ESCLUSIVA TG – Ghione: “Felice per il derby. Importantissimo il ritorno di Belotti. Bremer è un marziano. Vanja non mi convince”
Fonte: Elena Rossin
Jimmy Ghione è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ghione è un attore, inviato storico di “Striscia la Notizia” e grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo del derby pareggiato di granata con la Juventus e delle prospettive della squadra di Juric.
Il Torino ha pareggiato in rimonta il derby all’Allianz Stadium, che sensazione ha provato?
“Vedere queste partite mi rimette a posto con Dio, sono felice”.
Forse questo risultato era un po’ inaspettato viste le precedenti due sconfitte con Udinese e Venezia dei granata?
“E’ vero, difatti non ero così ottimista e devo dire la verità che il Toro mi ha sorpreso. I giocatori ci hanno messo il cuore Toro. Importantissimo il ritorno di Belotti, ma, secondo me, abbiamo Bremer che purtroppo più gioca bene e meno possibilità ci sono che rimanga. Ma teniamocelo fino al termine della stagione perché temo che Bremer farà ricco Cairo ancora di più. In questo momento di parla di attaccanti, Mbappé al Real Madrid di Vlahovic che è andato alla Juve, mentre il mercato dei difensori fa meno rumore, come sempre, ma Gleison è qualcosa di pazzesco, ha annientato Vlahovic. Ho letto i commenti degli juventini che stanno già criticando Vlahovic e Allegri, però si dimenticano che venerdì sera il loro attaccante ha giocato contro uno dei difensori in questo momento più forti del mondo e lo dico poiché seguo anche il calcio straniero e Bremer è un marziano: pressa, sa fare gol di testa e sa portare avanti la squadra. Criticare Vlahovic ci sta visto che con il Torino non ha fatto una grande partita, però … Forse la cosa più bella di Vlahovic in questo momento è la fidanzata (ride, ndr)”.
Che valore ha il ritorno in campo di Belotti, a prescindere da cosa deciderà di fare a fine stagione?
“Noi granata dobbiamo riuscire ad arrivare in un segmento alto in modo che il giocatore abbia poi voglia di rimanere in squadra. Noi stiamo “formando” calciatori per poi farli andare via. Sarebbe invece bello che riuscissimo a prendere il Belotti della situazione dal Palermo per 8 milioni e portarlo a valerne 50-60, come era stato valutato, e avere la forza di tenerlo. Questo non vorrebbe tanto dire che il presidente ha i soldi per trattenere i giocatori migliori, bensì che il calciatore è felice di giocare nel Toro perché la squadra riesce a disputare le coppe europee, la Champions League. Allora sì che si sarebbe fatto un passo avanti. Ma se questi giocatori sono qui in una squadra che purtroppo, lo dico da tifoso, naviga sempre nella 12ª, 13ª, 14ª posizione e il più delle volte è a destra piuttosto che a sinistra in classifica, è chiaro che poi il giocatore, al di là dei denari, vuole andare altrove a vincere qualche cosa. Ed è lecito. Noi tifosi non possiamo arrabbiarci se Belotti o Bremer andranno via perché l’ambizione di un calciatore è quello di dire fra dieci anni di aver giocato nel Real Madrid, nel Barcellona, nel Milan, nell’Inter, nella Juve. Il calciatore vuole mettersi nella condizione di poter dire di aver vinto qualche cosa o comunque di averci provato, ma nel Torino non ci sono queste aspettative. E’ giusto che un giocatore di caratura internazionale allora vada via, e Belotti e Bremer hanno caratura internazionale. L’attaccamento alla maglia esiste fino a un certo punto. Sarei io lo scemo se dicessi che Cairo non deve dare via Bremer a 50-60 milioni perché deve tenerlo. Non è solo una questione di soldi perché a parità di stipendio se a Belotti si danno 5 mln di euro all’anno e la stessa cifra la offre l’Inter o il Milan é chiaro che va comunque via poiché così ha la possibilità di giocare la Champions League o di vincere la Coppa Italia e un domani nel palmares del calciatore ci sono degli obiettivi raggiunti. Nel Toro a oggi invece non ci sono. Con Juric vedo piano piano una ricostruzione, ma se fossi in uno di questi giocatori me ne andrei e lo dico rivolgendomi ai tifosi del Toro”.
A proposito di Juric, si aspettava che a questo punto della stagione con tutte le difficoltà che ha incontrato, squadra non allestita del tutto secondo il suo volere, giocatori infortunati e il Covid, riuscisse a plasmare come ha fatto il Torino?
“Me l’aspettavo perché sulla carta sapevo che questi giocatori potevano dare più di ciò che hanno dato. Mi piace l’idea che il Torino abbia un condottiero, che la guidi una persona che oltre ad essere caratterialmente un condottiero capisca anche di calcio. E Juric, secondo me, è uno che di calcio ci capisce tantissimo, è uno che sa. Noi abbiamo criticato Ventura, ma è uno che di calcio sapeva. A me piacciono le persone che sanno di calcio, poi il carattere, poi magari scelte sbagliate. Questo mi dà soddisfazione, anche per il futuro. Ripeto, non si possono fare le nozze con i fichi secchi. L’altro ieri palavo di Cairo con Giletti, il presidente deve far quadrare i conti nei libri contabili e io preferisco avere Cairo tutta la vita piuttosto che un presidente che per due anni spara botti incredibili e poi dopo rischia di far saltare il banco. Almeno abbiamo una solidità. Con Cairo andiamo a rilento, non abbiamo i fuochi d’artificio, ma dormo sonni tranquilli. Ed è ciò che voglio. Piano piano, controllando i bilanci perché Cairo lo sa fare, cerchiamo di aggiustare il Toro man mano che si va avanti. Juric è uno che nel progetto ci sta bene”.
E’ doveroso che il Torino provi a conquistare un posto per la Conference League, ma è cosa molto difficile riuscirci. Detto questo, chi dei giocatori che ci sono dovrebbero fare comunque parte della squadra della prossima stagione?
“Brekalo mi piace molto, mentre Pjaca non mi sta dando grandi soddisfazioni. Ma come dicevo, per far sì che i giocatori restino al Toro bisogna alzare l’asticella in modo che il giocatore a parità di soldi rimanga perché ci sono delle prospettive. Non si può pensare che uno che arrivi dall’estero possa legarsi alla maglia del Toro e dire che da tutta la vita sognava di giocare qui, anche perché da ragazzino neppure sapeva che esisteva il Toro. Una volta le cose erano diverse. Totti era attaccato alla maglia, é nato a Roma, vi ha sempre vissuto e ha giocato sempre nella Roma. Ma se si pensa che uno che proviene da un paese straniero possa dire che è legato alla maglia mi viene da ridere. E’ come credere in Babbo Natale. Un altro che terrei è Singo, anche se, come diceva mio nonno, è uno al quale manca sempre un soldo per fare una lira, ma con le potenzialità che ha la fascia la dovrebbe arare. Indubbiamente è bravissimo, ma sembra che giochi con il freno a mano tirato. Fare parto, ma anche nel derby quel destro … io tiro meglio. Di testa è bravo e alla fine fa anche gol. Per carità, succede il tiro sbagliato. Direi che gli va data ancora fiducia. Buongiorno mi piace. Forse è stato un po’ snaturato e Juric lo utilizza in una posizione da centrale che a volte lui non predilige, ma è un difensore molto forte e ha un maestro come Bremer che, secondo me, ha solo da seguirlo. I movimenti che fa Bremer sono ideali, magari Buongiorno non è utilizzato nello stesso modo, però si tratta di un ragazzo interessante. Vojvoda mi piace anche lui molto. E’ forte e Allegri l’ha capito infatti nel derby i bianconeri lo raddoppiavano. Vojvoda per me incarna il cuore granata, assomiglia fisicamente un po’ a Comotto ed è stato quello che ho pensato quando l’abbiamo preso. Anche Ansaldi mi piace. Abbiamo una struttura importante ed è da questo che il progetto deve andare avanti. Ma non abbiamo in panchina il giovane che faccia dire all’allenatore: “quest’anno lo faccio esplodere”. Ci sono ragazzi che sono già titolari, ma … A gennaio abbiamo preso Ricci, ma non lo conosco così come non conosco Seck, vedremo che cosa faranno. Non abbiamo un Primavera fortissimo che quest’anno esploderà”.
E di Milinkovic-Savic che cosa pensa?
“E’ il diavolo e l’acqua santa questo portiere. Gliene stiamo passando tante perché con i piedi è bravo, è potente e dà calma coi piedi, ma se è bravo con i piedi proviamo a fargli fare la punta. Anche nel derby quel gol si poteva evitare. E’ alto più di due metri e a un metro dal palo la palla la prendi e la scoppi, invece niente e ha fatto anche quell’uscita di pugno che per poco … . Szczesny sì che ha fatto vedere come si esce e nel derby ne ha fatte quattro-cinque oltre l’area piccola facendo notare che lui c’era. Mentre Milinkovic-Savic con il fisico che si ritrova ha preso un gol sul secondo palo. Quella palla arrivava da calci d’angolo e c’era il tempo per vederla. Io ho giocato a calcio, se un attaccante prende di testa una palla fuori dall’area piccola perché il calcio d’angolo è tirato forte e teso allora la colpa è del difensore, ma se il portiere subisce un gol a un metro dal secondo palo dove dovrebbe esserci lui e ha il tempo di vedere arrivare la palla non si può perdonarlo. Noi al Toro abbiamo un rapporto strano con i portieri perché abbiamo salvaguardato fino all’impossibile anche Hart poiché arrivava dal Manchester City ed era il portiere dell’Inghilterra, ma da noi ha fatto cose mostruose, però c’erano gli aficionados che se lo si criticava guai e ancora adesso non lo si può fare, eppure abbiamo perso anche un derby per colpa sua che non si è buttato come avrebbe dovuto. Tornando a Vanja, con il Venezia abbiamo subito un gol su punizione che un portiere alto due metri deve assolutamente arrivarci. Gliene stiamo facendo passare un po’ troppe, secondo me”.
Quindi a Milinkovic-Savic bisognerebbe dargli almeno una pausetta?
“Sicuramente sì. Ne sta combinando un po’ troppe, anche se poi confonde le idee perché dà sicurezza con i piedi e fa lanci precisi, ma io di parate da dire “Mamma mia, che roba” non ne ho viste, forse al massimo una-due. Mi spiace, però lo vedo tanto bene. Magari potrà essere il portiere del futuro perché é giovane, ma non abbiamo neanche un ricambio. Non possiamo mettere Gemello o Berisha. Berisha lo conosco, giocava nella Lazio e quindi l’ho seguito, però non abbiamo il portiere oggi ci fa stare tranquilli. Con la Sampdoria Vanja ha fatto quell’uscita dando palla a Askildsen e poi Caputo ha segnato e sul cross di Candreva è uscito male e se non era per Rodriguez che ha salvato sulla linea Thorsby segnava pure lui e per fortuna che abbiamo vinto. E con il Venezia che ha preso un gol da trenta metri? Forse sarebbe da metterlo a riposo per un po’, ma se non accade può essere che Juric non abbia un ricambio così valido”.
C’è Gemello.
“Sì, però … Noi parliamo da tifosi, ma non siamo al Fila tutti i giorni a vedere. Possiamo commentare, ma non sostituirci all’allenatore. Per quello che vediamo nelle partite mi permetto di dire che Milinkovic-Savic non mi dà la sicurezza che vorrei”.
Riguardo a Belotti, bisogna fare di tutto per convincerlo a restare?
“Di punte come Belotti non ce ne sono molte. Con tutto il bene che voglio a Sanabria, che non è male, ma Belotti è Belotti”.
Sarebbe contento se il Torino finisse la stagione come?
“Nella parte sinistra della classifica perché vorrebbe dire che qualche cosa è in atto, che c’è un cambiamento. Con la Juve è andata così, bene. Ma abbiamo pareggiato o perso delle partite, ad esempio con la Roma e ancor di più con l’Udinese e il Venezia, che non dovevamo perdere perché abbiamo fatto delle cose che non andavano fatte. Noi non dobbiamo sperare di vincere con Milan, Inter, ma con tutte le squadre al nostro livello che devono essere battute specialmente in casa. Già facessimo così il nostro otterremo dei risultati e andremmo ancora più avanti in classifica. Siamo tutti felici per aver pareggiato con la Juve, ma alla fine non dimentichiamoci che arrivavamo da una sconfitta casalinga con il Venezia. Può starci che anche l’Inter e il Milan perdano una volta con il Venezia, ma poi con le altre di grado inferiore rifilano loro quattro gol. Invece noi siamo sempre lì a rischiare. Dobbiamo riuscire con quelle di pari grado a fare risultato. Comunque mi aspetto di finire nella parte sinistra della classifica, abbiamo anche la partita con l’Atalanta da recuperare per cui può succedere ancora qualche cosa d’importante. La sosta ci ha fatto male, ma siamo caricati dal derby e, secondo me, abbiamo ripreso un pochino la barra del comando e quindi possiamo dire ancora la nostra, però non mi illudo. Illudersi fa male”.