ESCLUSIVA TG – Graziani: “Il 4-3-3 sarebbe un vestito più su misura per il Toro, serve più coraggio”
Fonte: Elena Rossin
Francesco Graziani è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Graziani ha indossato la maglia granata dal 1973 al 1981e in seguito dell’Udinese dall’86 all’88, terminata l’attività agonistica è diventato allenatore e attualmente è opinionista in trasmissioni sul calcio. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra le sue ex squadre.
Che cosa si aspetta da Udinese e Torino?
“Il Toro deve assolutamente tentare l’impresa perché il riuscirci lo rimetterebbe in una posizione di classifica straordinaria, mentre l’Udinese deve, altrettanto, assolutamente vincere questa partita perché altrimenti inizia a vivere momenti difficili dal punto di vista della classifica”.
Che idea si è fatto di queste due squadre?
“L’Udinese è una squadra che può fare molto di più rispetto a quello che sta facendo perché la qualità è molto alta ed è per questo che non si capisce come mai faccia tanta fatica a fare risultati positivi.
Il Toro è un pochino altalenante, infatti, non ha molta continuità nei risultati e questo un po’ ne condiziona la classifica in questo inizio di stagione”.
Secondo lei come mai il Torino ha risultati altalenanti?
“Non lo so, per saperlo bisognerebbe vivere lo spogliatoio e la squadra. Ma la discontinuità in questo momento è la cosa che preoccupa un po’ di più. La sconfitta in casa con il Lecce, quando addirittura s’ipotizzava alla terza giornata di vedere il Toro restare primo in classifica, è una situazione che fa capire che c’è qualche cosa che va migliorato, però, francamente che cosa di preciso non lo so”.
Come vede l’attacco che è formato da Belotti, Verdi, Falque e Zaza?
“Ho sempre detto che ci vuole un pochino più di coraggio perché se gioca Falque non gioca Zaza, se gioca Zaza non gioca Verdi, se gioca Verdi non gioca Iago Falque. L’unico che gioca sempre è Belotti. Bisogna avere coraggio perché, ad esempio, in casa con il Lecce il Toro ha giocato con Belotti e Berenguer tenendo in panchina Verdi e Zaza e poi nella ripresa visto il risultato negativo Mazzarri ha tolto Berenguer e fatto entrare Zaza e poi verso la fine dopo il pareggio su rigore di Belotti (58’, ndr) ha mandato in campo anche Verdi (72’, ndr), ma intanto il Lecce si è portato in vantaggio. Io a volte ho espresso idee diverse da quelle di Mazzarri, non alleno il Toro, ma se lo facessi giocherei con due punte e un tornante che sia Berenguer, Falque o Verdi, però, farei sempre giocare insieme Belotti e Zaza”.
E del centrocampo granata che cosa ne pensa?
“I giocatori cu sono, ma bisogna solo avere la capacità di scegliere i migliori da mandare in campo perché ci sono Rincon, Lukic e Baselli che sono buoni giocatori per cui il Toro potrebbe fare molto meglio di ciò che sta facendo, francamente. E’ una buonissima squadra, però, è discontinuo non tanto per capacità tecniche o uomini, ma la discontinuità condiziona un po’ la crescita di questa squadra”.
Il Torino obiettivamente può crescere?
“Secondo me, sì, però, soprattutto nello schierare gli uomini davanti bisogna avere un pochino più di coraggio perché giocando con il 5-3-2 spesso non si sa dove mettere gli esterni. Dove lo si mette Verdi? E Falque? E Berenguer? Il Toro potrebbe giocare con il 4-3-3 e sarebbe straordinario”.
Lei quindi pensa a una difesa a quattro più che un 3-4-3?
“Sì, esatto. Io sono per quattro dietro, tre centrocampisti e tre attaccanti che poi gli attaccanti se si gioca con gli esterni danno sempre fino alla metà campo una gran bella mano. E’ un assetto tattico che il Toro potrebbe utilizzare, ma Mazzarri non la pensa così, infatti, gioca sempre con due esterni, tre difensori centrali, tre centrocampisti e due attaccanti. E i due attaccanti non sono Zaza e Belotti, quindi, due punte di ruolo, ma Belotti più Berenguer, oggi non ci sarà perché è infortunato ma spesso è utilizzato, o Verdi o anche Iago Falque quando sta bene. Non lo so. Credo che il 4-3-3 sarebbe un vestito più su misura per questo Torino, secondo me”.