ESCLUSIVA TG – Garzya: “Il mercato è complicato, ma il Torino prenderà giocatori forti”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Luigi Garzya è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Garzya, attuale vice allenatore dell’Italia Under 20, ha militato nel Torino dal 2000 al 2003. Con lui abbiamo parlato del mercato della sua ex squadra.
Inizia oggi la nuova stagione per il Torino e a parte il cambio di allenatore con l’arrivo di Mihajlovic e alcune partenze, anche eccellenti come Glik e Immobile, di novità non se ne registrano altre oltre Ajeti e Boyè. Sono tante le indiscrezioni di mercato e non mancano le trattative, però tutto è ancora in sospeso. Quale Torino possono aspettarsi i tifosi?
“E’ il mercato, non è una questione relativa solo al Torino, quasi tutte le società sono ancora in alto mare. Non è facile allestire una squadra, soprattutto negli ultimi anni perché non ci sono più i tanti milioni che c’erano fino a qualche anno fa, quindi bisogna essere prudenti e fare le scelte giuste. Petrachi è una volpe e se anche sembra che non stia lavorando sotto sotto ha già allestito la squadra, lo dico poiché lo conosco”.
Continua a tenere banco la vicenda Ljajic che trascina con sé anche quella relativa a Iago Falque e anche per quel che riguarda Giaccherini certezze non ce ne sono. I tifosi sono un po’ in allarme, ma possono stare tranquilli?
“Il mercato è cambiato, una volta erano le società a decidere mentre adesso sono i giocatori a scegliere dove andare. Soprattutto se un giocatore è importante ha il potere di scegliere la squadra dove giocare. Tempo fa la società diceva al calciatore che era stato acquistato, faccio un esempio, dal Milan e il calciatore doveva andare a Milano. Ora non è più così. Ljajic, Iago Falque e Giaccherini sono giocatori importanti e hanno richieste anche da altri club e così possono scegliere e per farlo vogliono capire bene e sondare un po’ il terreno ed è per questo che prendono tempo prima di decidere”.
Nelle ultime ore si è fatto anche il nome di Pavoletti per l’attacco, per il 4-3-3 che adotterà Mihajlovic andrebbe bene?
“Secondo me è un ottimo giocatore. E’ un uomo d’area e i suoi gol li ha sempre fatti, anche l’anno scorso che ha avuto problemi fisici ha segnato quattordici reti in campionato. E’ un giocatore sul quale si può puntare e può giocare sia nel 4-3-3 sia nel 4-4-2”.
Il Torino ha già Belotti in rosa, Pavoletti può convivere con lui oppure finirebbero per pestarsi i piedi in quanto entrambi punte centrali?
“Sono entrambi forti e nel giro della Nazionale, in quella maggiore Belotti non è ancora stato convocato, ma con Ventura Ct sicuramente lo sarà perché è giovane, ha voglia di emergere ed è migliorato tanto proprio nel Torino e con Ventura come allenatore. Belotti è forte fisicamente e con Pavoletti potrebbe formare un’ottima coppia di attaccanti. Chiaramente sta poi all’allenatore decidere, anche in base al modulo, comunque potrebbero convivere e poi bisogna ricordare che i campionati sono lunghi e non si può andare avanti con un solo attaccante centrale. Due così si ritagliano sicuramente spazi, è poco ma sicuro. Un tempo si avevano undici giocatori, oggi se ne hanno almeno due per ruolo e alla fine della stagione in molti hanno accumulato almeno una ventina di presenze, sono pochi quelli che giocano quasi tutte le partite”.
A centrocampo ci sono i giovani Benassi, Acquah, Baselli e Obi, ma forse c’è bisogno di almeno un giocatore d’esperienza e di qualità per supportare sia la manovra offensiva sia quella difensiva visto che Vives e Gazzi hanno già qualche annetto e non è detto che restino.
“Sono giovani, ma hanno esperienza e il loro valore l’hanno già dimostrato e possono crescere ancora. Nelle squadre di Mihajlovic bisogna correre e di conseguenza c’è bisogno di giocatori giovani che abbiano gamba. Il Torino sta facendo bene a puntare sui giovani. Petrachi è un direttore furbo che alla fine il colpo lo fa sempre e troverà sicuramente il centrocampista che serve per potenziare il reparto, c’è da stare tranquilli. Magari adesso circola il nome o non ancora, ma un centrocampista forte lo prenderà”.
Il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Kucka.
“E’ un pupillo di Mihajlovic. Non so se arriverà lui, ma ripeto un centrocampista forte lo prenderà”.
In difesa, non è sicuro che Maksimovic resti, anche se ci sono molte probabilità, forse Bovo andrà via, Moretti ha trentacinque anni, c’è Jansson e Glik ha già fatto le valige ed è arrivato Ajeti. Serve un altro giocatore d’esperienza?
“Un giocatore d’esperienza ci vuole senza dubbio, però, anche in questo caso il Torino farà qualche acquisto, magari anche in prospettiva futura come nel caso di Ajeti che ha quasi ventitré anni ed è arrivato a parametro zero”.
In porta è rientrato dal prestito al Cesena Alfred Gomis, Padelli è sempre stato un po’ in discussione, Castellazzi è diventato team Manager e Ichazo anche lui non ha convinto fino in fondo. Serve un portiere?
“Non direi che in porta il Torino abbia mai avuto grandi problemi. Padelli ha alternato prestazioni positive ad altre meno, è stato nel giro della Nazionale, è vero che ha fatto qualche errore clamoroso, però complessivamente sono state poche le prestazioni negative e i suoi errori sono episodi che capitano a tutti i portieri. Gomis è bravo e non c’è bisogno di un nome per la porta del Toro, oltretutto in giro dove sono i portieri importanti? E chi li ha, se li tiene stretti”.
Con Mihajlovic in panchina i tifosi si aspettano un Torino che arrivi a giocare in Europa League. E’ un obiettivo possibile?
“Non è facile perché ci sono sei-sette squadre che puntano a quest’obiettivo, altre allo scudetto e alcune che lotteranno per non retrocedere. Pensiamo al Sassuolo che lo scorso anno ha disputato un campionato strepitoso e adesso farà i preliminari per accedere alla fase a gironi. Per qualificarsi per l’Europa League bisogna allestire una grande squadra e soprattutto disputare un grandissimo campionato”.
Ma Mihajlovic può rappresentare un po’ una garanzia per l’Europa?
“Anche Ventura lo era, è andato via per guidare la Nazionale. Ventura è uno degli allenatori più bravi e preparati in assoluto. Mihajlovic può sicuramente dare qualche cosa, ma nel Torino degli ultimi anni il problema non è mai stato l’allenatore”.