ESCLUSIVA TG – Fortunato: “Spero che tra Torino e Atalanta non ci siano tatticismi, la classifica lo permette”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Daniele Fortunato è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fortunato ha militato nell’Atalanta nell’88-89 e poi dal 1994 al 1997 e nel Torino dal 1992 al ‘94 e nella stagione 1999-2000 ha ricoperto per la società granata il ruolo di osservatore, attualmente è l’allenatore della Primavera del Vicenza. Con lui abbiamo parlato della prossima sfida fra le sue ex squadre.
Torino e Atalanta hanno gli stessi punti in classifica, hanno iniziato bene la stagione e poi sono calati e nell’ultimo turno di campionato oltre ad aver vinto con Inter e Milan hanno allontanato lo spettro dell’essere risucchiati nella lotta per la salvezza. Nel finale di stagione possono dare una svolta a quest’annata se ottenessero risultati positivi?
“Lo devono fare perché vengono da un periodo medio-lungo senza grandissime prestazioni e risultati. Nelle ultime due giornate l’Atalanta ha vinto e domenica scorsa ho visto il Torino vittorioso a San Siro con l’Inter, però non posso dire di aver visto un bel Toro soprattutto nel primo tempo, ma è stato importante che abbia portato a casa i tre punti. Sicuramente oggi le due squadre si trovano in una posizione di classifica più tranquilla ed è vero che hanno avuto un percorso simile, per questo dico che è importante che diano continuità alle prestazioni positive per prendersi delle soddisfazioni e darle anche ai loro tifosi”.
C’è il rischio che domenica le due squadre tranquille per la classifica raggiunta affrontino il match come una gara di quasi fine campionato con poche prospettive oppure avranno ancora stimoli per dimostrare che sanno fare qualche cosa di più?
“Ventura e Reja sono stati anche contestati e sono circolate voci di possibili esoneri, quindi non bastano una o due partite andate bene per far pensare che si possa abbassare la guardia. Credo che i due allenatori vogliano finire bene il campionato come anche i giocatori proprio perché hanno passato un periodo medio-lungo non tanto positivo con tanto di contestazioni, soprattutto a Torino, ma anche a Bergamo non c’era un ambiente tranquillo fino a poco tempo fa. Spero proprio che domenica non sarà la partita nella quale gli allenatori pensano soprattutto a difendersi, ma che si tratti di una gara aperta perché i risultati delle ultime giornate permettono alle due squadre di essere un po’ più serene e di presentarsi in campo offendo al pubblico una partita decorosa e divertente senza pensare troppo ai tatticismi”.
Il Torino con l’infortunio d’Immobile ha ritrovato Maxi Lopez a segno nel derby, anche se poi il gol valido gli è stato annullato, e decisivo nella rimonta con l’Inter. Un giocatore che può ancora fare la differenza oppure o gli acuti di un talento discontinuo?
“Indubbiamente la sua carriera è stata caratterizzata dalla discontinuità di rendimento indipendentemente dalle sue problematiche fuori e dentro il calcio. Oggi sembra rinato e con l’infortunio d’Immobile e la cessione di Quagliarella le scelte di Ventura sono più ristrette per quel che riguarda gli attaccanti. La possibilità di poter giocare con maggiore continuità dà a Lopez la tranquillità che gli permette di fare prestazioni importanti com’è accaduto a San Siro. Non so se in assoluto è un giocatore che può ancora fare la differenza, ma sta facendo bene ed è un calciatore d’esperienza quindi pensa alle giocate decisive forse più che alla prestazione per tutto l’arco della partita. Ha indubbiamente doti importanti, pur essendo stato discontinuo”.
La coppia d’attacco Maxi Lopez-Belotti può sostenere il Torino in questo periodo?
“Il vantaggio del Torino è avere Belotti perché può essere affiancato da qualsiasi compagno di reparto, può giocare con un uomo d’area poiché fa un grande lavoro oppure fisicamente regge l’essere lui l’uomo d’area e avere un altro attaccante che gli gira intorno, quando deve dare quantità la dà e quando serve il lavoro sporco lui lo fa. La fortuna di Immobile e Maxi Lopez è avere un compagno che si adatta alle loro caratteristiche e fa prestazioni importanti, pur non essendo un attaccante da trenta gol a stagione”.
Ai giocatori del Torino, soprattutto ai giovani di prospettiva, che sono stati poco utilizzati finora per tanti motivi sarebbe giusto dare più spazio nelle ultime sette gare per capire se possono essere il futuro della squadra?
“Per questi ragazzi la situazione attuale del Torino è la migliore e se non si dà oggi loro la possibilità di giocare diventa dura, ma non perché sono o non sono all’altezza bensì per il modulo che adotta Ventura. Il 3-5-2 richiede precisione nell’interpretazione, infatti, chi non ha le caratteristiche del tutto adatte ha giocato poco, però arrivati a questo punto con una classifica che non desta apprensioni è il momento giusto per dare spazio a questi ragazzi. Si parla sempre di rose ampie, ma se poi non si sfruttano … si deve vedere in quali condizioni sono questi ragazzi e da loro non si può pretendere una prestazione di livello assoluto dal punto di vista dell’intensità e della qualità perché hanno giocato poco, ma si può valutarli lo stesso se vanno in campo in questo finale di stagione”.
Reja come imposterà la partita poiché giocherà in trasferta?
“Reja e Ventura sono abbastanza simili nell’impostare le partite e all’inizio aspettano l’avversario per tanto penso che Reja farà quello che Ventura ha fatto a San Siro con l’Inter, anche se l’Atalanta ha un potenziale diverso dall’Inter. L’Atalanta cercherà di chiudere bene gli spazi e non so quanta voglia avrà il Torino di fare la partita, come dicevo all’inizio, spero che prima di tutto le due squadre non pensino a non prendere gol. Chiaramente quando il risultato si sbloccherà la gara si ravviverà, ma mi auguro che già dal fischio iniziale tutte e due le formazioni cerchino di fare la partita, spero di non vedere un primo tempo come quello che ha disputato il Torino con l’Inter. Ripeto, ci vorrebbe un po’ di coraggio sia da parte del Torino sia da parte dell’Atalanta per fare la partita senza preoccuparsi solo di non prendere gol, come troppo spesso si fa in Italia, a parole è facile poi in pratica è altra cosa pensare prima di tutto a fare gol. La classifica permette un atteggiamento differente dal solito”.
La classifica attuale rispecchia i valori di Torino e Atalanta oppure no?
“Le prime sette squadre che occupano la classifica sono sempre le stesse e in ogni campionato c’è poi la sorpresa in positivo e in negativo, quest’anno il Sassuolo e la Lazio, quindi tendenzialmente Juventus, Napoli, Roma, Fiorentina, Inter, Milan e Lazio si contendono sempre i posti che contano e che danno accesso alle coppe. Penso che Torino e Atalanta potenzialmente siano squadre che possono stare fra le prime dieci, ma devono fare i conti con le famose sette per i primi cinque-sei posti. Quando mi chiedono se allora è difficile disputare le coppe per le altre squadre dico che più di una fra le sette deve fare meno delle aspettative. Andando così il calcio è difficile per le altre. Poi ci sono le annate particolari come questa con il Sassuolo che sta disputando un grandissimo campionato e ha una squadra di livello, una delle più forti, ma non riesce ad avvicinarsi alle prime cinque posizioni, magari ripeterà quanto sta facendo, però, non è detto che basti per ottenere di più”.
Quindi anche i discorsi in proiezione futura per il Torino sono relativi perché resta nel gruppo di chi può piazzarsi tra il settimo e il dodicesimo posto che, di fatto, non porta a nulla?
“Con un campionato a venti squadre due fra quelle che arrivano dalla serie B retrocedono sempre l’anno successivo e chi vuole giocare le coppe internazionali o arriva fra le prime cinque o vince la Coppa Italia, margini praticamente non ce ne sono. Può capitare, ed è già successo anche al Torino, che in Europa League ci vada qualche altra squadra, ma sempre perché fra le famose sette tre hanno disputato un campionato non in linea con le aspettative consuete. Quest’anno il livello del campionato è stato molto basso e dal Sassuolo in giù sono troppe le squadre che giocano allo stesso modo, si guarda una partita e la successiva è identica, prevale la preoccupazione di salvarsi, invece, ad esempio, per Inter e Milan l’obiettivo è sempre arrivare alle coppe internazionali e se un anno non riescono ci provano il successivo. C’è un limbo dove in tanti sono vicini al sesto posto, però, si guardano prima alle spalle perché prevale il pensiero che la distanza dalle ultime quattro-tre non è così grande e si lascia stare o non ci si concentra con sufficiente convinzione sull’obiettivo che c’è davanti, che non è neppure tanto distante. Si ragiona troppo sulla sconfitta che può portare ad avvicinarsi alla zona rossa e poco sul passo da fare per andare avanti, prevale la paura. Sono convinto che se il Torino avesse giocato sempre con la massima libertà senza pensare alla classifica oggi avrebbe molti punti in più”.
Per concludere, un pronostico per Torino-Atalanta?
“Un bel pari con gol con il pubblico che alla fine è soddisfatto per quello che ha visto, poi ognuna delle squadre può vincere e questo dipende dalla giornata, dagli episodi iniziali e da tante situazioni. Spero che non finisca con uno zero a zero striminzito o con un tiro e gol per parte, alla gente che andrà allo stadio auguro un bello spettacolo”.