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ESCLUSIVA TG – L. Amoruso: “Il Torino deve lottare per l’Europa a iniziare con la Roma”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Lorenzo Amoruso è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Amoruso da calciatore è stato un difensore, attualmente è opinionista nei programmi sportivi della Rai. Con lui abbiamo parlato della partita di questo pomeriggio fra Torino e Roma.

 

Per Torino e Roma i tre punti sono fondamentali e molto più Garcia che Ventura, ma entrambi gli allenatori, non hanno tutti i giocatori a disposizione. Come possono quindi gestire la partita?

“Sicuramente bisogna verificare lo stato fisico della Roma, è vero che hanno vinto l’ultima partita in casa con il Napoli, ma hanno fatto una fatica incredibile perché la squadra non sta vivendo un momento atletico buono, anzi. Diciamo che la loro crisi, secondo me, è iniziata nel momento in cui non tutti i giocatori sono statoi pronti ad affrontare un impegno stagionale così lungo, non so se gli errori sono dell’allenatore, del preparatore atletico, ma sicuramente questa è una squadra che dopo i primi due o tre mesi si è spenta e fa tanta fatica a ricominciare a correre come aveva fatto in precedenza. Quindi la Roma vive un po’ di lampi e di situazioni basate sulle qualità dei singoli e, infatti, le vittorie conseguite ultimamente sono veramente poche: da inizio gennaio a oggi solo quattro e prima di quella dello scorso turno l’ultima in casa risaliva a fine novembre (il 30 con l’Inter, ndr). Questo fa capire che la squadra è parecchio in crisi e che nonostante le vittorie nelle ultime due gare non ha facilità e soprattutto dimestichezza con questo tipo di partite che in questo momento sono importanti come spareggi, perché alle spalle della Roma c’è la Lazio e anche la Fiorentina, senza scordare la Sampdoria e il Napoli che non è poi così distante.
Il Torino viceversa è una squadra che, nonostante abbia avuto qualche vicissitudine soprattutto a inizio stagione e tanti impegni, ha sempre dimostrato di essere dal punto di vista fisico ottimamente allenata e non in ultimo l’ha dimostrato in Europa League con lo Zenit, quando ha disputato un’ottima partita di ritorno anche se non ha passato il turno, ma lo avrebbe meritato considerando che nella gara d’andata per più di un’ora aveva giocato in dieci. Il Torino ha fatto indubbiamente una preparazione ben diversa non avendo neanche una rosa ampia come quella della Roma.
Cosa serve quindi per vincere queste partite? Serve coraggio perché non si vincono se si sta seduti in difesa, assolutamente no. C’è bisogno di osare e ovviamente quando lo si fa ci vuole equilibrio fra la fase offensiva e quella difensiva e credo che in questo momento il Torino sia la squadra che ha più elementi a proprio vantaggio per gestire questo tipo di partite. Lo dico perché anche i giocatori nuovi che sono arrivati quest’anno sembrano essere integrati negli schemi di Ventura e gli attaccanti hanno superato i problemini che avevano nel trovare la via del gol. Soprattutto il Torino ha dimostrato più della Roma di avere continuità, quindi dal punto di vista psicologico i granata arrivano a questa gara in una condizione probabilmente migliore, però la Roma ha qualche campione che può accendere la luce in qualsiasi istante. Servirà pertanto una partita molto intelligente dove occorrerà ottimo equilibrio soprattutto da parte del Torino perché, come si dice, l’appetito vien mangiando e durante il corso della gara i granata capiranno che fisicamente stanno meglio della Roma e quando accade ci si può illudere di portare a casa i tre punti continuando ad attaccare ed è proprio in questi frangenti che occorre l’esperienza dei giocatori più bravi a tenere a freno i bollenti spiriti di chi vorrà comunque andare all’arrembaggio”.

 

Meglio quindi in attacco per il Torino schierare Quagliarella e Maxi Lopez oppure tenere fuori uno dei due e inserire Martinez puntando sulla sua velocità?

“Io inizierei sempre con Maxi Lopez e Quagliarella perché stanno trovando sempre più una buona intesa e sanno come si gestiscono certe partite. La difesa della Roma lascia molto a desiderare ultimamente quindi con la loro esperienza e con soluzioni balistiche molto differenti possono trovare la via del gol. Poi é chiaro che Martinez può subentrare quando le squadre sono un po’ più stanche e le gambe sono appesantite e con la sua velocità può fare la differenza. Come dicevo, io mi affiderei sempre a Quagliarella e Maxi Lopez che sono in grado di fare la differenza e vedrei l’andamento della gara soprattutto nel primo tempo per poi eventualmente cambiare”.

 

Peres è ambito dalla Roma, in questo caso lo si manda in campo sfruttando anche la sua voglia di mettersi in mostra oppure è meglio tenerlo in panchina per non correre il rischio che finisca per strafare ed alterare l’equilibrio della squadra?

“E’ un giocatore che deve andare in campo, è un tesserato del Torino fino a quando non ci sarà un eventuale passaggio ad altra squadra. Il giocatore sicuramente non penserà alla Roma, ma al Torino. E’ un professionista e farà il suo dovere sia che affronti la Roma sia che si trovi davanti la Juventus, il Milan, il Sassuolo o il Cesena, in ogni partita manterrà le consegne che gli sono state date da Ventura”.

 

Il Torino riuscirà ad arrivare al sesto posto e la Roma manterrà il secondo?

“E’ difficile dirlo perché ogni domenica assistiamo al ribaltamento della classifica. Le uniche squadre che in questo momento sembrano avere un cammino costante e vincente sono la Lazio e la Juventus, anche se ieri sera i bianconeri hanno perso con il Parma. La Juventus, nonostante abbia avuto ed ha ancora qualche giocatore importante infortunato, anche con la Fiorentina in Coppa Italia ha dimostrato di avere una preparazione atletica e soprattutto mentale veramente indiscutibile. La Lazio avendo solo impegni in Italia ha la possibilità di preparare al meglio tutte le partite e la Coppa Italia le porta via poche energie. Juventus e Lazio sono due squadre che stanno bene atleticamente e potranno portare al termine la stagione raggiungendo gli obiettivi, ma è chiaro che anche loro non devono togliere il piede dall’acceleratore. La Juventus ormai con quattordici punti di vantaggio sulla Roma seconda può considerare già vinto lo scudetto, perché non credo sinceramente che né la Roma né un’altra squadra possa recuperare il divario che c’è. La Lazio, invece, deve continuare così se vuole accedere direttamente alla Champions League.
Il Torino ha squadre dietro che lo tallonano e davanti Sampdoria, Fiorentina e anche Napoli hanno possibilità importanti di non farsi raggiungere, però il Napoli in particolare sta altalenando risultati positivi ad altri incredibilmente negativi. Per questo i granata devono fare punti su punti nella speranza che qualcuno, come quasi sempre accade, commetta passi falsi e riuscire così ad arrivare al sesto posto”.

 

Il Torino quindi dovrebbe fare la corsa sul Napoli?

“Sì, perché il Napoli non sta vivendo bene questa situazione, è una squadra che era partita per giocare la Champions e per puntare ai vertici della classifica ed ora si ritrova a difendere il sesto posto e a dover salvare la stagione attraverso la permanenza in Europa League puntando alla finale. Indubbiamente c’è crisi, ci sono problemi e polemiche che portano stress e pressioni. Il Torino quindi deve stare pronto sull’uscio e vedere che vento tira dalle parti del Napoli per poter approfittare di qualsiasi passo falso. E’ chiaro che è un percorso che non dipende solo dal Torino, però i granata, nell’eventualità che il Napoli o la Sampdoria o anche la Fiorentina incontrassero difficoltà per tanti motivi in questo finale di stagione, non devono farsi sfuggire l’occasione. La Fiorentina e il Napoli potrebbero dover impegnare molte energie per l’Europa League sottraendole al campionato, mentre non è il caso della Sampdoria che però comunque potrebbe incappare in qualche altro ostacolo e se il Torino non mollerà nulla nelle prossime nove partite facendosi trovare pronto ogni gol potrebbe valere la qualificazione all’Europa League del prossimo anno”.


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