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ESCLUSIVA TG – Jacobelli: “Il Torino paga gli infortuni e l’Inter è terribilmente concreta”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Xavier Jacobelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Jacobelli è un giornalista ed è direttore editoriale di Tuttosport.com e di Corrieredellosport.it ed è opinionista in trasmissioni televisive. Con lui abbiamo parlato della partita fra Torino e Inter.

Il Torino è in fase calante e arriva dalla sconfitta nel derby, l’Inter ha battuto la Roma e conquistato il primo posto, anche se dal punto di vista del gioco non convince tutti. Che cosa ci si può aspettare dal confronto diretto fra queste due squadre?

“Il Torino dopo il brillante avvio di campionato, a mio avviso, ha pagato pesantemente gli infortuni accaduti a parecchi suoi giocatori e basta pensare a quali calciatori Ventura, per un motivo e per l’altro, non potrà utilizzare domenica all’Olimpico all’ora di pranzo contro l’Inter. Mi riferisco ad Acquah, Avelar, Farnerud, Jansson, Maksimovic, Obi, e oggi non si sa se Gazzi, appena ritornato ad allenarsi con il gruppo martedì così come Martinez, potrà essere utilizzato, sicuramente Gazzi non disporrà al cento per cento della condizione atletica, quindi il suo utilizzo sarà deciso dal mister in accordo con il calciatore e lo staff medico. E anche Bovo non ci sarà perché deve scontare un turno di squalifica, si tratta di nove giocatori, dei quali sette sicuramente assenti, quasi una formazione intera. E’ auspicabile che Gazzi possa essere della partita perché, secondo me, molti dei problemi del centrocampo granata sono scaturiti dall’assenza di questo giocatore. Ventura per fronteggiare queste situazioni ha la possibilità di far debuttare Pryima mantenendo il 3-5-2 oppure passare al 4-4-2 con Zappacosta schierato sulla linea dei difensori. Vedremo quale sarà lo schieramento del Torino. Il dazio pagato dal Toro per l’indisponibilità ora di uno ora di un altro giocatore è stato molto pesante e in questo periodo di flessione anche Baselli, che ha realizzato quattro gol in campionato e uno in Coppa Italia, ha dovuto per problemi fisici saltare qualche partita e anche per questo nel derby è stato sostituito poiché è guarito da poco e la sua condizione non è al cento per cento.
L’Inter è assolutamente galvanizzata dal successo sulla Roma e dalla riconquista del primo posto in classifica seppur in coabitazione con la Fiorentina. I nerazzurri vantano la miglior difesa che, secondo me, è il punto di forza più evidente della squadra di Mancini, che ha letteralmente cambiato i connotati alla sua formazione, mutata per nove undicesimi rispetto all’anno scorso. L’Inter ha inanellato sei vittorie per uno a zero e questo testimonia la solidità di una squadra che finora non ha ancora raggiunto vette di gioco scintillanti, ma è terribilmente concreta e parte favorita nella sfida dell’Olimpico”.

Sottolineava che l’assenza di Gazzi ha pesato sul gioco e forse i diciassette gol subiti dal Torino sono una spia che nel complesso del centrocampo manca qualche cosa, nonostante l’arrivo in estate di Baselli, miglior acquisto degli ultimi anni, e tenendo conto degli infortuni, degli innesti, dell’età e degli acciacchi alla schiena di Vives?

“Aggiungerei a questa disamina assolutamente impeccabile la condizione di forma di Bruno Peres, al di là dell’errore commesso in occasione del gol di Cuadrado, però non abbiamo ancora visto il giocatore che nella passata stagione aveva impressionato tutti, probabilmente è una questione di tempo perché l’infortunio muscolare l’ha tenuto fuori un mese e sta lavorando per recuperare la condizione migliore. Però è altrettanto vero che un conto è il Peres dell’anno scorso un altro quello di quest’anno, ritengo che Ventura faccia molto affidamento sul recupero del brasiliano perché lui è uno dei punti di forza del Toro, non ci sono dubbi”.

I cambi che ha apportato Mancini all’Inter hanno reso la squadra concreta, ma il gioco non ha convinto tutti, forse perché non è ancora stato trovato l’equilibrio perfetto. Quali sono i punti di forza, pochi gol subiti a parte, dei nerazzurri?

“Sono arrivati interpreti di prima qualità ed è incontrovertibile che il tasso tecnico della squadra è migliorato, attendendo l’ambientamento definitivo di Kondogbia al calcio italiano che, per me, è solo una questione di tempo perché il talento del francese c’è tutto. In secondo luogo è la motivazione, la consapevolezza della propria forza e un grande Handanovic, tra l’altro è imminente l’annuncio del prolungamento del contratto fino al 2019. L’Inter ha anche un giocatore importante in ogni ruolo con la possibilità di sostituirlo con un altro altrettanto importante e lo prova la decisione di Mancini nella gara con la Roma inizialmente di escludere Icardi, capitano e uomo che aveva risolto la partita con il Bologna. Un messaggio forte e chiaro da parte dell’allenatore che tutti ai suoi occhi sono alla stessa stregua. A tutto questo si aggiunge una componete motivazionale, infatti, l’Inter quest’anno deve assolutamente piazzarsi in un posto utile per disputare la Champions League per un motivo di prestigio, ma soprattutto per questioni di bilancio, considerando quello che ha speso nel mercato estivo. Tutto questo si somma alla continuità dei risultati appena ritrovata che ha consentito ai nerazzurri di appaiare la Fiorentina e di essere sicuramente protagonisti per la lotta allo scudetto fino alla fine”.

Al Torino è stato più volte rimproverato di aver sbagliato l’approccio alle partite, di non essere stato concentrato fino alla fine e di non spingere abbastanza quando ha di fronte avversari che per buona parte della partita giocano più per vie orizzontali che verticali, com’è avvenuto anche nel derby. Questi sono difetti strutturali oppure dipende soprattutto dai tanti infortuni a centrocampisti e difensori?

“Opterei per la seconda ipotesi perché sistematicamente Ventura non ha potuto schierare la stessa formazione a causa degli infortuni e, anzi, è stato costretto a rivoluzionarla a causa delle frequenti assenze dei titolari ed è chiaro che poi l’impianto di gioco ne abbia risentito. Io sono fiducioso nel lavoro, nell’opera e nella forza di Ventura che a mio parere riuscirà a superare questo che indubbiamente è un passaggio delicato della stagione. Anche perché la posizione in classifica, in un torneo così equilibrato com’è quello che stiamo vivendo, consente al Toro di fare ragionamenti molto precisi in chiave di risalita. In questo momento per i granata sarebbe meglio non dover affrontare l’Inter neo-capolista insieme alla Fiorentina, ma questa è la situazione e questo è il calendario. Rammentiamo che il Toro ha gli stessi punti della Juventus e che l’Empoli vincendo a Palermo si è portato a quota quattordici, e comunque è un Toro che in questo momento sulla carta è a quattro punti dalla zona Europa League e può tranquillamente pensare di poter ritornare protagonista”.

L’Inter segna poco per essere capolista, undici gol in altrettante partite. E’ solo una questione di tempo prima che incrementi il numero di reti oppure nel mercato di gennaio la società dovrà prendere un attaccante?

“Per me è solo una questione di tempo, è vero che undici gol in undici gare sono pochi, anche se le reti subite sono state solo sette, ma la domanda che dobbiamo porci è: un’Inter che non è ancora al cento per cento del gioco in questo momento è al primo posto con la Fiorentina e quando comincerà a giocare bene dove potrà arrivare? La risposta è una sola: ancora più in alto”.

Il risultato tra Torino e Inter pare molto favorevole ai nerazzurri, ma è così scontato o potranno esserci delle sorprese?

“Sulla carta l’Inter è favorita, però il Toro è sempre il Toro. Penso che la partita sarà molto più aperta ed equilibrata di quanto il pronostico dica, certo però che ci vorrà una grande determinazione da parte dei granata perché dall’altra parte c’è una squadra che scoppia di salute”.