ESCLUSIVA TG – P. Sala: “Al Torino servono una punta, un esterno destro e un centrocampista”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Patrizio Sala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sala ha indossato la maglia del Torino dal 1975 al 1981. Attualmente è un allenatore dell’Accademia Calcio Milano (http://www.accademiagiovanicalciatori.it/it/), nuova società con scuola calcio e lezioni di perfezionamento e squadra di 2003 . Con lui abbiamo parlato della squadra granata.
I volti nuovi di quest’inizio di stagione sono Mihajlovic con lo staff tecnico, Ajeti e Boyè. In molti pensavano che fin dall’inizio ci sarebbero stati più innesti, invece, in ritiro a Bormio arriverà quasi la stessa squadra dello scorso anno tranne Glik, Immobile e Farnerud e con Castellazzi che è passato a fare il team manager. Che cosa pensa di questa situazione?
“C’è comunque una situazione favorevole per l’allenatore perché il gruppo dei giocatori si conosce già e questo può essere un piccolo vantaggio, anche se l’atteggiamento e il modulo saranno diversi, però i calciatori conoscendosi dovrebbero agevolare il lavoro del mister. E’ chiaro che senza Immobile qualcuno in attacco dovrà essere preso, almeno quello”.
Si è parlato tanto di Ljajic e Giaccherini, ma sono obiettivi sfumati non si hanno certezze per Iago Falque, sembrano tornare in auge Soriano e Saponara e rimangono in ballo Tomovic, De Silvestri e forse Kucka, però non c’è nulla di concreto. C’è da preoccuparsi?
“Iago Falque potrebbe essere un buon giocatore considerato che considerato che il Torino dovrebbe giocare con un modulo che a lui è congeniale per le caratteristiche che ha. Ritengo che tutto sommato, anche se, come ho detto, una punta in più ci vorrebbe non c’è da preoccuparsi perché il mercato è iniziato da poco e non manca il tempo. Sicuramente un centrocampista come Giaccherini nel 4-3-3 sarebbe stato molto utile, ma è difficile parlare di mercato perché bisogna capire quali sono le possibilità economiche”. E’ scontato che la gente del Toro si aspetti qualche colpo importante, ma i tempi attuali sono così. Non aspettiamoci nulla di particolare perché i giocatori che compongono la rosa sono già buoni e, come dicevo prima, l’allenatore avrà il vantaggio di avere un gruppo che si conosce già, anche se il modulo sarà cambiato, però, i concetti rimangono sempre quelli. Speriamo di vedere una squadra più coraggiosa e più aggressiva, tutto qui”.
I tifosi con l’arrivo di Mihajlovic si aspettavano un mercato più sprint e non che partisse a rilento e adesso sono un po’ preoccupati e forse lo stesso mister attendeva qualche nuovo giocatore in più.
“Aspettare qualche cosa in più è normale, ma credo che al giorno d’oggi vada già bene così. Il Toro deve sempre pensare di disputare un campionato per mantenere la categoria e poi tutto quello che verrà in più sarà guadagnato. Pensiamo al campionato scorso, si credeva che alcune squadre potessero rischiare di retrocedere fino alla fine e, invece, si sono salvate come il Palermo, altre ambivano a traguardi superiori e poi come il Milan non sono riuscite neppure ad andare in Europa League. I campionati sono all’insegna dell’equilibrio a parte la Juventus che continua a essere la favorita per lo scudetto e le altre dovranno alcune giocarsi il secondo e il terso posto e altre l’accesso all’Europa League. Il denaro purtroppo condiziona molto il campionato e non tutte le squadre hanno un gioco di qualità come il Napoli, il Sassuolo e l’Empoli. All’inizio della stagione ci saranno squadre sulla carta con minore qualità, ma poi sul campo dimostreranno il contrario e ci sarà sempre una squadra sorpresa e speriamo che quest’anno sia il Torino”.
Il Torino economicamente sta bene, ha un bilancio in attivo di 9,5 milioni e ha incassato dalla cessione di Glik e dal riscatto da parte della Sampdoria di Quagliarella, in più Ajeti è arrivato da svincolato. I soldi ci sono, basterebbe spenderli per rinforzare la rosa?
“Bisogna capire se magari ci sono altre spese extra che sono state o devono essere affrontate, se ci sono entrate e uscite di altro tipo. Se però sono stati incassati soldi e sono a disposizione allora la società qualche cosa farà in sede di mercato. Visto dall’esterno sembra semplice, però poi è complicato. Secondo me al Toro manca un centrocampista di qualità che possiamo chiamare metodista, regista o come si vuole, una punta e un eterno destro basso se va via Bruno Peres. La cosa importante è che si prendano giocatori che vadano ad arricchire la rosa e poi colmare l’organico con ragazzi possibilmente del vivaio, anche perché è obbligatorio averne quattro. Tre innesti di questo tipo arricchirebbero la rosa e se fossero di qualità sarebbe anche meglio”.
Per quel che riguarda il ruolo del portiere ci sono Padelli, Alfred Gomis rientrato dal Cesena e Ichazo. Serve un estremo difensore?
“Mihajlovic è un allenatore coraggioso e lo si è visto nel Milan quando ha lanciato Donnarumma, quindi sotto quest’aspetto ne vedremo delle belle”.
Il reparto difensivo può essere considerato a posto?
“Il Torino non è messo male, e se andasse via Bruno Peres basta prendere un esterno basso tanto gli altri giocatori si conoscono da un po’ di anni, fatto salvo Ajeti. Questo è sicuramente un vantaggio. Sarà Mihajlovic a decidere chi giocherà in porta, alla fine non mi stupirei se la spuntasse Gomis, la spregiudicatezza, è un ragazzo giovane e intraprendente, magari commetterà qualche errore, ma il coraggio non gli manca”.
Il centrocampista quali caratteristiche dovrebbe avere?
“Uno come Verratti sarebbe perfetto (ride, ndr). Non è facile trovare un giocatore con le caratteristiche di Marco Verratti. A me piacciono molto giovani con personalità e qualità importanti come Sensi ex Cesena ora al Sassuolo oppure Diawara del Bologna. Dipende tutto da quanto si vuole spendere e anche giocatori di prospettiva che abbiano già dimostrato qualche cosa possono andare bene”.
Per concludere, Mihajlovic è l’allenatore che fa al caso del Torino?
“Caratterialmente lo vedo molto bene, è un allenatore che ha personalità e carattere, riesce a cementare il gruppo e quest’aspetto è importante. Credo che sia proprio un allenatore da Toro”.