.

ESCLUSIVA TG – Maspero: “Il Torino deve trovare la giusta quadra, la Fiorentina è in un buon momento quindi sarà una partita aperta”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Riccardo Maspero

Riccardo Maspero è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Maspero ha indossato la maglia granata dal 2000 al 2003 e anche quella della Fiorentina nella stagione 2003-2004, attualmente è  un allenatore. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra granata e viola.

La Fiorentina dopo un inizio con qualche pareggio si è messa a marciare e adesso è al quarto posto. Il Torino invece ha avuto un inizio più brillante, ma nelle ultime partite sono arrivate parecchie sconfitte. Come vede la partita tra queste due squadre?
“Sicuramente la Fiorentina ci arriva in un buon momento perché la continuità dei risultati dà facilità di gioco e di conseguenza è ancora più facile trovare le motivazioni giuste. Il Torino è partito sicuramente bene e poi l'infortunio di Zapata, che è un giocatore insostituibile per le caratteristiche che ha sia a livello di squadra sia di spogliatoio, probabilmente ha un po’ rotto gli equilibri e in questo momento ci sono delle difficoltà che vanno coperte nel miglior modo possibile per arrivare al mercato di gennaio e poi a quel punto farsi trovare pronto per trovare il sostituto di Zapata e inserirlo”.
Il Torino subisce parecchie reti, finora 15 in 10 partite, mentre la Fiorentina ne ha incassate solo 9. A de Gea nelle ultime 6 gare gli avversari hanno fatto solo 3 gol, invece Milinkovic-Savic e Paleari, che ha giocato nel match con la Lazio, ne hanno incassati 12 dei quali 9 Vanja e 3 Alberto. Situazioni diametralmente opposte?
“Subire gol è sempre un possibile quando vuoi essere propositivo e cerchi di andare a segnare perché è inevitabile scoprirsi di più e di conseguenza puoi rischiare di prendere qualche rete in più del normale. Ovviamente bisogna trovare il giusto equilibrio che permette di segnare senza però prendere troppi gol, ma non è mai facile. Soprattutto quando sei in difficoltà di formazione oppure, come quest'anno è capitato al Torino, quando c’è un allenatore nuovo che deve cercare la quadratura giusta della squadra tanto più se la difesa è stata molto cambiata e non ha più giocatori che avevano dato sicurezze. Anche la Fiorentina ha cambiato l’allenatore, ma diciamo che forse ha avuto meno problematiche nel percorso di assestamento”.
Tanti, se non quasi tutti i gol che ha subito il Torino sono arrivati da errori anche abbastanza clamorosi. Questo aggrava il problema?
“Può succedere perché, come dicevo, quando si vuole giocare si può commettere l'errore e tante volte giocare a certi livelli diventa difficile e impegnativo. Non voglio dire che i calciatori del Torino non hanno qualità, però certi errori possono compromettere l'andamento della partita e di conseguenza dopo andare a recuperare il risultato è difficile. Comunque l'errore ci sta nel momento in cui cerchi di provare qualche giocata”.
Negli ultimi post-partita Vanoli è apparso abbastanza infastidito dalla mancanza di personalità della squadra che sia contro il Como, almeno aveva vinto, sia contro la Roma, sconfitta di misura, praticamente aveva regalato il primo tempo agli avversari. Un’altra problematica da superare?
“Sì, Vanoli era infastidito dalla poca personalità, ma la squadra è questa, i giocatori sono questi, il valore insomma è questo. La squadra deve cercare di crescere partita dopo partita, però la personalità non la compri al supermercato: o ce l'hai o non ce l'hai. Fatico ad accettare il discorso sulla personalità perché nel comporre una squadra bisogna sapere se si hanno giocatori che riescono a essere incisivi e possono dare un contributo importante a livello di personalità. Se non c’è la personalità allora devi provare a rimediare con qualche situazione tattica altrimenti rischi sempre di rincorrere il risultato e di subire l’avversario”.
Il Torino stava segnando abbastanza, soprattutto rispetto alle stagioni passate, poi c’è stato l'infortunio di Zapata, però nelle ultime gare si è visto che manca un po' anche l'arrivare a creare azioni pericolose. E’ solo a causa dell'infortunio di Zapata oppure, secondo lei, c’è anche dell'altro?
“Zapata sicuramente è un giocatore importante e determinante e nello sviluppo del gioco offensivo avere un terminale come lui è fondamentale. Quando un calciatore così ti viene a mancare allora devi cercare di arrivare a creare il gol in altri modi, però non è semplice perché quando s’impronta la squadra in una determinata maniera ci vuole tempo per far sì che i giocatori assimilino un nuovo tipo di gioco, che è sicuramente diverso senza Zapata. Per trovare la quadra giusta ci vuole tempo”.
E sono proprio il tempo e la pazienza che ha sempre chiesto Vanoli.
“Ogni allenatore chiede tempo, perché vede la squadra durante gli allenamenti e la testa. Avendo il polso della situazione sa quanto la squadra può dare o non può dare o quanto può essere in difficoltà. L’allenatore spera sempre di riuscire a essere il più possibile determinante nel dare velocemente alla squadra la quadratura giusta perché altrimenti in Serie A si rischia di fare delle brutte figure”.
Dopo la partita con la Fiorentina e prima dell'ultima sosta per quest'anno del campionato, ci sarà il derby. Per il Torino, che aveva perso le ultime partite prima della boccata d’ossigeno col Como e la nuova sconfitta con la Roma, diventa fondamentale la gara di oggi?
“Ogni partita ha una sua storia e adesso il Torino deve affrontare la gara con la Fiorentina, che è sicuramente una partita difficile perché la Viola è in un buon momento, poi i granata penseranno alla successiva partita con la Juventus. Si sa che il derby è una partita ancora più partita di tutte le altre e si trovano stimoli e situazioni che mai immagineresti. Il derby è il derby. L'importante è essere squadra e che l'allenatore abbia in mano la situazione perché altrimenti diventa difficile”.
Se malauguratamente oggi il Torino non vincesse, tra l'altro gioca davanti al proprio pubblico, la contestazione dei tifosi, che finora è stata rivolta solo alla società, potrebbe spostarsi anche sulla squadra, che è sempre stata sostenuta?
“Il calcio è bello perché nessuno si aspettava che il Torino nelle prime giornate fosse primo in classifica, forse questa partenza a razzo ha illuso qualcuno, ma adesso non è corretto criticare perché le cose non vanno più così bene. Ci deve essere un po' di logica e bisogna essere obiettivi nell'analisi. Pensiamo che il cammino del Torino è comunque buono, sicuramente migliorabile, per cui va data sempre carica e fiducia alla squadra e all'allenatore. Per quanto riguarda la società è un altro discorso. I tifosi vogliono sempre sognare, sperano che la società metta a disposizione qualcosa di importante per arrivare a obiettivi prestigiosi e consoni per il Toro. Per vincere serve sempre mettere qualcosa in più”.
Un pronostico per oggi pomeriggio?
“E’ una partita difficile perché in questo momento non si vedono difficoltà nella Fiorentina, ma nello stesso tempo non si può dire che Torino non possa battere la Fiorentina. La può battere sicuramente a livello tattico. Vanoli e Palladino, anche se c’è stato il turno infrasettimanale, avranno preparato benissimo la partita quindi può essere aperta a qualsiasi risultato. Entrambi gli allenatori fanno giocare le proprie squadre, per cui, secondo me, la differenza la faranno le giocate dei singoli sia nel bene sia nel male, quindi sia nel fare gol sia nel non commettere errori difensivi”.
Adesso lei non sta allenando, ma ha qualche cosa in ballo?
“Sto aspettando, ho avuto qualche colloquio: sono titubante e ho una scelta da fare. Vediamo, potrebbe essere la settimana buona come invece potrebbe essere che io aspetti ancora per tornare ad allenare. Per il momento non dico altro”.
Allora incrociamo le dita e in bocca al lupo.
“Grazie”.