismi: Zappacosta e Peres, Acquah e Benassi, Baselli e Obi e Prcic, Avelar e Molinaro e poi ci sono Jansson, Silva, Martinez e Belotti che puntano a ricavarsi spazi importanti. Una risorsa per l’allenatore o potenziali problemi di gestione?
“La concorrenza è uno stimolo e penso che i giocatori la prendano sempre nel migliore di modi. Per l’allenatore invece sono scelte in più. Credo che Torino e Verona fino al turno infrasettimanale del 22-23 daranno un po’ di continuità e di conseguenza ci sarà meno turnover, a parte chi starà fuori a causa d’infortuni lasciando spazio ai compagni di ruolo. Il turnover invece inevitabilmente sarà fatto quando gli impegni saranno più ravvicinati. Chi troverà meno spazio adesso avrà modo poi di farsi trovare pronto e dare il contributo in modo da proporsi come soluzione differente e valida per l’allenatore. E’ sempre meglio avere una panchina di qualità e ragazzi di valore durante gli allenamenti in settimana, è un valore aggiunto”.
In tanti si chiedono se Toni e Pazzini possono convivere oppure se è meglio che siano abbinati ad altri attaccanti? Lei che opinione ha?
“Hanno già giocato insieme nella Fiorentina e possono convivere se viene trovata la soluzione tattica ideale. Il Verona sta facendo un percorso di crescita e piano piano durante il campionato ci sarà qualche cambiamento, ma per adesso, credo, che si voglia ancora mantenere il modulo che ha dato buoni risultati negli ultimi due campionati. Magari è ancora un po’ presto per far giocare insieme Toni e Pazzini, ma si arriverà a questo”.
Non c’è il rischio che il Verona sia poi troppo sbilanciato in avanti?
“Dipende sempre dagli interpreti e dall’approccio alla gara. Credo che i due attaccanti si possano mettere insieme in campo senza pregiudicare l’aspetto tattico, bisognerà cambiare un po’ il modulo e magari avere interpreti diversi negli altri ruoli”.
Come andrà a finire la partita tra Hellas Verona e Torino?
“Ci sarà una grande voglia di fare bene da parte del Verona, però il Torino in questo momento sta bene mentalmente. Speriamo che sia una partita con tanti gol e che finisca con un pareggio, così io sono contento perché sono due squadre che mi stanno a cuore: il Verona è quella della mia città e al Torino ho passato dei bellissimi anni. Un due a due avvincente sarebbe un bello spot per il calcio”.
Cambiando argomento e parlando di lei, fino alla scorsa stagione era il responsabile del settore giovanile del Sassuolo adesso che cosa farà?
“Sono in attesa d’iniziare una nuova avventura e aspetto una chiamata, anche se adesso il periodo non è dei migliori. Mi sto aggiornando e domenica ci sarò anch’io allo stadio Bentegodi. In questo periodo ho la possibilità di vedere più partite rispetto a quando si lavora per una realtà professionistica e si ha meno tempo per farlo. Mi aggiorno per essere pronto alla prossima avventura da cinque anni faccio scouting, sono stato responsabile del settore giovanile e ho fatto il corso a Coverciano per direttore sportivo e questa è la strada tracciata per il mio futuro nel calcio”.