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ESCLUSIVA TG – Maspero: “Torino e Fiorentina si giocano la vittoria sul filo del rasoio”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Riccardo Maspero è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maspero ha indossato la maglia granata dal 1999 al 2003 e poi quella della Fiorentina nella stagione 2003-‘04, attualmente è l’allenatore del Pavia. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue due ex squadre in campionato e dell’Europa League.

 

Torino e Fiorentina stanno attraversando un periodo positivo in campionato e in Europa League, che partita si aspetta questa sera?

“E’ indubbio che le due squadre si affrontino in un buon momento e mi fa particolarmente piacere per il Torino perché in tempi non sospetti, quando era criticato non per la gestione ma per i risultati che stava ottenendo la squadra, pensavo che valesse più di quello che diceva la classifica. Ventura ha dimostrato di avere ancora in mano la situazione e di riuscire a dare qualità e gioco e, infatti, i risultati sono arrivati sia in campionato sia in Europa League. La Fiorentina nonostante i problemi relativi all’attacco, a causa degli infortuni, è riuscita ad avere una certa continuità di risultati. Spero quindi che questa sera si possa vedere una bella partita tenuto conto anche le due squadre cercano sempre di esprimere un buon calcio. Molte volte quando si affrontano due formazioni che puntano a costruire gioco finisce che il risultato è un pareggio senza gol, mi auguro invece che sia una partita emozionante e che i segni qualche gol in modo che la gente si possa divertirsi”.

 

Montella e Ventura devono fare a meno di alcuni giocatori, gli squalificati Marcos Alonso, Bovo ed El Kaddouri e gli infortunati Rossi, Bernardeschi, Lupatelli, Borja Valero e Gonzalez. Problemi quindi per entrambi i mister?

“Quando si è in difficoltà se si ha un buon gruppo si riesce comunque a trovare la soluzione giusta. La Fiorentina in attacco sta utilizzando Babacar e il Torino ha Maxi Lopez, per cui penso che entrambi gli allenatori alla fine abbiano alternative e riescano a mettere insieme due squadre altamente competitive per ottenere dalla partita il miglior risultato possibile”.

 

L’impegno nelle gare di andata e ritorno in Europa League di viola e granata che “accerchia” questa partita quanto può pesare?

“Bisogna vedere come hanno preparato il turnover per fare fronte a tutti gli impegni, perché quando si affronta una stagione giocando più competizioni importanti bisogna allestire una squadra che abbia ventidue titolari ed essere bravi a farli avvicendare con i modi e i tempi giusti compatibilmente anche con gli infortuni e le squalifiche. Secondo me chi dei due allenatori riesce a effettuare il miglior turnover può dare alla sua squadra continuità di risultati in campionato e allo stesso tempo andare avanti in Europa League”.

 

Il Torino ha giusto ventidue giocatori a disposizione per la partita con la Fiorentina, anzi ventuno perché Barreto non è stato convocato e non si possono considerare tutti titolari. Organico troppo ristretto?

“E’ vero, ma se si è gestito prima bene il gruppo chi gioca adesso ha energie importanti per riuscire a fare un buon periodo sia in campionato sia in Europa League. E’ il discorso che si fa sempre per le coppe, Champions ed Europa League, quando c’è la sosta tutto tace e tutto va bene poi quando si ricomincia magari si teme una squadra più forte che in teoria è insuperabile e invece quella è in un periodo di forma calante e si riesce a vincere la partita, anche se si ha un organico meno numeroso. I momenti della stagione sono importanti così come lo sono quelli all’interno di una singola partita e sfruttandoli si può fare il colpaccio”.

 

Chi fra Torino e Fiorentina può sfruttare di più il momento e fare il colpaccio incrementando il filotto positivo?

“A bocce ferme può sembrare il Torino, però entrambe le squadre in questo momento hanno grande entusiasmo perché sono in serie positiva in campionato e hanno pareggiato la gara d’andata in Europa per cui se la giocano sul filo del rasoio”.

 

Parlando di lei e del suo Pavia, siete primi in classifica in Lega Pro da inizio stagione, si può dire che puntate a vincere il campionato?

“Il nostro obiettivo non era questo, però strada facendo è venuta la consapevolezza di potercela giocare con qualsiasi squadra e adesso siamo lì. Avremmo anche un punto più degli altri poiché sul campo ne abbiamo conquistati quarantotto, ma siamo stati penalizzati con un meno uno perché al momento del passaggio di proprietà è stata presentata con un giorno di ritardo la fideiussione. Andiamo quindi avanti partita dopo partita sapendo di avere degli avversari importanti come Novara e Alessandria che hanno i nostri stessi punti. Sicuramente però dovremo affrontare dando il massimo anche gli avversari che hanno conquistato meno punti, non mi piace dire più deboli, che giocheranno con noi con il coltello fra i denti. Di qui a fine stagione affronteremo tredici finali e dobbiamo vincerne il più possibile e sperare di essere ancora in alto alla fine e speriamo che il punto di penalizzazione non incida sulla classifica finale”.

 

Tornando a Torino e Fiorentina, secondo lei passeranno il turno in Europa League?

“Eh, io sono dell’idea che chi gioca in casa la partita di ritorno è sempre avvantaggiato, quindi vedo meglio la Fiorentina, invece il Torino potrebbe rischiare qualche cosa giocando a Bilbao, anche perché il San Mamés è uno stadio molto caldo e l’ambiente potrà incidere. Il Torno dovrà avere grande freddezza e personalità per riuscire a passare indenne la prova. Non bisognerà sbagliare niente in fase difensiva e sfruttare tutte le occasioni da gol, è già importante creare occasioni da gol in trasferta perché vuol dire che la squadra c’è, però si deve anche segnare, gli errori commessi nella gara d’andata non saranno rifatti se saranno serviti da lezione. Nulla è comunque precluso per il Toro”.