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ESCLUSIVA TG – Mozzini: “Belotti deve stare vicino all’area e in posizione centrale per ricevere i cross”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Roberto Mozzini

Roberto Mozzini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Mozzini ha indossato la maglia del Torino dal 1971 al ‘79 vincendo lo scudetto nel ‘76. Con lui abbiamo parlato del Torino che sta lottando per salvarsi e che domenica pomeriggio affronterà il Verona.

Che cosa pensa del Torino?

“Purtroppo in questo e nello scorso campionato si è trovato a lottare per non retrocedere, ma l’obiettivo del Torino dovrebbe essere piazzarsi in campionato in modo da disputare l’Europa League perché per le prime posizioni ci sono altre squadre che hanno qualche cosa in più. Ci sono dei periodi dove le cose vanno bene e altri dove si è a terra. Ci sono delle partite dove si fa un solo tiro in porta, si prende il palo e si segna e altre dove si creano parecchie occasioni e non si riesce a segnare. Ci vuole anche fortuna. E per fortuna con il Parma si è vinto, anche perché se non si vinceva lunedì con chi si vorrebbe vincere? Quello che mi dà un po’ fastidio è il modo di giocare che hanno parecchie squadre e non solo il Torino, questo va detto, ossia che prima di arrivare nell’area avversaria passa del tempo perché si fanno quindici passaggi a metà campo: avanti e indietro, destra e sinistra, palla al portiere. In porta si va con due-tre passaggi! Io sono sempre dell’idea che si deve giocare con tre attaccanti: uno a destra, uno a sinistra e l’altro in mezzo. E devono stare lì davanti, al massimo rientrare un po’ verso la metà campo, ma non più di tanto. Se gli attaccanti stanno in area i difensori avversari non possono muoversi e c’è più spazio fuori dall’area. E poi se un attaccante sta a destra e uno a sinistra si portano via due difensori e in mezzo resta più spazio per gli inserimenti di altri. Ovviamente servono giocatori bravi. Il Torino ha più giocatori che in una scala da uno a dieci sono da quattro-cinque. Mancano quei giocatori che da soli fanno vincere una partita. Al più ce ne sono che fanno passaggi, ma quando devono arrivare in area tante volte non ci riescono perché a furia di farne avanti e indietro perdono la palla”.

Quindi lei pensa che Belotti dovrebbe sacrificarsi meno e fare di più il centravanti?

Belotti deve stare vicino all’area e in posizione centrale in modo da trovarsi già lì quando arrivano i cross, così poi può fare le finte in modo da smarcarsi e se in area ci sono almeno altri due compagni più sugli esterni si portano dietro non solo i difensori, ma anche altri giocatori avversari e così il Torino ha più spazi liberi per agire. Ripeto, non capita solo al Torino, ma per fare gol bisogna essere rapidi negli inserimenti e quando si ha la palla a centrocampo in area ci devono già essere quattro uomini così i difensori sono costretti a marcarli e ci sono meno avversari fuori dall’area. Invece, sono tutti fuori dall’area così gli spazzi si intasano e non si arriva neppure in area, al massimo c’è un granata a ridosso dell’area che va avanti e indietro, ma finisce il più delle volte per non concludere niente”.

Da quando è arrivato Mandragora a centrocampo un po’ più di equilibrio e di spinta si sono visti e anche con Sanabria in attacco qualche alternativa c’è, non trova?

“Sì, ma per la prossima stagione bisognerà prendere giocatori con una classe superiore. Certo che però ci vogliono soldi, non è mica facile. Sono sempre dell’idea che servono pochi giocatori, ma buoni”.

Secondo lei, adesso che la squadra di Nicola ha raggiunto lo Spezia al quintultimo posto, lasciandosi alle spalle Benevento e Cagliari e con Crotone e Parma già retrocessi, a cinque gare dalla fine per i granata e a quattro per gli altri il Torino ce la farà a salvarsi?

“Sì, è possibile che Benevento, Cagliari e Spezia non riescano a vincere certe partite di qui alla fine perché non sono delle grandi squadre. Sono squadre normali per cui non c’è da temerle. Tanto dipenderà anche se gli avversari sono squadre già salve o se sono ancora in lotta e allora bisogna stare molto attenti”.

Domenica il Torino affronterà il Verona che è più che salvo e non può aspirare a un posto in Europa.

“Partita ideale, e magari il Verona, che non ha più nulla da temere, farà giocare dei giovani per testarli e capire se sono adatti alla Serie A. Quando io giocavo nel Torino e si era a fine stagione con la salvezza in tasca e nessuna possibilità di accedere alle coppe l’allenatore schierava chi aveva giocato poco”.

Allora il Torino deve giocare con i titolari?

“Eh, al Torino manca il duo Pulici-Graziani".

Ci sono Belotti e Sanabria.

“Ma sono ancora un bel po’ indietro a Pulici e Graziani. E servirebbe anche un Claudio Sala, che gli avversari proprio non riuscivano a fermare. Speriamo che vada tutto bene. Io guardo le partite del Torino, ma ci sono giocatori che buttano la palla indietro e poi a sinistra e dopo al portiere che la butta in mezzo e si ricomincia da capo con un  retropassaggio, ma è il modo di giocare? E io mi domando che stanno facendo. I centrocampisti provino tutti ad andare verso l’area avversaria perché quando si hanno quattro giocatori a metà campo sono sufficienti se tutti gli altri stanno nell’area avversaria o al più appena fuori. Se anche si perde palla al limite dell’area avversaria prima che gli altri arrivino a metà campo ne passa e ancor più prima che arrivino dalle partiti del portiere, c’è tutto il tempo per recuperare. I giocatori del Torino dormono un po’, devono svegliarsi!”.


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