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ESCLUSIVA TG – Fossati: “Spero di rivedere il Toro con gli attributi già con il Milan”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Natalino Fossati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fossati è stato terzino del Torino dal 1964 al 1974. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra che alterna prestazioni anche molto convincenti ad altre deludenti.

Il vero Torino qual è: quello che ha vinto con la Fiorentina e la Sampdoria e in inferiorità numerica con il Palermo oppure quello che ha pareggiato con l’Hellas Verona e perso con Chievo e Carpi?

“Mah …, io sono sempre fiducioso, però ho qualche appunto da fare perché si è volato troppo in alto e quasi tutte le squadre che volano in alto alla fine cadono in basso. Il Torino quest’estate ha preso giocatori giovani e bravi, ma non possiamo dimenticare che ci sono squadre che sono in grande crisi e hanno calciatori di buon livello come il Milan e la stessa Inter che ci precede in classifica, però non propone un grande calcio. Forse l’unica squadra che ha sorpreso tutti è la Fiorentina che abbiamo battuto tre a uno e devo dire che ho dei dubbi anche sui viola. Mi sembra che tutti stiano volando troppo in alto, fanno tre partite decenti e parlano di squadrone. Certe scelte del Torino mi lasciano perplesso: io piuttosto che far giocare Gaston Silva sulla fascia punterei su un ragazzo della Primavera, non ho nulla contro Silva che è un bravo ragazzo, ma pur rispettando tutti non capisco certe logiche. Io punto il dito su chi fa certe scelte e alla fine ha ragione. No, no, calma! La ragione non ce l’ha nessuno ed io valuto in base a quello che vedo in campo. Alla fine favori o non favori viene fuori la Juventus e il Napoli. Sono contento per il Napoli perché conosco personalmente Sarri e quando sentivo dire che c’erano dubbi se mandarlo via o tenerlo mi sono detto che se c’erano dubbi su di lui che capisce di calcio allora è meglio lasciare perdere il calcio. Non voglio dire con questo che Ventura non capisca, in carriera ne ha già viste di tutti i colori, ma alle volte non riesce a trovare la soluzione. Mi domando chissà quale grande entusiasmo ci poteva essere a battere il Carpi che era ultimo in classifica ed essere primi per una notte e, invece, dopo la sconfitta ci si trova a dover vincere con il Milan fra due sabati. Con i rossoneri sarà una partita facile? Sono pieni di problemi e vivono nel caos, quindi sarà una gara scorbutica e il Torino dovrà giocare al top. C’è da dire che per infortunio abbiamo perso Bruno Peres che era in grande forma e qualche problema sulla fascia destra l’abbiamo avuto, magari con lui in campo la partita con il Carpi sarebbe cambiata, però ci sono stati troppi giocatori che hanno reso molto meno delle qualità e possibilità che hanno”.

C’è chi facendo il conto degli infortunati e degli squalificati, otto, finisce per giustificare la prestazione del Torino con il Carpi e altri che invece non lo accettano comunque. Chi ha ragione?

“Il Carpi era riuscito a pareggiare con il Napoli, però, rimane sempre una squadra neo-promossa che non era mai stata in serie A e prima della gara con il Torino era ultima in classifica e soprattutto noi abbiamo giocato ben sotto le possibilità lasciando agli emiliani campo fino a quando non si sono fatti avanti e hanno segnato due gol e poi è stato difficile provare a rimontare. Quagliarella non era nella sua giornata migliore e solo Maxi Lopez ha fatto qualche cosa in attacco. Quando una partita si mette male è difficile da raddrizzare. Nella settimana precedente quando sentivo che Ventura era definito “seminatore d’oro” pensavo che gli stessero tirando addosso la malasorte, fa parte del calcio, ma arrivare a paventare che il Torino poteva correre per vincere lo scudetto era proprio esagerato. Stare con i piedi per terra, no? Non voglio fare polemica a tutti i costi, però questa sconfitta mi ha fatto male, non me la sarei mai aspettata una prestazione di così basso livello”.

A prescindere da quello che è stato e ciò che sarà, il Torino in un campionato con tante squadre dal rendimento altalenante dove può obiettivamente collocarsi?

“L’euforia di arrivare terzi o quarti non l’ha condivido, ma firmerei subito per il sesto posto. Ci sono stati dei cambiamenti nell’organico con l’inserimento di giovani e ci sono dei problemi a livello fisico dovuti agli infortuni, quindi ci è mancato qualche giocatore in mezzo al campo nel momento cruciale, per tanto ricomincerei a pensare partita per partita a iniziare da quella con il Milan affrontandolo con umiltà e a testa bassa e pensando solo a fare punti. Non vale la pena fare voli pindarici e se si fanno allora anche il Sassuolo, come ha detto il suo presidente Squinzi con una battuta, può pensare di vincere lo scudetto. Se tutti sono in forma e bravi allora tutti vinceranno, ma non è così. I tifosi del Toro che sono andati a Modena sono rimasti delusi perché hanno visto una squadra che ha giocato con il capo chino senza mai mettere il coltello fra i denti come bisogna fare per vincere ed io mentre vedevo la partita con il Carpi mi chiedevo se fossero impazziti quelli del Torino. Non è possibile fare una partita come quella con la Sampdoria e poi una come quella con il Carpi, è vero che abbiamo giocato soprattutto nel primo tempo con i blucerchiati, però ci sta che in una frazione si agisca con la testa e nell’altra si debba un po’ portare la croce, ma ci sono anche le vie di mezzo. Serve una squadra equilibrata come quella che è riuscita a riportare il Torino in Europa, allora c’erano Cerci e Immobile che hanno fatto la differenza. Sono comunque fiducioso perché abbiamo una difesa che può essere fra le migliori, ma se mancano Maksimovic, Peres, Avelar, Molinaro e poi anche Jansson, non lo dico per cercare alibi o per piangere, ma si è in svantaggio tanto più che anche in mezzo al campo non c’era Baselli e quando Vives molla un po’ la squadra soffre”.

Baselli da subito si è rivelato pedina importante nonostante la giovane età.

“Baselli è un ottimo giocatore, mi ricorda il povero Ferrini da giovane, un giocatore che ha il tiro da fuori area, ha continuità, ha il passo del centrocampista che allo stesso tempo riesce ad andare alla conclusione con rapidità. La sua assenza si fa sentire un po’ come accade alla Juventus con Marchisio. Di centrocampisti di livello non se ne trovano tanti ed io metto Baselli in prima fila, senza di lui manca un trenta per cento al centrocampo. Quando poi si aggiunge un cinque per cento in meno sulla fascia e in attacco si fa fatica a segnare non si può sperare sempre nella rovesciata o nel tiro di Quagliarella per aggiustare la situazione o di Maxi Lopez che butta la palla in rete. Noi dobbiamo essere una squadra sempre su di giri, come lo siamo stati con la Fiorentina, altrimenti perdiamo come con il Carpi. Il vero Torino lo vedremo da adesso in avanti speriamo nell’inverno e poi gli si potrà dare come voto sette o otto oppure solo sei”.

Il Torino finora in attacco si è basato su Quagliarella, ma ci sono anche Belotti costato otto milioni, Martinez, Maxi Lopez e Amauri. Il potenziale è superiore alla resa attuale.

“Quagliarella è quello più in forma e che ha quasi sempre giocato bene, ma non ci si può aspettare che continui così per tutta la stagione, qualche annetto ce l’ha anche lui. Belotti deve tirare fuori le unghie e trovare la forza per conquistarsi il posto, starà poi a Ventura decidere chi far giocare”.

C’è il rischio che Belotti e Maxi Lopez finiscano per rendere meno di quanto potrebbero perché vengono alternati in campo?

“La concorrenza dovrebbe stimolare tutti a fare bene, ma l’alternanza anche all’interno della stessa partita può dare i frutti come no, le scelte sono un rompicapo. L’allenatore manda in campo chi è più in forma e rende maggiormente. Pulici che segnava a ripetizione e anche Graziani nessuno si sognava di toglierli per far giocare un altro. Venendo ai nostri giorni, a Mandorlini non passa per la testa di tenere fuori Toni se non è costretto come adesso perché l’attaccante è infortunato. Un attaccante può essere costato anche tantissimo, ma se non s’inserisce nella manovra e non segna finisce per stare fuori, però se fa una doppietta chi lo toglie più! L’allenatore alla fine deve prendere delle decisioni funzionali alla squadra perché se non vince la croce finisce per cadere anche su di lui. Pensiamo ad Allegri, quante critiche ha ricevuto per le sconfitte e la Juventus ha speso quest’estate, anche se sono andati via giocatori importantissimi. Se non avesse vinto le due partite in Champions siamo sicuri al cento per cento che sarebbe ancora sulla panchina bianconera? E vogliamo parlare di Mihajlovic? Spero che il Toro batta il Milan e che i rossoneri risolvano dopo i loro problemi, ma possiamo riuscirci solo se andremo in campo con gli attributi”.