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ESCLUSIVA TG – Fusi: “Per il Torino la speranza è che arrivi un risultato importante che dia la svolta”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Luca Fusi

Luca Fusi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fusi ha giocato nel Torino dal 1990 al ‘94 disputando la finale della Coppa Uefa nel ‘92, conquistando la Coppa Italia nel 1993 e guidando da capitano la squadra granata fino ai quarti di finale della Coppa delle Coppe nel 1994. In precedenza dal 1988 al ‘90 aveva militato nel Napoli, attualmente è responsabile tecnico 1ª squadra e settore giovanile del Bellaria Igea Marina 1956. Con lui abbiamo parlato della partita fra le sue ex squadre che si disputerà questa sera alle 20,45 al San Paolo.

Il Napoli arriva da due sconfitte e il Torino sta attraversando un periodo molto difficile ed è penultimo. Come immagina questa partita ?

“Per il Torino la situazione è indubbiamente più difficile, anche perché troverà un Napoli che non vorrà assolutamente fare un altro passo falso per cui in una situazione già un po’ complicata per la squadra si troverà ad affrontare un avversario che non vuole regalare niente in questo momento”.

Che idea si è fatto dei problemi del Torino?

“Innanzitutto questo è un campionato un po’ particolare per tante situazioni per cui magari ci sono delle difficoltà che non si riescono a superare perché ci sono tanti piccoli intoppi che non permettono all’allenatore di lavorare a pieno regine. E’ logico che però non c’è più molto tempo da aspettare sperando che si verifichi un’inversione di marcia e soprattutto di risultati poiché in questo momento la situazione della classifica non è sicuramente brillante”.

Come si spiega che una squadra che ha una rosa che non è la peggiore della Serie A in 13 partite ha subito 31 gol?

“Sono tanti, indubbiamente. Sono annate che cominciano in un certo modo e non si riesce a indirizzarle sulla strada che si vorrebbe. L’unica speranza è che arrivi un risultato eclatante, importante che possa dare la svolta. Ci sono andati molto vicini nel derby poiché per 60-70 minuti la squadra aveva giocato bene poi, purtroppo, è crollata negli ultimi 20’ e adesso c’è questa partita con il Napoli che se da una parte vede il Torino sfavorito dall’altra può permettere l’inversione della rotta in caso di vittoria. Il Torino ha proprio bisogno della partita della svolta”.

Giampaolo è partito con il 4-3-1-2 poi è passato al 3-5-2, con la Roma ha varato il 3-5-1-1 e infine con il Bologna è tornato al modulo iniziale e ha utilizzato combinandoli 10 difensori. Un continuo variare alla ricerca della quadra che non è stata ancora trovata.

“La questione è proprio che il mister non ha ancora trovato delle certezze in nessun difensore e purtroppo è costretto a variare per cercare di trovare l’assetto giusto. Ma più ancora dell’assetto giusto in questo omento è l’aspetto mentale che incide. Evidentemente nessun giocatore è tranquillo  e di conseguenza non riesce a dare ciò che può realmente. Per questo ripeto che ci vuole la partita che possa dare il la a riprendere il cammino al quale il Torino ci aveva abituato negli ultimi anni, anche se non era niente di trascendentale però almeno riusciva a stare nella parte medio alta della classifica. Manca la serenità e la tranquillità per affrontare qualsiasi partita nel migliore dei modi e questo fa sì che anche per l’allenatore non sia facile trovare la quadra”.

Se con il Napoli dovesse andare male, Giampaolo sarebbe esonerato?

“Il discorso è capire se c’è sempre sintonia tra l’allenatore e la squadra, al di là di quelli che sono i risultati e i momenti. Perché quello che fa la differenza è capre se nei momenti difficili riesce ad avere credibilità nei confronti dei propri giocatori. Se la squadra lo segue è una questione di risultati e non di cambiare allenatore e bisogna solo aspettare con pazienza che arrivi il momento della svolta, ma se l’allenatore ha perso la credibilità soprattutto nel rapporto con i giocatori è logico che una nuova sconfitta può essere determinante per la sua conferma oppure no. Però da quello che vedo, anche se da lontano, mi è sembrato che anche nell’ultima partita il rapporto dei giocatori con l’allenatore sia stato buono, Va trovato questo benedetto risultato positivo”.

Con 7 punti in 13 partite e tenendo conto che dopo la gara con il Napoli ce ne saranno altre 24 il Torino ha ancora la possibilità di salvarsi?

“Sicuramente perché penso che al di là di tutto avere in squadra un giocatore come Belotti che garantisce sempre di andare in doppia cifra vuole dire poter guardare avanti non dico con serenità perché in questo momento non c’è, ma con molta fiducia. In queste situazioni non è facile perché probabilmente la squadra non è abituata a lottare per salvarsi però penso che ci siano le carte in regola per cercare di fare qualche cosa di buono. E’ solo proprio un momento particolare che purtroppo sta durando troppo e siamo anche alle porte di un’altra partita molto difficile e delicata”.