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ESCLUSIVA TG – Ghilardi (ex pres. Everton Italia): “L’eventuale cessione di Beto è legata alle sorti di Calvert-Lewin”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Davide Ghilardi

Davide Ghilardi, da poco tempo ex presidente del gruppo Everton Italia, è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con lui abbiamo parlato di Beto che è accostato al Torino come rinforzo per l’attacco in sostituzione dell’infortunato Zapata e di Red Bull (colosso mondiale nella produzione di Energy Drink accostato al club granata come potenziale nuovo proprietario) che sembrava interessata all’acquisto dei “Toffeemen”.

Iniziamo dalle origini, come mai un italiano tifa per l’Everton? Da dove nasce questa sua passione?
“Ho iniziato da ragazzino a tifare per l’Everton. Avevo 10-11 anni ed era la stagione 1989-‘90 e all’epoca Tele Capodistria trasmetteva parecchi eventi sportivi e anche le partite del campionati stranieri, inglese, tedesco, spagnolo, ed essendo appassionato di calcio alle volte anziché vedere i cartoni animati guardavo le partite e un pomeriggio trasmettevano Everton-Manchester United e la guardai. L’Everton mi piacque, non era più la squadra che qualche anno prima aveva vinto lo scudetto o la Coppa delle Coppe oppure la Coppa d'Inghilterra, ma mi appassionò anche per il ritorno dello storico manager Howard Kendall, era andato via in Spagna dopo i tragici fatti dell’Heysel e l’esclusione dalle coppe europee dei club inglesi. Di quella partita mi era piaciuto tutto dell’Everton dal colore della maglia a come aveva giocato e così iniziai a seguire i Toffees tenendomi informato leggendo i giornali e vedendo le partite che davano su Tele Capodistria. Sono passati 30 anni da allora e più volte sono andato a Goodison Park ad assistere alle partite.
Quando noi tifosi italiani dell’Everton facemmo la prima affiliazione, il club ci mandò il modulo da compilare e dovendo mettere i nomi del presidente, del vice-presidente e del segretario e il mio, più per la mia attività di gestione dei canali social del gruppo, finì sulla riga del presidente la cui carica ho tenuto fino a pochi mesi fa”.
Lei conosce quindi molto bene i giocatori dell’Everton e ai tifosi granata interessa sapere in particolare di Beto, che voci di mercato accostano al Torino in sostituzione dell’infortunato Zapata però anche alla Roma che condivide con i Toffees la stessa proprietà, il gruppo Friedkin. Ma come mai l’attaccante portoghese gioca poco?
“Beto è arrivato all’Everton nell’estate del 2023 dall’Udinese e fu pagato circa 30 milioni di euro tra cartellino e ingaggio, ma fatica a giocare in Premier League perché ha difetti tecnici che lo limitano. Per difetti tecnici intendo, ad esempio, lo stop di palla e piedi non proprio educati, ma è un leone, lotta e piace al pubblico perché comunque si sbatte. Fa fatica a segnare per i limiti che dicevo prima e per questo l’allenatore Dyche preferisce far giocare Calvert-Lewin che si trova meglio nell’alto ritmo delle gare inglesi, ha maggiore tecnica di base e se la cava di più con i fortissimi, veloci e anche fisici difensori che ci sono in Premier. Calvert-Lewin però è in scadenza di contratto e un anno fa ha rifiutato il rinnovo e quindi penso che sarà ceduto per monetizzare o quantomeno per evitare di perderlo a parametro zero. L'Everton è in una situazione particolare perché ha 10 giocatori in scadenza e con il passaggio alla nuova proprietà, il gruppo Friedkin, non si sa esattamente quanti soldi saranno messi a gennaio rafforzare la rosa. La situazione economica dell'Everton si è ristabilita, dopo che l'anno scorso aveva subito penalizzazioni legate al fair play finanziario, ma non so esattamente fino a che punto quindi non credo che saranno spese chissà quali cifre, anche se la rosa avrebbe davvero bisogno di essere rinforzata. Credo che proveranno a inserire qualche giocatore in maniera intelligente facendo l'affare giusto sia economicamente sia tecnicamente. Si cercherà quindi di arrivare a maggio con questa squadra sperando di salvarci, dopodiché la squadra sarà rifatta, Francamente non so se valga la pena dare via Beto così come non so se possa essere dato alla Roma visto che i proprietari sono gli stessi. Non vedo questa possibilità come concreta, però io non vedevo neanche come concreto l'arrivo di Ancelotti all'Everton anni fa per cui non sono così bravo nelle previsioni e poi il mercato è talmente strano che può succedere di tutto”.
Il Torino non è una società che spende molto quando deve prendere un giocatore, soprattutto nel mercato di gennaio. Ha sentore che l'Everton eventualmente possa cedere in prestito e senza particolari obblighi di riscatto il giocatore?
“Tutto dipenderà da cosa decideranno di fare riguardo a Calvert-Lewin.  Se lui lascerà Liverpool allora rimarranno Beto e l’altro attaccante Broja, attaccante albanese in prestito dal Chelsea. Certo che se il Toro si presentasse con un'offerta importante allora l'Everton potrebbe prenderla in considerazione poiché avrebbe il denaro da investire su un altro giocatore”.
L'Everton quindi non sarebbe disposto a prestare Beto??
“Mi sembra difficile a meno che Calvert-Lewin non rinnovi, però si è già rifiutato di farlo l’anno scorso. Vedo anche improbabile l’arrivo a Goodison Park di un attaccante più prolifico di Beto, un profilo di questo genere costerebbe non meno di 40-50 milioni di sterline soldi che l'Everton non ha  a meno che il gruppo Friedkin non voglia iniziare a investire da subito in maniera importante; questo, comunque, lo sapremo a breve visto che la prossima finestra di calciomercato è alle porte”.
A proposito del gruppo Friedkin, ha da poco comprato l’Everton, ma anche Red Bull sembrava interessata ad acquistare il Club, come mai non se n’è fatto nulla?
“C'era stato un interessamento, ma poi Red Bull ha puntato su Leeds United. Il gruppo Friedkin aveva già manifestato interesse, a giugno, quando ha visto che la 777 Partners non concludeva l'acquisto ha accelerato e nel mese di novembre ha concluso l’accordo e preso l’Everton. Quando John Textor, nel board che controlla il Crystal Palace e proprietario in Francia del Lione, si è interessato in maniera importante all’acquisto del club di Liverpool, il gruppo Friedkin si è mosso in maniera decisa concludendo la trattativa in breve tempo. Questa è stata grossomodo la cronologia dell'acquisto da parte del fondo americano dell'Everton. Da amici sapevo che Red Bull era interessata anche al club australiano Western United e a metà ottobre ne è divenuta Official Energy Drink proprio come è accaduto con il Torino. Mi sembra che Red Bull voglia espandersi nel mondo del calcio e dopo Leeds United, Lipsia e Salisburgo potrebbe interessarsi al campionato italiano e il Torino sarebbe una piazza importante su cui puntare.
Capisco i tifosi del Toro che vogliono vedere la loro squadra competere e non stare solo a metà classifica o peggio ancora rischiare di retrocedere, ne so qualche cosa perché anche l’Everton negli ultimi anni di traversie ne ha passate. Il Torino anche per la sua storia è una squadra alla quale si vuole bene e da appassionato di calcio il Toro come club mi è sempre piaciuto, non lo dico per piaggeria o perché mi state intervistando, ma la maglia granata e l'atmosfera che creano i tifosi allo stadio hanno un loro perché, un fascino.
Auguro a tutti Buon Natale e spero che i tifosi del Toro possano finalmente essere felici come meritano e anche noi dell’Everton”.