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ESCLUSIVA TG – Jacobelli: “Il Toro questa volta può sovvertire il pronostico favorevole alla Juve”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Xavier Jacobelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Jacobelli è un giornalista ed è direttore editoriale di corrieredellosport.it, tuttosport.com, guerinsportivo.it, autosprint.it, motosprint.it, inmoto.it, inauto.it, editorialista dell’edizione cartacea del Corriere dello Sport-Stadio e opinionista in trasmissioni televisive. Con lui abbiamo parlato del derby fra Torino e Juventus.

Questo derby è molto sentito dal Torino che più di tante altre volte sente di poter ottenere una vittoria, per quel che riguarda la Juventus mantenere la leadership della classifica con un distacco invariato o anche incrementato sulla seconda posizione sarebbe positivo. Che derby ci si può aspettare?

“Molto bello, per un appassionato di calcio credo che questa sia un’occasione importante per le motivazioni espresse nella domanda. In passato il Toro partiva sempre nettamente sfavorito nei confronti della Juventus, che ha perso dal gennaio del 1995 solo un derby (26 aprile 2015, ndr), mentre oggi il livello qualitativo della squadra di Mihajlovic è decisamente aumentato. Lasciamo stare la sconfitta con la Sampdoria che tendo ad archiviare come un incidente di percorso. Aumentato per la pericolosità e la bravura di Belotti, che in questo momento è, secondo me, uno dei più forti attaccanti del mondo, tra l’altro è il primo giocatore italiano ad essere stato valutato 100 milioni di euro, come dice la clausola rescissoria per l’eventuale cessione all’estero. Il Toro in questo momento sta bene soprattutto perché, al di là come dicevo della sconfitta di Marassi, è una squadra che alle spalle si è lasciata un’ottima serie positiva e ha una posizione in classifica che certamente ne autorizza le ambizioni europee. E’ chiaro che per il Torino questo derby è una partita spartiacque per la stagione, se la vince sarà proiettato in una zona di Europa League, ma soprattutto troverà una conferma alle sue ambizioni e farebbe un grande favore a Roma, Milan e Napoli.
La Juventus ha dimostrato, nonostante i problemi che l’assillano e gli infortuni e che la difesa titolare sia abbondantemente rimaneggiata (sono indisponibili Barzagli e Bonucci e anche Dani Alves, ndr), di aver trovato in Rugani, ad esempio, una grande alternativa, ma non c’erano dubbi perché questo ragazzo di ventidue anni sta crescendo molto e ha già debuttato nella nuova Nazionale di Ventura dimostrando una forte personalità e ha già segnato al Cagliari e all’Atalanta e in Champions alla Dinamo Zagabria. E’ una Juventus che aspetta il recupero dei grandi infortunati, ma nel frattempo ha trentasei punti in classifica, è capolista in campionato e del girone di Champions, dove si è qualificata aritmeticamente addirittura con un turno d’anticipo alla fase successiva, quindi nel derby sulla carta parte favorita, per tutte queste motivazioni, però, c’è un Toro che mai come questa volta può sovvertire il pronostico”.

Quali sono i punti deboli del Torino e della Juventus?

“Partirei dai punti di forza del Toro che è il tridente offensivo e un centrocampo che ruota attorno a Valdifiori, Baselli e Benassi. Se c’è un problema, e Mihajlovic l’ha evidenziato, consiste in qualche amnesia difensiva. Il Toro ha subito diciannove gol in quindici partite, ha una difesa discreta, ma non è la miglior, quella c’è l’ha la Juventus con tredici reti subite, poi, ci sono il Napoli e il Genoa a quindici, la Roma, la Fiorentina e il Chievo a sedici e l’Atalanta a diciassette prima di questa sedicesima giornata e con rossoblù e viola che devono recuperare una gara. Secondo me la difesa deve fornire una prestazione di altissima concentrazione.
La Juventus sta aspettando a centrocampo un Marchisio al cento per cento della condizione e per me Marchisio è imprescindibile e forse giocheranno al suo fianco Sturaro e Khedira, almeno queste sembrerebbero le indicazioni. E’ a centrocampo che si vince o si perde la partita. Dei tre reparti in questo momento credo che i più forti siano l’attacco e Allegri ha addirittura provato il tridente per un breve tratto di partita l’altra sera con la Dinamo Zagabria, però, presumo che oggi giocheranno Higuain, Pjanic e Mandzukic, almeno all’inizio”.

Le partite si decidono a centrocampo, ma quello del Torino che dovrebbe essere formato da Benassi, Valdifiori e Baselli può dire la sua in un confronto così importante?

“La partita è di altissimo livello, però, se diamo un’occhiata ai giocatori che compongono la rosa del Toro: Hart è il portiere della Nazionale inglese, Zappacosta è fresco di chiamata in Azzurro e di ottime prestazioni, Benassi è il capitano dell’Under 21, Ljajic è un nazionale serbo, Belotti è il centravanti della Nazionale, quindi, non stiamo di certo parlando di una squadra che dal punto di vista dell’esperienza nei confronti ad alti livelli difetti. In più Baselli che per limiti d’età non è più in Under 21, ma se quest’anno offrirà, e Ventura è stato molto chiaro al riguardo, prestazioni all’altezza del suo talento verrà sicuramente chiamato in Nazionale. Ventura sta facendo una grande opera di screening, sta scandagliando l’universo calcistico italiano alla ricerca di possibili attori, sta facendo quello che fece Bernardini nel 1974, dopo il fallimento della Nazionale al Mondiale tedesco e da quel lavoro nacque la Nazionale di Bearzot, che arrivò quarta al Mondiale in Argentina e prima in Spagna nel 1982.
La Juventus, per evidenti motivi, d’esperienza internazionale e d’abitudine in confronti di questo tipo ne ha di più, però, io sono convinto che il Toro abbia una carta in più che si chiama Mihajlovic. E’ l’allenatore giusto, al posto giusto scelto nel momento giusto e nessuno meglio di lui incarna il tremendismo granata e lo trasmetterà alla squadra”.

In questo derby quale squadra avrebbe più da perdere?

“In caso di vittoria del Toro i giochi per lo scudetto verrebbero riaperti, mentre in caso di vittoria della Juventus per Roma e Milan non rimarrebbe che giocarsi il secondo posto e per il Toro ci sarebbe un evidente ridimensionamento delle sue ambizioni europee, se vincesse, invece, sarebbe tutta un’altra musica”.


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