ESCLUSIVA TG – Ferrarese: “Vanoli al Torino porterà nuove idee ed entusiasmo. E’ una bella persona, uno genuino e i giocatori parlano di lui benissimo”
Fonte: Elena Rossin
Claudio Ferrarese è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Ferrarese, che è un dirigente sportivo e in questa stagione è stato è il capo scouting della Lucchese 1905, da calciatore ha giocato fra gli altri club nel Torino nella stagione 2006-2007. Con lui abbiamo parlato di Paolo Vanoli, in attesa che l’allenatore che ha riportato il Venezia in Serie A sia ufficializzato sulla panchina del Torino. Ferrarese e Vanoli quando erano calciatori avevano indossato insieme la maglia del Verona per tre stagioni dal 1995 al 1998.
Che persona è Paolo Vanoli?
“Ci siamo conosciuti qualche anno fa quando entrambi giocavamo nel Verona e lui era un ragazzo giovane. Ogni tanto, quando gli impegni ce lo permettono, ci vediamo ancora proprio a Verona perché lui vive lì e ci è capitato anche di vederci in qualche stadio nel corso degli anni. E’ una grande persona ed ha sempre avuto dei bei modi con noi giovani, io ho sei anni meno di lui. Quello che ha fatto quest’anno al Venezia è stato incredibile per me: un percorso importante che è culminato con il riportare il Venezia in Serie A. Paolo si merita un palcoscenico importante. Non so quali saranno le dinamiche future che lo riguarderanno però con il lavoro ha ottenuto tutto. Non dimentichiamoci che è stato con lo Spartak ha vinto la Coppa di Russia, l’equivalente della nostra Coppa Italia. E per diversi anni è stato nello staff di Antonio Conte quindi ha fatto la gavetta e ha intrapreso un percorso che oggi lo ha portato ad essere un bravo allenatore”.
Arriverà al Torino dove la piazza è delusa per la mancata qualificazione agli spareggi di Conference League e da tre anni di galleggiamento a metà classifica e con una squadra che probabilmente perderà qualche giocatore importante. Come si potrebbe trovare Vanoli in un contesto di questo tipo?
“Un allenatore quando arriva in un club nuovo deve mettere da parte tutte le dinamiche che ci sono state. Quando c’è il cambio dell’allenatore arriva anche un grande entusiasmo e quindi credo che impatterebbe bene al Torino. Porterà nuove idee e nuovo entusiasmo sia alla piazza sia ai giocatori. Giocatori che potrebbero andare via, ho letto anch’io che Buongiorno piace a molti ma anche che il presidente Cairo lo vorrebbe tenere, sono dinamiche che riguardano la società e toccherà al direttore Vagnati ricostruire la squadra in base a chi andrà via e a chi resterà andando avanti. Sono dinamiche che al momento non conosciamo. La piazza è più o meno delusa, in generale quando le cose non vanno bene si cambia e si cerca di portare una ventata di entusiasmo e di nuove idee. Mi mi sento di dire che non tutto quello che ha fatto Juric sia da buttare, anzi. Il Torino ha fatto sempre buoni campionati e poi dipende anche dal budget che ha la società e il club granata è sempre stato sotto rispetto agli altri grandi club anche a livello di introiti, di budget e di stipendi. Se si investisse qualche cosa in più magari si riuscirebbe ad ottenere qualche cosa di meglio, ma oggi non è facile ed è impossibile paragonarsi con le grandi squadre. Il Torino ha una grande piazza, ci ho giocato e so come si vive. Il Torino merita tanto perché ha tifosi straordinari, è una città stupenda e ha tifosi straordinari, però non si può pretendere di arrivare tutti gli anni n Europa perché ci sono tante altre squadre forti che spendono e hanno budget”.
Vanoli ha un modulo che predilige però è anche un allenatore che lo cambia adattando il suo modo di giocare ai calciatori che ha a disposizione. E poi fra i dirigenti del Torino c’è Moretti con il quale aveva giocato ai tempi della Fiorentina. Per lui sarà un vantaggio?
“Il fatto che al Torino ci sia Moretti può essere un qualcosa di bello nel senso che si conoscono e reciprocamente sanno con chi hanno a che fare. E’ vero che Paolo è un allenatore che sa adattarsi in base ai giocatori che ha a disposizione e si capirà anche con quale modulo vorrà giocare. E’ una cosa che si vedrà con il tempo, con il lavoro, con il mercato che verrà fatto e i giocatori che resteranno. Oggi non si può ancora fare un discorso sul modulo”.
Dal punto di vista del carattere com’è Vanoli?
“Negli ultimi anni ci siamo incontrati solo sporadicamente, ma mi ha sempre dato l’impressione di essere una persona molto equilibrata, una bella persona che lavora molto, anche da calciatore era cosi. Uno davvero instancabile e immagino che sia così anche adesso che allena. Tanto giocatori che lo hanno avuto mi hanno parlato di lui benissimo per questo sono convinto che possa fare bene in una piazza come quella del Torino”.
Come si rapporta con i tifosi e la città dove lavora?
“E’ difficile rispondere a questa domanda, però essendo una persona molto equilibrata e molto disponibile e credo che sarebbe disponibile al dialogo. E’ una persona genuina. Questa è la sensazione che mi dà Paolo. E’ una persona che per me si farà voler bene dal popolo granata. Non è arrogante o uno che si fa voler male: è un signore”.
Di conseguenza lo reputa la persona giusta in questo momento per il Torino?
“Sì, lo vedo come la persona giusta. Non ho la sfera di cristallo, ma credo che possa essere un bel profilo”.
Con l’esperienza che ha maturato nello staff di Conte e in Russia può renderlo pronto per provare a far fare al Torino il famoso salto di qualità?
“Sì, è proprio così. Per me ha esperienza sufficiente”.