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ESCLUSIVA TG - Frasca: "Da “bogianen” non dobbiamo fare mai un passo indietro come la storia del Toro insegna e voglio portarlo nella LND”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Claudio Frasca

Claudio Frasca è stato intervistato da Torinogranata.it. Frasca da oltre 30 anni è inserito nel settore sportivo e sanitario per orientare l'atleta/paziente verso la strategia più correlata alle proprie esigenze. Inoltre dal 2019 è referente tecnico per il Piemonte e la Valle d’Aosta delle Rappresentative Nazionali Lega Nazionale Dilettanti e dal 2017 è il Selezionatore della Rappresentativa Regionale del Piemonte Valle d'Aosta. Frasca si è candidato alla presidenza del Comitato Regionale Figc Lega Nazionale Dilettanti del Piemonte e della Valle d’Aosta la sua lista “La squadra di Claudio Frasca” non è stata ammessa, per non aver raggiunto il quorum, alle elezioni che si svolgeranno fra tre giorni, sabato 7, ma  la lista Frasca ha presentato richiesta agli organi competenti di rimandare le elezioni sulla base di episodi spiacevoli che si sono verificati durante la campagna elettorale.

Ieri in conferenza stampa aveva parlato dell’importanza del legame con il territorio per le società di calcio dilettantistiche e che negli ultimi anni molte di loro sono scomparse In Piemonte e in Valle d’Aosta. In che modo le società dilettantistiche possono essere utili a quelle di categorie superiori e anche a quelle di Serie A come ad esempio il Torino?
“Sono stato negli anni Ottanta allievo del prof. Trucchi (all’ISEF di Torino) che in collaborazione con il Mister Sergio Vatta ha tracciato una strada precisa e definita nel campo dell’Allenamento Calcistico con una pubblicazione che ancor oggi mi capita di sfogliare. Quando i ragazzi sono allenati occorrerebbe che siano sottoposti a carichi alla massima intensità, perché come ex allenatore delle giovanili professionistiche, di seconda fascia, Ivrea, Alessandria e Canavese, la grande differenza che ho potuto constatare in campo è che c’è un’intensità decisamente superiore ed una conoscenza diversa della tecnica e tattica individuale. Se partiamo da queste considerazioni ed iniziamo anche nei Dilettanti ad allenare il dominio del pallone a velocità differenti in funzione della posizione in campo e della fase di gioco, penso che possiamo veramente avvicinarci a quel mondo Professionistico a cui ambisce ogni giovane che inizia il suo percorso nel settore giovanile. La crescita tecnica e tattica individuale se avviene a partire dai Dilettanti può avere un effetto dominio che può arrivare anche alla Serie A, dove vediamo che ci sono calciatori che alle volte hanno lacune a livello tecnico”.

Viceversa club di Serie A come il Torino come possono aiutare le società dilettantistiche?
“Non mi sento di poter interferire con le metodiche del Settore Giovanile di una società che fatto la Storia del Calcio Italiano e che ha avuto maestri e giocatori che hanno lasciato un’impronta indelebile negli amanti del calcio, ma se ci fosse un maggiore scambio con gli allenatori del Settore Professionistico sulle metodiche e soprattutto sull’organizzazione e periodizzazione delle sedute anche nel microciclo settimanale, saremmo tutti un po' più preparati, ma soprattutto potremmo costruire una rete di interazione di riferimento. I giocatori talvolta non hanno una precisa idea di cosa significhi allenarsi al massimo delle potenzialità e colmare questo divario potrebbe essere un primo passo importante”.

Lei si è candidato alla presidenza del Comitato Regionale Figc Lega Nazionale Dilettanti, quali sono i punti salienti del suo programma?
“Sopravvivenza delle società ed una richiesta di sanatoria per salvare le ASD. Potenziamento delle Delegazioni Territoriali ed istituzione di uno sportello CAF e assistenza Legale permanenti. La costituzione di una Centrale di Acquisto per ridurre i costi unitari (es. utenze) per tutte le associate. Una maggiore comunicazione ed interazioni attraverso le Delegazioni con tutte le società in modo trasparente e partecipativo. Voucher Societari da distribuire nel territorio per garantire il gioco del calcio a tutti i giovani compresi quelli delle classi sociali meno abbienti. Camminare a fianco delle società nei progetti di rinnovo e ristrutturazione degli impianti attraverso un’interazione diretta con le Amministrazioni. La riforma dei Campionati, Vincoli e premi preparazione oltre all’istituzione della Categorie Elite”.

Se fra due giorni, sabato 7, verrà eletto, quali saranno i primi atti da presidente?
“Il primo atto come promesso a tutte le società è quello di interagire “tout de suite” con le Istituzioni per un dialogo immediato sulla Legge dello Sport portando al tavolo un dibattito costruttivo per la sopravvivenza del Nostro amato calcio piemontese e valdostano, fiore all’occhiello e sempre protagonista nelle vicende Nazionali. Siamo “bogianen” e non dobbiamo fare mai un passo indietro... la storia granata insegna”.


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