ESCLUSIVA TG – Patrignani: “Cairo può ricucire con i tifosi? Con me no, deve andare via. La Maratona continui a contestare. Il Toro rischia la B”
Fonte: Elena Rossin
Mario Patrignani è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Patrignani è un medico e grande tifoso granata molto noto nonché presidente del Toro Club Pesaro. A lui abbiamo chiesto se è possibile ricucire il rapporto fra Cairo e i tifosi come paventato dal presidente e come vede la squadra tornata a vincere con il Como dopo quattro sconfitte consecutive.
Ma è possibile ricucire il rapporto tra Cairo e i tifosi?
“Per me assolutamente no, non ci penso neanche. Io sono stato uno dei primissimi che all'inizio lo aveva accolto come un salvatore, avevo riposto fiducia in Cairo, poi mi sono sentito tradito, pugnalato alle spalle da lui. Dopo vent'anni di vergogna, cosa vuoi ricucire? Troppo comodo, dopo averci fatto vivere le umiliazioni più grandi, dopo non aver fatto niente di granata, dopo solo plusvalenze e stagioni in linea di galleggiamento, ma cosa si può ricucire adesso? Personalmente non vedo l'ora che vada via: basta!, basta!, basta!
Ha gestito il Toro in un modo piatto e sciatto senza neanche sapere che era a capo di una società gloriosa, fantastica, fenomenale, leggendaria. Ha trattato il Toro come fosse una fabbrica di pomodori, proprio senza anima, senza niente. Aveva detto che se non l'avessimo più voluto sarebbe andato via. Ma adesso chi lo vuole più? Quindi mantenga la parola e vada: basta!, basta!, basta!”.
Ha espresso il suo pensiero, ma per quel che riguarda gli altri tifosi?
“Io penso che tantissimi la pensino come me, molti continuano ad andare allo stadio e anch’io quando posso ci vado perché, secondo me, bisogna sostenere la squadra, ma questo non c'entra niente con il sentimento verso Cairo. Sosteniamo la squadra con amore, ma continuiamo a contestare pacificamente Cairo. Io sogno che vada via al più presto”.
Invece per quel che riguarda la squadra, che venerdì sera è tornata a vincere contro il Como anche se ha faticato, cosa pensa visto che poi nelle prossime partite affronterà Roma, Fiorentina e Juventus?
“La squadra è sempre lo specchio della società. E’ una squadra senza qualità. Ci sono 3, 4, 5 giocatori buoni da Toro e per il resto proprio niente. Mi ricordo che tanti anni fa la rosa aveva poca qualità e un anno addirittura c’erano 9 ragazzini del vivaio su 11, però questi davano l'anima, davano il cuore e finivano la partita stremati. Sentire dire dopo la partita con il Cagliari anche dal mio allenatore Vanoli, che comunque ammiro, che avevamo perso perché gli altri avevano avuto più determinazione è una cosa allucinante. Ma siamo matti? Gli altri vincono perché hanno più determinazione? Noi non abbiamo qualità, siamo un po' brocchi e non ci mettiamo la grinta, una super grinta per recuperare il gap dovuto alla mancanza di qualità e quindi perdiamo perché non abbiamo né grinta né determinazione. Dico che è una roba folle.
Parlando sempre di ricordi, tanti anni fa c’era un certo Gianni Rivera, che era un grandissimo calciatore, e in una partita lo marcò Aldo Agroppi standogli attaccato con una forza d'animo e una volontà estrema e Rivera non toccò palla. Agroppi alla fine allora prese il pallone e andò da Rivera e gli disse: “Guarda! Vuoi vedere come è fatto un pallone?” In quella partita Rivera non aveva mai toccato palla per la grinta che ci aveva messo Agroppi: quelli sono i giocatori da Toro! Mentre quelli di adesso perdono perché non hanno determinazione. E’ una cosa che non sta né in cielo né in terra, almeno diano l'anima se non hanno la qualità. Ecco perché dico che Cairo deve andarsene perché se vende un giocatore da 40 milioni e ne compra uno da 8 oppure se ne vende uno da 25 e ne prende uno forse da 3 gli può andare bene una volta, due, forse tre o quattro oppure anche cinque, ma alla sesta se tu vendi i campioni e fai plusvalenze e poi compri le mezze scartine finisce che vai in B. Ma dove vuoi andare con questo modo di fare? Ti va bene due o tre volte, ma alla lunga non ti può sempre andare bene.
Vogliamo parlare del direttore sportivo? Lasciamo stare, per me tra l'altro non è così bravo. Io non pretendo gli scudetti, le nostre società di riferimento, che penso abbiano una capacità economica simile alla nostra, sono Bologna, Lazio, Fiorentina e Atalanta, ma a livello societario questi club ci surclassano. Al Torino non solo non ci mettono una lira, ma anche come capacità sono limitati e non so quanto ci capiscano di calcio. Di solito non spendono una lira e quando lo fanno per lo più buttano i soldi dalla finestra comprando giocatori mediocri, è una cosa veramente urtante”.
Ma secondo lei, questo Torino può davvero rischiare la B oppure disputerà un campionato anonimo e nulla più?
“Può rischiare la B. Il portiere finalmente sta facendo delle partite fantasmagoriche, ma bisogna vedere se continuerà così nel lungo periodo. Negli anni scorsi ricordo bene che aveva fatto uscite a vuoto come nel derby tre e aveva beccato due gol. Per carità, non nego che venerdì abbia salvato la partita e i tre punti e che ultimamente stia giocando bene e quindi speriamo nel miracolo, però comunque di lui non sono ancora del tutto sicuro. Per il resto, con i difensori e i laterali dove vogliamo andare? Giocatori di qualità? Abbiamo Ricci, un grandissimo giocatore, Ilic sicuramente e Zappata, che per il resto della stagione è infortunato e speriamo che ritorni per la prossima quando avrà già compiuto 34 anni. Per fortuna abbiamo questi ragazzi giovani come Njie che con il Como ci ha garantito la vittoria, anche se il gol è stato un regalo degli avversari (retropassaggio corto di Braunöder per Audero, ndr) però il ragazzino (ha 19 anni, ndr) è stato una pantera per come si è avventato sul pallone e l’ha buttato in porta. A vederlo è sembrato veramente un panterone, ha fatto un gol per colpa degli altri, ma l'opportunità se l’è cercata lui: ha voluto fare gol con la forza d’animo, ha avuto una forza fisica fantasmagorica. Ma a parte questi ragazzi e quei due-tre giocatori di valore questa è una squadra scadente che per me rischia la B.
Per concludere, posso dire una cosa?”.
Ma certo, dica pure.
“Spero che riparta la contestazione a Cairo, sia chiaro assolutamente pacifica, e non solo che ci sia qualche coro contro il presidente. C’ero allo stadio il 25 agosto, ho fatto mille chilometri per arrivarci, e ho goduto perché ho visto tutto il popolo granata unito e ho capito che senza la curva Maratona la nostra contestazione è zoppa. Spero proprio che la Maratona riparta a contestare con slancio rinnovato perché è il cuore pulsante del Toro e quindi deve riprendere a contestare per difendere i nostri valori e per darci un futuro meno squallido di quello che si prospetta. Dai ragazzi!”.