ESCLUSIVA TG – Fortunato: “Il Torino ha giovani interessanti. Belotti? La punta che serve”
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Daniele Fortunato è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fortunato ha militato nel Torino dal 1992 al ‘94 e nella stagione 1999-2000 ha ricoperto per la società granata il ruolo di osservatore, attualmente è l’allenatore della Primavera del Vicenza. Con lui abbiamo parlato della squadra granata che rispetto alla scorsa stagione ha cambiato parecchi giocatori a centrocampo e che per completare l’organico ha messo nel mirino Belotti che Fortunato conosce bene dai tempi dell’AlbinoLeffe.
Zappacosta, Acquah, Baselli, Obi, Avelar e la conferma di Benassi, più Peres, se rimarrà, Gazzi, Vives, Farnerud, che è infortunato, e Molinaro, il centrocampo del Torino è cambiato rispetto allo scorso anno, secondo lei è più forte?
“La maggior parte dei nuovi giocatori sono giovani, ma già affermati e alcuni provengono dall’Under 21, quindi non si tratta di ragazzini da impostare come calciatori, sono giocatori già di prospettiva. Il ringiovanimento del centrocampo va bene proprio perché sono arrivati ragazzi che hanno maturato una certa esperienza. Nel calcio di oggi ormai a venticinque-ventisei anni si è vecchi e a diciotto nessuno, o quasi, fa giocare a certi livelli, quindi ventitré-ventiquattro anni come hanno Zappacosta, Acquah, Baselli e Obi è un’età di tutto rispetto. Penso che siano giocatori già pronti che non hanno bisogno di fare tanta gavetta, a livello di nazionali hanno fatto vedere buone cose ed è sempre importantissimo giocare all’estero, una partita all’estro ne vale dieci in Italia, quindi il Torino si è mosso bene. Il centrocampo è un settore importantissimo e avere più giocatori permette all’allenatore di poter scegliere e questo è fondamentale perché è il punto di forza della squadra avere una mediana che può affrontare situazioni di gioco differenti”.
La difesa è rimasta immutata, quindi è una garanzia?
“Certo, sono giocatori che hanno dato e daranno ancora tanto a questo Torino. La cessione di Darmian non può definirsi un’assenza leggera, però sono rimasti altri giocatori che rappresentano i capisaldi della squadra per cui, anche se non c’è più l’esterno della Nazionale, e sostituirlo non è facile non è neppure così pesante per il Torino”.
In attacco ci sono Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez e Amauri, manca un'altra punta e fra i maggiori candidati c’è Belotti. Sarebbe l’attaccante giusto?
“Belotti lo conosco e ho avuto la fortuna di allenarlo nell’AlbinoLeffe, lui era in Primavera, ma tante volte è venuto in prima squadra. Sicuramente è un calciatore che può completare l’attacco del Torino e può giocare sia con Quagliarella sia con Amauri. I giocatori di grande qualità, che non sono più giovanissimi, possono essere risparmiati sfiancandosi di meno se in campo con loro c’è uno come Belotti che è un ragazzo di prospettiva che in campo garantisce grande impegno”.
E con Maxi Lopez e Martinez potrebbe trovarsi bene Belotti?
“Belotti si può abbinare a qualsiasi giocatore, a uno rapido, a uno lento, a uno d’esperienza, perché è un ragazzo che dà tutto, ha quantità e anche una certa qualità. Se al suo fianco c’è un giocatore di qualità avendo lui doti di grande sacrificio e corsa si integra molto bene e un calciatore con queste caratteristiche, secondo me al Torino serve, perché ha verve e voglia di andare a pressare l’avversario, cosa che magari un giocatore con qualche anno di più fa meno”.
Ma Belotti è più indicato per un attacco a due, come quello del Torino, oppure rende di più nel tridente?
“Nel settore giovanile era partito da esterno, però, per me, non ha le caratteristiche per questo ruolo, ha bisogno di tanto spazio per esprimersi al meglio e nel 3-5-2 io lo vedo dietro a una punta con due centrocampisti avanzati di corsa. Sicuramente si può adattare anche ad altri schemi in caso di necessità, però per il ruolo che ha lui, tenendo conto anche dell’ultimo anno a Palermo e di come lo utilizzava Iachini, è una seconda punta, non è il classico giocatore di qualità”.
Se arrivasse al Torino si troverebbe in un gruppo che ha già svolto la prima parte della preparazione, riuscirebbe a inserirsi rapidamente?
“E’ un ragazzo umile, che si dà da fare e può benissimo per carattere e voglia inserirsi nel Torino e ha le basi per giocare in questa squadra. E’ un anti-divo, si metterà sicuramente subito a disposizione con la determinazione a imparare, parlando poco e ascoltando, quindi se anche arrivasse più avanti in agosto non lesinerebbe l’impegno per inserirsi. In più con un allenatore come Ventura sicuramente gli darebbe una mano per fargli capire in breve tempo che cosa deve fare e poi non ci vogliono doti da scienziato per giocare in un certo modo”.