ESCLUSIVA TG – P. Castellini: “Per il Parma sarà dura, il Toro in casa ha sempre qualche cosa in più”
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Paolo Castellini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Castellini ha indossato la maglia granata dal 2000 al 2004 e quella del Parma dal 2006 al 2010, attualmente è svincolato, ma si sta allenando con il Brescia. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.
Che partita sarà fra Torino e Parma?
“Sarà una partita complicata, il Toro arriva dalla sconfitta a Roma con la Lazio, ma anche in precedenza dai successi in Europa League con l’Helsinki e con l’Udinese in campionato, non ha un equilibrio di risultati fra coppa e campionato, però il Parma ha vinto solo con il Chievo e perso le altre sette gare. Conosco tutti e due gli ambienti e il Parma ha preparato la partita in maniera importante andando subito in ritiro, ma quando ci si trova in quella situazione non è facile gestire la tensione, però so che faranno una grande prestazione anche perché il calendario delle prossime partite è complicato avendo da affrontare Inter e Juventus. Per il Parma quindi sarà dura senza dimenticare che il Toro in casa ha sempre qualche cosa in più”.
Il Torino deve temere più se stesso o la voglia di riscatto del Parma?
“Il Torino dall’arrivo di Ventura gioca in maniera molto buona con caratteristiche ben precise perché il mister lavora molto sul modulo e sul modo di giocare. Ho sempre visto il Toro fare la partita e andare dappertutto a imporre il proprio gioco, ma sicuramente dovrà stare attento al Parma. Anche se siamo solo all’inizio del campionato s’incontrano squadre come il Parma che sono in grandissima difficoltà, però credo che il Toro abbia tutte le caratteristiche per fare bene e per mettere in difficoltà il Parma. Quando, come è il caso dei granata, si ha la possibilità di avere un gioco nei momenti di difficoltà ci si può aggrappare a quello e il pregio di Ventura è di dare alla propria squadra un’identità di gioco che magari le altre non hanno”.
Se giocherà sarà un po’ la partita di Amauri in quanto ex, puntare su di lui potrebbe essere vincente da parte di Ventura?
“Sicuramente sì, il Torino a parte essere finora Quagliarella dipendente per i gol credo che nel momento in cui Amauri comincerà a segnare, come ha già fatto in coppa, ci saranno dei vantaggi per tutti. Nel Toro stanno arrivando i primi gol dei centrocampisti e quindi da questo punto di vista il problema del gol sarà superato appena inizierà ad ingranare”.
Da terzino come vede il gioco sulle fasce del Torino che ha Darmian, Bruno Peres, Molinaro e Masiello in questo ruolo?
“Il gioco sulle fasce è un po’ la forza della squadra come l’iniziare l’azione dal portiere e dai centrali difensivi, quindi il ruolo degli esterni è molto dispendioso e proprio per questo necessita di ricambi. E’ una fortuna avere in rosa un giocatore come Darmian che può agire sia a destra sia a sinistra ed ha grande qualità, così come Molinaro che è molto esperto e Bruno Peres che ha gamba e capacità di crossare. A lungo termine la chiave del gioco di Ventura è data dagli esterni e giocare come quinti o quarti, se a centrocampo si gioca a quattro, è molto dispendioso e, come dicevo, avere alternative importanti è fondamentale”.
Quali sono i giocatori che nel Parma possono come si dice caricarsi la squadra sulle spalle e farla uscire da questo periodo disastroso?
“Da un punto di vista tecnico Cassano è in grado di cambiare le sorti di una partita e del risultato, invece dal punto di vista dell’attaccamento credo che Alessandro Lucarelli, essendo anche il capitano, è colui che ha più a cuore la situazione. In questi momenti penso che non ci sia tanto da pensare all’allenatore che può saltare o meno, piuttosto bisogna pensare che se arrivasse un’altra sconfitta tutti i giocatori verrebbero messi in difficoltà. Parma non è l’isola felice che tutti credono perché anche lì i tifosi hanno tutto il diritto di pensare che i risultati sono importanti e bisogna difendere i colori, quindi potrebbero esserci delle contestazioni e continuare con il ritiro non sarebbe il massimo per nessun calciatore. Per questo dico che il discorso sull’allenatore è la cosa meno importante in questo momento dove conta solo il risultato”.
I problemi del Parma derivano dalla mancata partecipazione all’Europa League che ha finito per favorire proprio il Torino oppure sono dovuti a un mercato estivo che non ha sufficientemente rinforzato la squadra?
“Le difficoltà dipendono molto dai momenti e dalle situazioni, infatti, il Parma pur giocando un bel calcio e avendo giocatori di qualità l’anno scorso ha fatto più di quello che era nelle sue possibilità. Ora anche se i giocatori sono di un’altra categoria rispetto alla posizione in classifica, ma vivendo un momento di difficoltà non riescono a tirarsene fuori. La verità sta nel mezzo, se il Parma avesse raggiunto l’Europa League non solo sul campo, ma anche potendosi iscrivere probabilmente la squadra sarebbe stata rinforzata, ma l’organico non sarebbe stato super competitivo per disputare anche la coppa. Tutto è dipeso dagli eventi e dalle situazioni, credo che nessuno s’aspettasse un inizio così disastroso. Io m’aspettavo che non facesse bene come lo scorso anno, ma che comunque galleggiasse nella zona tranquilla della classifica. Nonostante tutto e i tre punti in classifica la situazione non è così compromessa perché il Chievo ne ha quattro e il Palermo e il Cesena sei e basterebbero un paio di vittorie per svoltare, in un attimo si potrebbe raddrizzare tutto”.
Come potrebbe finire Torino-Parma?
“Mi ricordo di un quattro a quattro clamoroso (nel 2007/2008 doppietta di Stellone e gol di Natali e Di Michele per i granata, doppietta di Gasbarroni e reti di Morrone e Budan per i ducali, ndr) e di un altro pareggio per uno a uno (campionato 2006/2007 con gol di Stellone e Budan, ndr). Sarà una partita con gol, però sincerante non so come potrà finire perché sarà una gara molto tosta soprattutto per il Parma”.
Lei dopo aver concluso la stagione scorsa con il Livorno è svincolato, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo?
“No, è ancora presto per ritirarmi, sono un vecchietto (ha trentacinque ani, ndr), però aspetto un’altra occasione, infatti mi sto allenando con il Brescia. In questo momento nel calcio trovare una collocazione è difficile, ma io ho ancora voglia di giocare, se comunque non dovesse arrivare nulla di concreto non sarebbe un problema staccarmi da questo mondo che mi ha dato tanto, ma per adesso non ci penso ancora”.
Ha detto che si sta allenando con il Brescia, ci sono possibilità di un contratto?
“Fisicamente sto bene e se il Brescia non avesse avuto i problemi che purtroppo ha a livello societario con la gestione della banca e tutto il resto probabilmente già nel mese di agosto avrei firmato con loro il contratto, ma quando una società è commissariata prima deve far fronte a tutte le spese e non ha potuto tesserarmi. Vediamo, continuo ad allenarmi in modo da mantenere una condizione accettabile e poi se arriverà qualche cosa valuterò”.