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ESCLUSIVA TG - Maltagliati: “Il Toro ha fatto bene, l’anno prossimo punti all’Europa”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Roberto Maltagliati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maltagliati da calciatore ha indossato la maglia granata dal 1994 al 2000, attualmente sta svolgendo un’esperienza all’estero in Albania come vice allenatore del Flamurtari Valona. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

 

Per l’ultima gara di campionato con il Cesena, già retrocesso, il Torino può aspirare all’ottavo posto, ma sarà privo di Quagliarella, Farnerud, Bovo ed El Kaddouri oltre a Molinaro che è squalificato e in settimana Jansson, Maksimovic, Amauri e Maxi Lopez qualche acciacco l’avevano accusato. Le assenze potranno incidere?

“La situazione è un po’ negativa, però per esperienza dico che il Cesena non scenderà in campo per disputare la partita della vita. Per il Torino la gara è importante in ottica ottavo posto in modo da iniziare la Coppa Italia dagli ottavi e non già dopo Ferragosto. Sicuramente la partita non va presa sottogamba dal Torino, però scendendo in campo con la giusta determinazione e concentrazione il Toro non avrà problemi a conquistare i tre punti, anche se mancano giocatori importanti o altri non sono al meglio della condizione”.

 

Se l’Inter vincerà con l’Empoli al Torino non basterà battere il Cesena per arrivare ottavo, sarebbe solo un rammarico oppure il giudizio sulla stagione muterebbe un pochino?

“Il giudizio sulla stagione è sempre positivo, anche se il Torino non arriverà ottavo. Gli ottavi di finale in Europa League e il derby vinto dopo vent’anni fanno si che la stagione sia salva, ma io aggiungo che il Toro ha fatto un grande campionato giocando in più la coppa. Per competere su due fronti di questo tipo ci vuole una rosa adeguata e avere una grande panchina, nel senso che bisogna avere due giocatori per ruolo adatti per esprimersi al meglio sia in Europa sia in Italia e forse il Toro non ha avuto un organico di questo tipo e gli infortuni di quest’ultimo periodo sono dovuti un po’ anche al doppio impegno. Anche se nella prossima stagione il Torino non giocherà in Europa la società dovrebbe allestire una squadra con valide alternative in modo che ci possa essere turnover e non vengano sempre utilizzati gli stessi giocatori arrivando alla fine con le pile un po’ scariche. Comunque, lo ripeto, il campionato è stato positivo, l’allenatore è stato grandissimo e la società ha lavorato bene”.

 

Lei ha toccato proprio il nervo scoperto parlando di valide alternative e nella prossima annata il Torino dovrà non solo puntare a un posto utile per l’Europa League, ma fare bene anche in Coppa Italia perché tutti sanno che può essere un lasciapassare altrettanto utile per l’Europa.

“Assolutamente, dispiace dirlo, però senza dover giocare in Europa la prossima stagione sarà più semplice perché senza questo impegno c’è un bel fardello in meno. Campionato e Coppa Italia, bene o male, li giocano tutte le squadre e visto che, a mio giudizio, la società negli ultimi anni ha lavorato bene saprà farlo anche quest’estate e darà a Ventura un organico che può essere valido sia per il campionato sia per la Coppa Italia”.

 

C’è più di un giocatore importante che potrebbe andare via, Darmian, Glik, Maksimovic e Peres, anche lei pensa che per la società non sarà facile trattenerli?

“E’ inutile trattenere un giocatore che vuole andare via perché c’è solo il rischio di disputare un’annata negativa poiché c’è malcontento nello spogliatoio. Convinto, come ho detto, che la società negli ultimi anni si sia mossa bene sul mercato sono certo che nonostante qualche cessione riuscirà a sostituire bene chi andrà via”.

 

Concorda che l’obiettivo del Torino per la prossima stagione dovrà essere quello di tornare a giocare in Europa?

“Non c’è ombra di dubbio e tutti se lo aspettano”.

 

Parlando di lei, da qualche mese si è trasferito in Albania. Come mai questa scelta?

“Mister Ernestino Ramella, che allena il Flamurtari Valona, mi ha chiesto di fargli da secondo per quattro mesi e così ho colto quest’opportunità di andare all’estero e di fare una nuova esperienza poiché non stavo allenando in Italia”.

 

C’è qualche giocatore albanese che potrebbe essere utile al Torino che nelle sue file ha già Basha che è svizzero naturalizzato albanese?

“Da vice allenatore ho affrontato tute le squadre della massima divisione e, se devo essere sincero, i calciatori albanesi più forti sono quelli del giro della Nazionale e tutti giocano all’estero. A mio giudizio il campionato albanese corrisponde a una buona Lega Pro, forse è causato dagli stipendi bassi, però i migliori vanno tutti all’estero. I giocatori dell’equivalente nostra serie A andrebbero meglio per altre categorie come primo approccio, poi i più bravi potrebbero arrivare anche alla massima divisione in Italia”.

 

Rimarrà in Albania oppure torna in Italia?

“Non ho ancora parlato con la società, ma avevo dato la disponibilità per quattro mesi, quindi fino al termine di questa stagione. Del mio futuro non so niente, è stata una bella esperienza, ma probabilmente si concluderà ed io tornerò in Italia e poi vedrò che opportunità ci saranno sia nei settori giovanili sia nelle prime squadre, magari in Lega Pro o anche in serie D, sempre meglio iniziare dal basso e risalire, mai fare il passo più lungo della gamba”.


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