ESCLUSIVA TG – Galli (pres. A.I.A.C.S.): “E’ cambiata la normativa sui prestiti: c’è il tetto di otto e la durata al massimo di un anno”
Fonte: Elena Rossin
Beppe Galli è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Galli è un agente Fifa e presidente dell’A.I.A.C.S., Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società detta anche Assoagenti. a lui abbiamo chiesto di spiegare la nuova normativa che regolamenta i prestiti.
Il calciomercato, che inizierà il 1° luglio, sarà diverso dai precedenti perché è cambiata la normativa sui prestiti. Ci spiega quali sono le novità?
“Dal 1° luglio 2022 al 30 giugno 2023, un club potrà avere in rosa un massimo di otto calciatori professionisti in prestito e otto dati in prestito in qualsiasi momento durante una stagione. D'ora in poi qualsiasi attività di prestito dovrà essere messa nero su bianco con un accordo scritto che definisce i termini dell'operazione sia dal punto di vista della durata che delle condizioni finanziarie. La durata massima di tale accordo è di un anno mentre la durata minima è quella pari all'intervallo tra due sessioni di mercato. Inoltre ai club è fatto divieto assoluto di generare un sub-prestito di un giocatore professionista, già in prestito, ad un terzo club. E infine, è stata stabilita una limitazione del numero di prestiti per stagione tra due singoli club che non potrà essere superiore a tre calciatori professionisti. A ciò aggiunge un tetto massimo al numero complessivo di calciatori che un club può dare o avere in prestito in una singola stagione. Questo tetto verrà abbassato gradualmente nel corso delle prossime tre stagioni”.
E per i calciatori di 21 anni o di età inferiore quali sono le regole?
“Nel conteggio non rientrano i calciatori che hanno 21 anni o meno e quelli cresciuti nel vivaio”.
Di fatto quanto la nuova normativa sui prestiti influirà sulle squadre italiane?
“Il calcio è in continua evoluzione, quelle che oggi ci appaiono come novità complicate poi si rilevano utili al sistema. Ad oggi non possiamo dirlo ma certamente le società che prima si basavano sui prestiti ora devono iniziare a sviluppare un proprio settore giovanile, questo potrebbe essere un aspetto positivo”.