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ESCLUSIVA TG – Fiori: “La Lazio è favorita ma il Torino è una squadra importante e ha Belotti”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Stefano Fiori è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fiori è un giornalista che collabora con il quotidiano “La Repubblica” e che segue le vicende della Lazio. Con lui abbiamo parlato della sfida di lunedì sera fra biancocelesti e granata.

La Lazio, che ha quattordici punti in più del Torino, ha grandi motivazioni non solo per mantenere il quarto posto, ma per cercare di conquistare il terzo, questo potrà pesare sull’andamento e sull’esito della partita con i granata?

“Sì, le motivazioni in questo momento premiano la Lazio, che ha obiettivi più concreti e più esaltanti. Il Napoli, che oggi se fosse finito il campionato disputerebbe i preliminari di Champions, non è poi così lontano, ma quando la Lazio ha alzato l’asticella e ha puntato con la mente troppo al terzo posto ha peccato qualche volta di presunzione. L’obiettivo della Lazio rimane quello di assumere il ruolo di quarta forza del campionato lottando con Inter e Atalanta, ma anche con il Milan, che è un rivale sempre avvincente e difficile da gestire. I rossoneri hanno perso con la Juventus e Inter e Atalanta hanno lo scontro diretto, quindi, la Lazio con il Torino deve approfittare del calendario per mantenersi davanti alle proprie avversarie dirette. La gara con i granata è un crocevia importante per i biancocelesti in questo momento molto delicato e anche decisivo della stagione, in più c’è il discorso della Coppa Italia che prosegue con il derby dell’andata vinto e di conseguenza c’è un’onda d’entusiasmo che soffia dalla parte della Lazio, però, si tratta di una partita che, come si era visto all’andata, può essere caratterizzata da molti capovolgimenti di fronte. La Lazio parte favorita e questo lo dice la classifica e poi gioca in casa, ma non si può escludere nessun esito poiché il Torino è una squadra importante e ha un attaccante, Belotti, che in questo momento è il più forte in Italia dal punto di vista realizzativo e un allenatore, Mihajlovic, che conosce bene l’ambiente laziale”.

Quanto inciderà che Mihajlovic conosce bene l’ambiente della Lazio nel riuscire a preparare al meglio la sua squadra?

“Mihajlovic conosce bene l’ambiente e Inzaghi in particolare e questo gli dà un piccolo vantaggio in più rispetto ad altri colleghi che si ritrovano ad affrontare questa Lazio di Inzaghi che è diventata proprio un marchio di fabbrica dell’allenatore. La Lazio è giovane, rampante e ambiziosa e alterna il bel calcio a una solidità difensiva, fattore quest’ultimo di solito non consueto ad allenatori così giovani com’è Inzaghi, è il più giovane della serie A. Si può aggiungere una nota di colore, Mihajlovic non vorrà sfigurare di fronte ad Angelo Peruzzi che è il club manager biancoceleste e a Marcelo Salas che sarà ospite della Lazio in tribuna, tutti ex giocatori che hanno reso grande la Lazio in occasione dello scudetto del 2000. Secondo me, tutto questo darà una motivazione in più anche a Mihajlovic, che di per sé non ha bisogno di motivazioni esterne per fare bene, ma sicuramente sarà un aspetto da considerare. Il match dell’andata aveva permesso all’allenatore serbo di conoscere qualche dettaglio in più dei biancocelesti, anche se da quella partita la Lazio è cresciuta molto e quindi sarà difficile per Mihajlovic tararsi su quel precedente perché in questo momento la Lazio è salita di un livello rispetto a quella della gara d’andata quando sfiorò la vittoria. Penso che la partita sarà molto aperta, non dico che sarà una gara simile a quella dell’andata, però, in quanto aperta la Lazio ha il potere di trovare presto il vantaggio, ma, come ho detto prima, non sarà assolutamente semplice”.

Ci sarà la sfida avvincente fra Belotti e Immobile, potrebbe essere riduttivo dire che Lazio-Torino è il confronto fra i due migliori bomber italiani?

“Non è riduttivo se consideriamo la sfida da copertina per il calcio italiano, infatti, in questo momento sono loro due gli attaccanti della Nazionale. Ventura utilizza anche Eder e altri, però, sono Belotti e Immobile l’orgoglio del movimento calcistico nostrano attuale. Nella classifica cannonieri ci sono anche i vari Higuain, Dzeco, Icardi, Mertens che recitano un ruolo da protagonisti, però, Belotti ha tutte le carte in regola per diventare a fine campionato il capocannoniere e Immobile ha trovato la via per mantenere la media reti che lo potrebbe portare a superare il bottino delle ventidue marcature che ottenne proprio con il Torino qualche stagione fa. Immobile forse paga dazio rispetto agli altri bomber a livello di gol e di prolificità perché lavora tantissimo per la squadra. Lo fa anche Belotti, però, Immobile è veramente un giocatore che rientra a centrocampo e si sfianca fino all’ultimo e questo gli fa perdere qualche cosa ogni tanto a livello di lucidità, ma sta ritrovando la condizione e, infatti, ha segnato quattro gol nelle ultime tre partite ed è un attaccante dal sicuro rendimento. No, non è riduttivo considerare la sfida Belotti-Immobile come il vero fiore all’occhiello della partita di lunedì sera. E’ evidente che i valori in campo non si riducono a loro due, però, sarà un bel messaggio per il calcio italiano e il commissario tecnico Ventura seguirà la partita da vicino”.

Inzaghi ha preparato qualche cosa di particolare per fermare Belotti e i suoi soci in attacco?

“Falque, Ljajic e Iturbe sono delle mine vaganti che potrebbero essere per la difesa laziale anche più difficili da gestire rispetto a Belotti, che magari dà più punti di riferimento rispetto agli esterni o alle ali mobili che partono esterne e poi si accentrano. Resta chiaro che il pericolo numero uno è Belotti. Inzaghi non ha intenzione, almeno in questo momento della vigilia, di schierare la difesa a tre come aveva fatto, ad esempio, nel derby vinto con la Roma, o come aveva fatto all’ultimo minuto del pre-partita con il Bologna. Con il Torino dovrebbe schierarsi con il 4-2-3-1, soluzione inedita per la Lazio d’Inzaghi, ma per la verità cambiano solo le posizioni di partenza degli interpreti. Già il fatto che Inzaghi torni alla difesa a quattro è un segnale. La coppia olandese de Vrij e Hoedt, in questo momento Hoedt è considerato il partner ideale di de Vrij che prenderà in consegna Belotti, ma sarà importante anche Radu, terzino che in realtà è un centrale aggiunto, e pure Basta che dovranno gestire le ali granata. In fase offensiva il pericolo numero uno per il Torino può essere Felipe Anderson, poiché si conoscono le sue caratteristiche e si sa che salta l’uomo con una facilità disarmante, ma ancora di più direi Milinkovic- Savic, che è davvero l’uomo in più della Lazio. Il 4-2-3-1 dovrebbe servire proprio per presentarlo sulla linea di trequarti in una posizione in cui avrebbe pochi vincoli tattici e, quindi, potrebbe essere ancora più pericoloso. Sono loro le ali che il Torino dovrà provare a disinnescare oltre ovviamente a Immobile che è il giocatore che conoscono meglio e di conseguenza è anche più facile da prevedere. Milinkovic- Savic, lo ripeto, è in particolare il pericolo numero uno”.