ESCLUSIVA TG – Iunco: “Il Torino è una macchina perfetta e gli attaccanti faranno la differenza”
Fonte: Elena Rossin
Antimo Iunco è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Iunco fino alla passata stagione è stato un attaccante del Cittadella e in precedenza ha indossato le maglie del Chievo Verona dal 2007 al 2009 e del Torino nella stagione 2010-2011. Con lui abbiamo parlato della sfida che ci sarà oggi pomeriggio fra i clivensi e i granata.
Sfida delicata quella fra Chievo e Torino con il primo che deve rialzarsi dal fondo della classifica, dovuto anche alla penalizzazione di tre punti, e il secondo che nelle prime sei gare ha incamerato solo sei punti?
“Sicuramente è una partita molto molto delicata per entrambe le squadre soprattutto per il momento che stanno vivendo. Hanno valori diversi, ma sono in difficoltà. La vittoria per il Torino significherebbe rilanciarsi e per il Chievo riemergere, tirando un po’ su la testa dopo la penalizzazione”.
La squadra di D’Anna subisce tanti gol (15) e non ne realizza molti (5) e anche quella di Mazzarri ha il problema che segna poco (5), anche se qualche rete in meno la incassa (7). Da attaccante come vede queste situazioni?
“Per quel che riguarda il Torino, non tocca a me dire come mai segna poco e sicuramente mister Mazzarri sta lavorando per trovare una soluzione e affinare il gioco della squadra in modo che gli attaccanti siano riforniti maggiormente e che di conseguenza poi segnino. Il Torino, a mio avviso, è una macchina perfetta e sicuramente gli attaccanti faranno la differenza appena si sbloccheranno, soprattutto se Belotti tornerà a segnare con continuità.
Il Chievo oggettivamente è in una situazione di difficoltà, ma è pur vero che sono andati via alcuni giocatori rispetto alla passata stagione e che Stepinski dopo la conferma dell’anno scorso insieme con gli altri sta cercando l’intesa migliore. Non è facile, però, è una squadra temibile”.
Si aspetta una partita giocata a viso aperto o potrebbe prevalere il timore da parte di entrambe le squadre, stante la partita delicata?
“Si studieranno nei primi minuti della partita, ma poi hanno l’obbligo morale di attaccare perché un pareggio non servirebbe a nessuna delle due. Chi metterà più grinta, carattere e saprà far prevalere la propria supremazia territoriale, secondo me, porterà a casa punti importanti”.
Belotti e Zaza possono convivere oppure rischiano di ostacolarsi a vicenda se schierati contemporaneamente in campo?
“Mah, avendoli in squadra tutti e due è comunque sempre meglio tenerli in campo, però, essendo due punte, anche se non sono simili si assomigliano parecchio, spaziano molto su tutto il fronte d’attacco, quindi, ci sta che alle volte si trovino nello stesso punto. Detto questo, credo che sia una coppia d’attaccanti che se è nella condizione di esprimersi al meglio può fare veramente male agli avversari”.
Magari hanno anche bisogno di essere più supportati dalla squadra e il recupero dall’infortunio di Falque può essere d’aiuto anche per far interagire meglio Belotti e Zaza?
“Iago Falque è l’elemento che lega il gioco fra centrocampo e punte, quindi, secondo me, è l’ago della bilancia della squadra. Come dicevo, sia il Torino sia il Chievo oggi hanno bisogno di vincere e gli attaccanti di entrambe le formazioni in questa partita possono fare la differenza. Belotti e i suoi e Giaccherini e gli altri hanno l’obbligo di farsi valere e di riscattarsi e penso che si faranno trovare tutti pronti oggi pomeriggio”.
Il Chievo potrà salvarsi e il Torino lottare per l’Europa League?
“Mi auguro che il Chievo riesca a salvarsi, però, sono tante le squadre che si sono rinforzate nel mercato estivo, quindi, non c’è nessuna formazione che non possa provare a salvarsi, anche le neo promosse, quindi, è un po’ più duro riuscirci.
Il Torino può lottare sicuramente per l’Europa League, per la sua storia e per la rosa che ha. Ovviamente la concorrenza non manca e anche Fiorentina, Atalanta e Sampdoria puntano anche loro all’Europa come già avvenuto l’anno scorso e quest’anno sono pronte e agguerrite per ripetersi e provare a fare anche meglio. Si sono giocate solo sei giornate e tutto è ancora assolutamente possibile, ma il Torino deve cambiare trend per raggiungere quest’obiettivo. E’ molto importante soprattutto fare punti quando si affrontano le dirette concorrenti perché valgono doppio, ma non meno vincere anche con le squadre che oggettivamente sono meno forti. Solo così si fa il salto di qualità che dà animo e voglia di continuare a lottare e, se c’è unità d’intenti, si esce dai periodi più difficili che prima o poi attraversano tutte le squadre. Il Torino da questo momento non positivo può venire fuori alla grande”.
Cambiando argomento e parlando di lei, adesso è svincolato, ma è in attesa di trovare una nuova squadra oppure sta meditando di appendere gli scarpini al chiodo?
“In questo momento mi dedico alla mia altra attività legata alle locazioni turistiche, ma contemporaneamente mi alleno e sto recuperando da un infortunio che avevo avuto al ginocchio in modo da farmi trovare pronto se qualche società volesse ingaggiarmi. Comunque non mi fascio la testa, anche perché vedendo quello che succede nel calcio italiano e in generale le leggi sugli over e sugli under c’è, di fatto, vita breve per tanti giocatori “anziani”. Ormai a ventitré anni un calciatore è già un over e chi ne ha trentaquattro come me è “da buttare” (lo dice sorridendo, ndr)”.
L’esperienza conterà e avrà pure un valore, non le pare?
“Certo, però, bisogna farlo capire a tutti. Sono una persona che ha sempre accettato tutto ciò che gli è accaduto, anche perché non si hanno i mezzi per contrastare le leggi che sono state fatte. Io mi alleno e spero di ricevere la telefonata da parte di una società che crede in me, se avverrà sarò pronto per giocare”.