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ESCLUSIVA TG – Garzya: “Torino-Roma non verrà risolta dalle giocate collettive bensì da quelle dei singoli”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Luigi Garzya

Luigi Garzya è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Garzya attualmente è un allenatore e da giocatore ha militato nel Torino dal 2000 al 2003 e in precedenza nella Roma del 1992 al ‘94. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.

Che Torino si aspetta questa sera dopo le due vittorie, a cavallo della sosta del campionato, con Genoa e Salernitana?
“Che si riconfermi perché questo è stato sempre il difetto di questa squadra: quando ci si aspetta il salto di qualità, un cambio passo alla fine non c’è mai. Adesso la rosa è più forte degli altri anni ed è più completa e in attacco ci sono due giocatori, Zapata e Sanabria, che sono forti, si possono alternare e possono entrambi andare in doppia cifra. E’ cambiato il tasso tecnico e io mi auguro anche le aspettative”.

E che Roma si potrà vedere, tenuto conto di un avvio di campionato non positivo e che però nell’ultimo turno ha strapazzato l’Empoli vincendo sette a zero ed è reduce dal successo in Europa League contro lo Sheriff Tiraspol?
“Se stanno bene Dybala e Lukaku è una cosa, ma se dovesse mancare anche solo uno dei due è una squadra diversa. I giallorossi mancano di continuità e non gioca bene, però è sempre pericolosa e non ci si può mai fidare sei giocatori della Roma. Il gap con le altre squadre forti c’è, anche se cercheranno di puntare alla Champions League. Indubbiamente il colpo Lukaku è stato importante metterlo a segno, però è sempre un punto interrogativo la Roma”.

Per come fanno giocare le loro squadre Juric e Mourinho che tipo di partita si può immaginare?
“Sono due squadre toste soprattutto in difesa e di conseguenza, concedendo poco agli avversari, sarà una partita che verrà risolta non tanto dalle giocate collettive delle due formazioni bensì da quelle dei singoli”.

Quali sono i punti di forza del Torino e quelli deboli?
“Se il Torino capisse finalmente di essere una buona squadra farebbe veramente un ottimo campionato, secondo me i giocatori non si rendono ancora conto di quanto possono fare e si pensano una provinciale, ma con l’organico che c’è adesso va assolutamente alzata l’asticella. Ecco perché poi Juric s’infuria sempre. Il loro limite è che non credono nei loro mezzi.
Il punto di forza è l’attacco perché con Zapata hanno alzato di parecchio l’asticella e soprattutto adesso Juric ha alternative e non c’è il rischio che se si fa male Sanabria non si sa chi mettere là davanti e si arriva a dover snaturare di ruolo dei giocatori. Ci sono due punte forti e le si può intercambiare. Ma anche a centrocampo con Ricci, Ilic, Tameze e Linetty ci sono alternative di corsa e di qualità ed è una fortuna avere giocatori con le loro determinate caratteristiche, anche perché con il gioco di Juric bisogna pedalare e non si può solo essere bravo tecnicamente, ma si deve pure marciare chilometri e sono stati presi giocatori che fanno entrambe le cose e soprattutto tutte e due le fasi”.

Prima ha detto che la Roma punterà a un posto per la Champions, ma obiettivamente dove potrebbe arrivare?
“Tra le prime sei, se non arriva in Champions almeno in Europa League perché con tutti i problemi che può avere è pur sempre una squadra forte. Quest’anno molte squadre là davanti si sono rinforzate e ci può essere la sorpresa e una di queste può essere il Torino o la Fiorentina. Stesso discorso vale per chi lotterà per la salvezza. L’anno scorso con 32 punti si era salvi, mentre quest’anno, secondo me, ce ne vorranno almeno 40”.

Il Torino potrebbe essere la sorpresa, ma se prendesse fiducia nei propri mezzi e non ci fossero infortuni gravi di giocatori importanti e se i giovani continueranno  crescere come stanno facendo a che punto della classifica i granata potrebbero effettivamente arrivare?
“Il Torino dovrebbe almeno puntare al posto utile per la Conference o all’Europa League, per la Champions la vedo dura ed è quasi utopia oggettivamente. Però avendo certi giocatori perché non tentare di raggiungere l’Europa? Per me ne ha tutti i mezzi”.

Tornando alla partita di questa sera, diceva che può essere risolta da qualche giocata di un singolo, chi può esserlo nella Roma e nel Torino?
“La Roma ha dimostrato che i giocatori più forti sono Dybala e Lukaku che ha fatto quasi sempre gol, anche Pellegrini ha qualità. I calciatori di qualità non mancano e pure quelli d’esperienza, ma sono anche sfortunati basta pensare a Sanches o a Dybala. Ci sono giocatori che hanno giocato in grandi club e non si arriva in certe squadre per opera dello Spirito Santo. Se questi giocatori non si infortunano la Roma potrebbe puntare molto in alto.
Zapata, Radonjic o Ilic, anche se non sono continui per motivi differenti ed è per questo che dicevo che se avessero la consapevolezza nei loro mezzi potrebbero fare molto di più. Si fa fatica a capire che se un giocatore la domenica ha le qualità nella successiva partita le perde. La differenza fra le squadre sta nella continuità. I giocatori forti li ha pure il Torino, ma alla fine mancando di continuità non si raggiungono determinati obiettivi e ci si accontenta”.

Un pronostico è possibile farlo?
“No, perché quando si ha a che fare con queste due squadre non si sa mai come può andare a finire. Non hanno la continuità nei risultati e soprattutto nelle prestazioni quindi qualunque risultato è possibile e poi io non mi sbilancio perché ho avuto la fortuna di giocare in tutte e due le squadre. Potrei dire che spero in un pareggio, ma non sarebbe utile a nessuna delle due quindi che se la giochino alla grande”.

Parlando di lei, quando torna ad allenare?
“In questo periodo sono fermo poiché non ci sono progetti che mi entusiasmano e allora sto a casa e mi gestisco le mie attività perché andare in giro per l’Italia in questo momento di crisi a livello economico non ne vale la pena. Ma ovviamente se mi arrivasse una proposta interessante la prenderei in considerazione”.


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