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ESCLUSIVA TG – Piá: “In Napoli-Torino Kvaratskhelia e Miranchuk possono far saltare gli equilibri”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Inácio Piá

João Batista Inácio Piá è stato intervistato in esclusiva d TorinoGranata.it. Pià attualmente è un agente di calciatori, in passato ha militato nel Napoli dal 2005 al 2007 e poi dal 2008 al 2010 e nel Torino da gennaio a giugno 2010. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio fra le sue ex squadre.

Come vede Napoli e Torino e la sfida di domani?

“Dal punto di vista mentale per le due squadre è una partita diversa. Il Napoli sta veramente vivendo un momento fantastico, i suoi giocatori anche i nazionali sono riusciti ad andare a rete e hanno una continuità impressionate di gol e quindi il Napoli dal punto di vista mentale è la squadra favorita. Dall’altra parte il Torino è vivo, anche se viene da due sconfitte, con l’Inter un’ottima prestazione e con il Sassuolo un po’ di meno, ma è una squadra che ti mette in difficoltà perché ti pressa tutta la partita. Sicuramente sarà un match bello e sotto l’aspetto dell’intensità importante”.

Entrambe le squadre pressano alto e non si chiudono in difesa, chi potrebbe far saltare il banco?

“Sono due squadre che hanno più o meno la stessa idea di pressare alti e che non difendono indietreggiando, ma attaccando in avanti. Quindi dal punto di vista delle idee sono molto simili. In queste partite fa la differenza il singolo e Kvaratskhelia è il giocatore che con più facilità salta l’uomo e dall’altra parte sono curioso di vedere se Miranchuk giocherà dall’inizio e se così fosse questi due giocatori possono far saltare gli equilibri. Juric mandando in campo Mranchiuk, Vlasic e Sanabria darebbe un segnale che farebbe capire al Napoli che se anche la partita è giocata fuori casa c’è voglia di fare risultato e con tanta qualità in avanti può essere un’ottima soluzione”.

Il Torino ha il difetto di subire gol evitabili, per errori individuali, soprattutto nei finali di partita. Un problema?

“Sì, è un dato di fatto. Sono mancanze di concentrazione nell’arco dei 90 minuti. Nel calcio moderno sappiamo benissimo che tante partite vengono risolte con palle esterne negli  ultimi minuti della partita. Il Torino deve migliorare in questo perché sono punti che si lasciano per strada e poi alla fine del campionato mancano proprio quei punti che sarebbero serviti per obiettivi diversi”.

Verrebbe da dire che fra Torino e Napoli in caso di sconfitta a perdere di più sono i partenopei in quanto primi in classifica. E’ così?

“Non lo so, è primo in classifica, ma ci sono tanti punti di differenza e le due squadre stanno vivendo momenti diversi per cui direi che in questa partita ha più da perdere il Toro. Non dico tanto a livello di risultato, ma se la prestazione non fosse all’altezza potrebbe condizionare a livello mentale il proseguimento del campionato”.

Siamo solo all’ottava giornata, ma il Napoli può lottare davvero per lo scudetto e il Torino magari per la Conference League?

“Penso che quest’anno il Napoli abbia una rosa più ampia e di maggior livello. Osimhen prima dell’infortunio era uno degli attaccanti con migliori prestazioni nel nostro campionato e pur se è venuto a mancare il Napoli è riuscito ugualmente a fare risultati. Con la cessione di Koulibaly tutti dicevano che sarebbe stato un problema e invece è arrivato Kim Min-jae ed è riuscito a fare ciò che faceva Koulibaly quindi penso che il Napoli possa lottare fino all’ultimo per lo scudetto. Il Torino, vedendo le prestazioni, ci deve credere perché è una squadra forte. Io li ho visti anche a Bergamo contro l’Atalanta, è uno squadra che ha qualità e può sicuramente lottare per restare nella parte sinistra della classifica e ritornare in Europa, anche e nell’ultimo tassellino: può e ci deve sperare”.


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