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ESCLUSIVA TG – Loria: “Il Toro con lo Spalato può fare bene e sono fiducioso per la stagione”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Simone Loria è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Loria  è un ex giocatore e attualmente ha una scuola calcio a Torino che si chiama Scuola Calcio Mercadante (http://scuolacalciomercadante.com/loria-simone/), ha indossato la maglia granata nella stagione 2009-2010. Con lui, che è anche tifoso del Toro, abbiamo parlato dell’inizio di stagione della sua ex squadra, che ha superato il terzo turno preliminare d’Europa League ed è approdata ai play-off, e del mercato.

 

La prima in Europa League è andata, ora il Torino deve superare i croati del Rnk Split per accedere alla fase a gironi. Come giudica gli avversari?

“I sorteggi in Europa non sono mai facili, tutte le partite vanno giocate in un certo modo per poter passare il turno, così com’è stato fatto con gli svedesi del Brommapojkarna. In Europa giocano squadre tutte non semplici da affrontare, certamente però non sono avversari dei quali ci si deve spaventare troppo. In più c’è da ricordare che il Torino giocherà la gara d’andata a Spalato e il ritorno in casa ed è un piccolo vantaggio ed è anche stimolante per quello che può dare il pubblico del Toro e lo si è visto giovedì sera. Io sono molto fiducioso, non voglio dire chissà che cosa, però penso che avremo la possibilità di poter fare bene”.

 

Lei era allo stadio Olimpico giovedì sera, che impressione le ha fatto il Torino dal punto di vista della preparazione e della voglia di affrontare la nuova stagione?

“Mi ha fatto una buona impressione, al di là della partita con gli svedesi che non ha potuto fornire indicazioni sul fatto se questo Torino può battere agevolmente molti avversari. Obiettivamente giovedì sera è stata una gara in discesa perché il Toro nel match d’andata a Stoccolma aveva vinto tre a zero e dopo quattro minuti in quello di ritorno è andato in vantaggio, nonostante tutto però ho visto un Torino con buone trame di gioco e con i nuovi che si sono inseriti bene. Io sono, in generale, positivo quasi sempre e lo sono anche per questa nuova annata”.

 

Ha detto di aver visto i nuovi giocatori già bene integrati, si riferiva ovviamente a Molinaro, Nocerino e Quagliarella?

“Loro sono già giocatori affermati e non hanno bisogno di doversi presentare in una partita o in un’altra”.

 

E per quel che riguarda gli altri?

“Ho visto bene Ruben Perez che in mezzo al campo ha giocato su ritmi un pochino più bassi, però si vede che ha visione di gioco e proprietà di palleggio. Benassi è un giovane che va fatto crescere facendolo giocare quando se ne ha la possibilità e circondato da bravi giocatori può far bene.    Martinez mi ha fatto una buona impressione perché è un giocatore che ha quel “pepe” in più là davanti, ha cambio di ritmo, punta l’uomo, dribbla ed ha anche personalità, l’ho visto andare palla al piede senza problemi. Mi è difficile dare un giudizio su Jansson, anche lui molto giovane, perché la fase difensiva del Torino è stata quasi nulla, poiché l’avversario non ha creato praticamente mai problemi, anzi non si è quasi mai presentato dalle parti dell’aerea del Torino. Meglio così, ma per valutare determinate situazioni ci vuole un avversario un po’ più impegnativo”.

 

Per quel che riguarda il campionato che cosa si aspetta dal Torino?

“L’anno scorso il Torino è arrivato al settimo posto, ma squadre come Milan, Inter e Lazio hanno faticato, quest’anno sarà diverso ed è probabile che queste squadre, essendo delle grandi, faranno meglio. Sarà quindi un campionato diverso, questo però non toglie il fatto che, secondo me, il Toro può disputare un buonissimo campionato. Sono fiducioso perché c’è la crescita del gruppo dello scorso anno che è stato anche migliorato con i nuovi innesti, quindi perché il Torino dovrebbe fare meno bene dello scorso anno? Per carità, tutto può succedere perché come si dice al palla è rotonda, ma di base ripeto che il Toro potrà fare bene”.

 

Si parla tanto che Cerci possa andare via, molto più probabile, o rimanere, lei che sensazione ha?

“Non ho sensazioni, però sono sempre stato dell’idea che se un giocatore rimane deve farlo con tutta la testa, quindi se Cerci vuole cambiare, per qualsiasi motivo, è meglio che lo faccia. Non serve tenere un giocatore svogliato, non sto dicendo che Cerci lo sia, sto parlando in generale. Alessio lo scorso anno ha fatto benissimo, ma se restasse non del tutto convinto o nella sua testa ci fosse comunque l’idea che vorrebbe cimentarsi altrove non riuscirebbe a rendere altrettanto bene, poi è un professionista e qualora restasse darebbe tutto per la squadra. Se al Torino arrivassero per Cerci offerte vere è meglio cederlo, ma la società deve guadagnarci. Sono convinto che se un giocatore vuole andare via la società una soluzione la trova”.

 

Cedere Cerci comporta doverlo sostituire adeguatamente con un giocatore di livello o anche solo con un giovane di belle speranze?

“Va sostituito in modo adeguato senza ombra di dubbio. Non so con chi perché bisogna vedere quali giocatori ci sono sul mercato che possono prendere il suo posto, nel senso di chi può essere comprato dal Torino e chi è adatto al gioco di Ventura. Indubbiamente la valutazione deve essere fatta dalla società, per la spesa, insieme al mister, per la parte tecnica. Da fuori è difficile fare il nome di un sostituto, mi piacerebbe Calléjon, ma non sarà sicuramente lui a prendere il posto di Cerci”.