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ESCLUSIVA TG – Perna: “Il Torino se non lascerà spazi a Osimhen e vincerà i duelli uno contro uno potrà mettere in difficoltà il Napoli”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Vincenzo Perna

Vincenzo Perna è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Perna è un giornalista di Radio Kiss Kiss Napoli. Con lui abbiamo parlato della partita di domenica alle 18 fra Napoli e Torino.

Il Napoli riprende il campionato dopo la sosta per la Nazionale con alle spalle sette vittorie su sette gare ed è la squadra più performante del campionato. Quali ostacoli potrebbe incontrare nel match con il Torino?

“Sicuramente la fisicità della squadra di Juric, la solidità difensiva e il pressing offensivo che probabilmente fino a questo momento il Napoli ha incontrato solo con la Fiorentina. Essendo una di quelle squadre che, forse, sulla scorta di quelle che erano le parole di Spalletti sulla questione della “fase si nessuno”, cioè nei duelli e nelle battaglie sulle seconde palle vinte dove la sua squadra è ultima in serie A, mentre il Torino è la prima. E il recuperare da parte del Torino palloni nelle zone dove in Napoli fa un po’ più di fatica potrebbe essere un vantaggio per i granata e un ostacolo che deve essere superato per gli azzurri. E’ una squadra che ha più qualità che forza fisica e quindi probabilmente questa è la caratteristica che può mettere più in difficoltà il Napoli”.

Quanto ha portato di nuovo Spalletti a questo Napoli?

“Non tantissimo, ma probabilmente l’essenziale. Spalletti, anche per sua stessa ammissione, non ha fatto altro che proseguire su quelle che erano alcune idee di Gattuso per poi porre alcuni accorgimenti. E uno degli accorgimenti è sicuramente basato sulla testa, la squadra adesso mentalmente è molto più forte dell’anno scorso. Le conoscenze ci sono, ma anche queste vanno ulteriormente aggiustate. Lo si vede soprattutto dal punto di vista offensivo: l’anno scorso gli esterni venivano lasciati molto liberi di andare in mezzo al campo piuttosto che fare la giocata individuale, invece, adesso la sensazione è che la squadra sia molto più organizzata e che, probabilmente, lavora molto di più sulla verticalizzazione in appoggio a Osimhen, cosa che accadeva pure l’anno scorso, ma quest’anno ogni calciatore del Napoli prova a verticalizzare verso di lui e spesso e volentieri il pressing non avviene solo nella zona centrale, ma anche negli spazi laterali creando così la possibilità per gli inserimenti degli esterni che poi vanno in mezzo al campo o eventualmente per i trequartista o la mezzala di turno. Queste sono già due soluzioni offensive molto diverse da quello che era il calcio di Gattuso. Però la maggiore, come dicevo, è il lavoro che Spalletti ha svolto sulle teste dei calciatori perché anche quando il Napoli si é trovato in difficoltà non è mai sembrato una squadra sbandata come invece accadeva l’anno scorso al primo gol subito”.

Il Napoli quest’anno ha una difesa che blinda la porta e i tre gol subiti in sette partite sono veramente pochi, anche per una squadra di vertice”.

“Sì, assolutamente. Se consideriamo poi che una rete è stata frutto di un grande regalo da parte di Manolas a Morata e che il gol di Quarta è arrivato su una palla inattiva, quindi vuole dire che i movimenti difensivi sono sicuramente buoni, ma anche sotto questo aspetto è cambiato qualche cosa perché probabilmente Koulibaly è tornato ad essere il miglior Kalidou ed è tornato anche ad avere una sorta di tranquillità e serenità sul suo futuro. E poi c’è stata la crescita di Rrahmani perché l’anno scorso il Napoli aveva subito molto a causa del rendimento altalenante di Manolas dovuto anche agli infortuni e questo non veniva tamponato da Maksimovic, mentre quest’anno finalmente l’albanese ha trovato la fiducia che gli serviva per dimostrare le sue qualità ed è riuscito anche ad andare in gol e per questo bisogna rendere merito allo staff di Spalletti e al tattico in particolare poiché hanno fatto un grande lavoro sui calci piazzati che già sta rendendo a inizio stagione e forse conta anche di più perché poi quando gli avversari comincino a capire gli schemi durante la stagione diventa un po’ più complicato. E visto che le conoscenze già c’erano è bastato spiegare ai ragazzi di sfruttare le proprie qualità e di metterle al servizio dell’organizzazione del gioco”.

Questa partita sarà anche l’occasione per Cairo e De Laurentiis di parlare di qualche operazione futuribile di mercato. Quanto giocatori come Belotti e Bremer interessano a Napoli?

“Ormai Belotti probabilmente è soltanto un sogno del passato. Il Napoli ci ha provato più volte e si è sentito chiedere cifre troppo alte per quelle che erano le casse del club e quindi poi alla fine non se n’è mai fatto nulla e credo che oramai sia arrivato il momento per il Napoli di puntare su altri attaccanti e probabilmente anche dal punto di vista tecnico”.

Quindi Belotti non interesserebbe più neppure a parametro zero?

“Probabilmente no perché se anche su Osimhen ci sono gli occhi di tutti, visto che sta facendo vedere una crescita esponenziale pazzesca e forse anche inaspettata al secondo anno per cui qualcuno comincerà a bussare alla porta del Napoli per avere informazioni su questo ragazzo, la società non intende cederlo. Quindi sarebbe quasi uno spreco andare a prendere un calciatore come Belotti che meriterebbe la titolarità del posto e poi soprattutto nonostante il parametro zero l’ingaggio per le qualità di Belotti non rientrerebbe nelle spese societarie per via dell’abbassamento del monte ingaggi. Probabilmente adesso neanche a parametro zero Belotti può interessare a Giuntoli”.

Parlando di Bremer?

“Il discorso è diverso poiché, secondo me, Bremer ha un futuro da top player e dal punto di vista fisico è un ragazzo che non ha da invidiare nulla a nessuno e nonostante non faccia della velocità la sua caratteristica principale riesce però con la lettura delle situazioni di gioco ad anticipare gli avversari e sotto l’aspetto tattico è molto disciplinato. Per cui probabilmente piacerebbe tanto a Spalletti allenarlo. Forse a cifre non spaventose il Napoli potrebbe intavolare una trattativa per prenderlo, ma si sa che Cairo regala sempre delle idee molto interessanti sul mercato e quindi molto probabilmente la cifra che chiederà per Bemer sarà molto elevata e se dovesse arrivare ad aste o a richieste eccessive il Napoli virerebbe su un altro giocatore. Ma se le cifre dovessero restare abbastanza accettabili il Napoli potrebbe farci un pensierino”.

Che cosa s’intende per cifre accettabili?

“Il Napoli in caso di qualificazione alla Champions League per Bremer potrebbe fare un investimento intorno ai 15 milioni di euro, ma non oltre perché probabilmente la cifra principale del prossimo mercato estivo sarà destinata a un terzino poiché non servirà un giocatore di prospetto futuro, ma uno che possa essere titolare subito e si sa che le cifre per giocatori ci questo tipo lievitano a livelli stratosferici”.

Cairo per 15 milioni offerti per Bremer neppure si accomoderebbe al tavolo per trattare.

“Ci sta che consideri la cifra troppo bassa, ma se si pensa alle esigenze del Napoli superare questa cifra sarebbe difficile. Ma se si trovasse un accordo, magari sulla base di una contropartita tecnica per abbassare la cifra oppure su compartecipazioni su altri giocatori da lasciare in prestito, l’operazione potrebbe essere intavolata”.

Tornando alla partita di domenica, cosa dovrebbe fare, dall’ottica partenopea, il Torino per cercare di uscire indenne dal Maradona?

Il Torino dovrebbe lasciare meno campo possibile alle spalle perché è in questo che il Napoli può fare più male. Se si lascia spazio a Osimhen lo sa sfruttare anticipando l’avversario nella corsa e diventa molto complicato fermarlo. E poi il Napoli soffre una caratteristica peculiare delle squadre di Juric e soprattutto di Gasperini del quale è allievo: i duelli uno contro uno in qualsiasi zona del campo. Mettendo la gara su questo piano il Napoli può soffrire. Il Torino dovrà anche non abbassare mai la guardia perché il Napoli anche nelle grandissime difficoltà, come si è visto nella partita di Firenze, magari può anche dare la sensazione di barcollare però in realtà sta solo pensando a come fare male e quindi il Torino dovrà mantenere la tensione e la concentrazione alta per tutti i novanta minuto e anche nel recupero poiché davvero questo Napoli quest’anno sembra non mollare mai”.


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