.

ESCLUSIVA TG – Ferrarese: “Sono sicuro che Nicola a livello mentale darà una scossa al Torino”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Claudio Ferrarese

Claudio Ferrarese è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ferrarese è il direttore sportivo del Sona Calcio, da calciatore ha giocato nel Torino nella stagione 2006-2007 insieme al neo allenatore granata Davide Nicola, che conosceva già dai tempi della Ternana avendovi militato insieme nel 2003-‘04. Con lui abbiamo parlato di Nicola e del Torino.

Davide Nicola è l’allenatore che serve in questo momento al Torino?

“Sono un po’ di parte, ma dico assolutamente sì perché incarna lo spirito e il cuore granata. E poi è un allenatore molto preparato, noi addetti ai lavori sappiamo vita, morte e miracoli degli allenatori e tutti parlano bene di Davide. Sono veramente contento che sia al Toro e spero che questo sia un anno di rilancio anche per lui, aveva ottenuto la salvezza al Genoa e prima all’Udinese e al Crotone, ma, secondo me, ha proprio bisogna di alzare asticella e fare qualche cosa di più perché se lo merita. Ovviamente l’obiettivo con il Torino è portare a casa la salvezza vista la posizione in classifica per cui intanto auguriamoci questo, ma sono sicuro che Davide possa riuscirci benissimo”.

Pur a distanza, ma che idea si è fatto della persistente crisi del Torino?

“Certe cose per capirle bisogna viverle da dentro, però, il Torino per i giocatori che ha sta sicuramente facendo poco. Penso che sia una squadra che possa ambire a stare almeno nelle posizione di metà classifica e, invece, ha inanellato una serie negativa di risultato e la lo specchio è stata la partita di sabato con lo Spezia che in undici contro dieci in ottanta minuti il Torino ha rischiato di perderla, certo poteva anche vincerla però mi è sembrata veramente una squadra impaurita e che forse ha problemi di testa più che di tattica e di tecnica, ma lo dico da persone che non è all’interno della società e soprattutto dello spogliatoio”.

Quali caratteristiche di Nicola possono far capire ai giocatori del Torino che c’è la possibilità di svoltare?

“Conoscendo Davide, è uno che a livello mentale ti prende e ti trasferisce tanto e lo faceva già da compagno di squadra quindi figuriamoci da allenatore. Lavorerà sicuramente sulla testa dei ragazzi e poi, ripeto, questa è una squadra buona che può fare ottimi risultati e può tirarsi su e disputare ancora un campionato dignitoso. Per cui Davide dovrà essere bravo a capire qual è il problema, ma sono convinto che sia più mentale che tecnico-tattico e quindi vedremo che cosa sarà capace di fare, ma ritengo che Davide a livello mentale sicuramente darà una scossa al Torino. Poi conosce bene l’ambiente avendo giocato nel Torino e questo è molto importante per un allenatore: capire dove avi a lavorare e con chi hai a che fare. Sono certo che i tifosi e tutto l’ambiente si stringerà intorno a lui e alla squadra e questo sarà un supporto importante”.

Venerdì sera ci sarà la partita con il Benevento e Nicola ha avuto poco tempo per prepararla, non proprio un inizio agevole.

“Infatti, per cui proprio per questa partita c’è da lavorare sulla testa dei giocatori e non sulla tecnica e la tattica poiché ci sono stati solo tre giorni per preparare la gara e non si può fare molto. Ma il cambio d’allenatore nella testa dei giocatori qualche effetto lo fa, è capitato a tutti noi e qualche cosa in più la si deve tirare fuori, quindi sono convinto che a Benevento il Torino possa fare una buona partita, glielo auguro”.

I tifosi temono che con l’arrivo di Nicola tra una cosa e l’altra non vengano presi i giocatori che servirebbero per rinforzare la squadra. Timori eccessivi?

“Non so come abbia lavorato Vagnati con Giampaolo, ma qualche cosina il Torino dovrà fare, adesso il direttore parlerà con Nicola e cercherà di capire che cosa vuole e che cosa manca e poi qualche cosa sarà fatta a livello di calciomercato. E’ da capire chi vorrà Davide”.

Cambiando argomento e parlando di lei, come va con il Sona?

“Stiamo facendo bene e il Sona è una buna squadra, siamo nelle zone alte della classifica. Ho riportato Maicon a giocare in Italia a trentanove anni e sono certo che ci darà una mano a fare ancora meglio. Vediamo che cosa succederà”. 


Altre notizie
PUBBLICITÀ