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ESCLUSIVA TG – Pisoni: “Il Torino venderà cara la pelle all’Inter che è favorita”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Davide Pisoni è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Pisoni, redattore del quotidiano “Il Giornale”, abbiamo parlato della sfida fra Torino e Inter.

Il Torino ha quindici punti in meno dell’Inter e i nerazzurri inseguono il terzo posto, mentre i granata non hanno più particolari obiettivi. Che partita si potrà vedere?

“Ci sarà l’orgoglio del Torino da una parte che in casa ha perso solo con la Juve e che davanti al proprio pubblico si esalta sempre e ci tiene a confermare quanto di buono ha fatto finora e dall’altra parte c’è l’ambizione dell’Inter che tutti pensavano potesse mollare dopo la sconfitta in casa con la Roma e, invece, ha reagito e ha fatto dodici gol in due partite. L’obiettivo della Champions per l’Inter comunque rimane difficile, però, sulla carta è ancora alla portata perché ci sono dieci partite da giocare e sei punti da recuperare, ma con tanto di scontro diretto con il Napoli da giocare in casa che rende tutto ancora possibile, soprattutto perché l’organico della squadra di Pioli è da Champions. Solo il fatto di essere partiti così male ha pregiudicato la possibilità di giocarsela davvero alla pari con Napoli e Roma”.

L’Inter ha una difesa discreta e un attacco decisamente buono e i granata, invece, hanno una difesa molto ballerina a differenza di un attacco altrettanto valido. La sfida fra Belotti e Icardi per essere il capocannoniere garantirà ulteriore interesse al match?

“Sono due talenti assoluti. Belotti l’ho ammirato nel derby d’andata, è un giocatore straordinario che fa reparto da solo e per i difensori è difficile giocarci contro e non agisce solo in area perché ha attitudine al pressing e non molla mai. E’ un giocatore che non conoscevo bene, ma in questa stagione ho imparato ad apprezzare perché, davvero, ha qualità che lo rendono completo. Dall’altra parte c’è Icardi che era di fatto un finalizzatore e gli si rimproverava sempre la poca disponibilità a partecipare al gioco e alla manovra della squadra, lui doveva essere servito altrimenti l’Inter magari finiva per giocare in dieci contro undici perché il suo apporto alle altre fasi di gioco era praticamente nullo. A Pioli va riconosciuto, fra le altre tante cose, di aver insegnato a Icardi a partecipare alla manovra, infatti, in questa stagione oltre ai gol si contano anche tanti suoi assist. Il merito va ascritto al giocatore, ma soprattutto all’allenatore che è riuscito a completarlo. Sono due attaccanti completi a prescindere da chi vincerà la classifica cannonieri e la loro stagione è straordinaria”.

La differenza la faranno i compagni di squadra nell’aiuto che daranno a Belotti e Icardi per diventare capocannoniere?

“Mah, alla fine chi la butta dentro sono loro, però, è ovvio che il Torino potrà giocare per Belotti dandogli una mano per raggiungere quest’obiettivo non avendo altri traguardi poiché per l’Europa la classifica è già delineata. Mentre l’Inter ha anche un obiettivo di squadra importante e quindi non conterà tanto chi segnerà, ma conterà fare gol, fermo restando che Icardi è il finalizzatore principale della squadra, però, ci sono anche Perisic e Banega che possono essere decisivi alla stessa maniera. Il fatto di avere un obiettivo di squadra lo farà anteporre all’obiettivo del singolo e penso che lo stesso Icardi baratterebbe volentieri il titolo di capocannoniere con la possibilità di arrivare al terzo posto e di giocare la Champions l’anno prossimo”.

A parte Belotti e Icardi, quali altri spunti potrà dare la partita?

“Sono curioso di vedere Ljajic che, secondo me, è il giocatore più involuto del girone di ritorno e magari trovandosi di fronte la sua ex squadra avrà degli stimoli in più. Mihajlovic ha puntato molto su Ljajic e di fatto non dico che il giocatore abbia tradito le aspettative, soprattutto in questa seconda parte della stagione, ma se c’è un giocatore che è mancato al Torino è proprio lui. Una flessione all’interno di una stagione ci può stare, ma l’importate è ripartite e, invece, Ljajic non è ancora ripartito. E’ un po’ tipico dei giocatori slavi, la discontinuità ce l’hanno nel dna e alle volte non trovano neppure lo stimolo per darsi altre motivazioni e ripartire. Per questo sono curioso di vedere Ljajic. L’Inter oramai non cambia più e Pioli manderà in campo la stessa formazione che ha affrontato il Cagliari e che ha travolto l’Atalanta. A meno che João Mario prenda il posto di Banega, ma in questo momento penso sia difficile che accada poiché l’Inter è delineata e non ha neppure bisogno di fare turnover perché gioca una partita settimana e possono benissimo andare in campo sempre gli stessi soprattutto di fronte all’obiettivo Champions e poi una squadra che segna dodici gol in de partite non si cambia. La difesa dell’Inter con l’attacco di Belotti e in generale del Torino m’incuriosisce e voglio vedere se il 4-2-3-1 con Banega, Candreva, Perisic e Icardi davanti può superare la prova con il Torino e non risultare una squadra troppo sbilanciata. A parte Belotti, è tutto l’attacco del Torino che è temibile perché ha interpreti come Iago Falque e Ljajic che hanno le armi per dare fastidio a qualsiasi difesa”.

E poi c’è anche Maxi Lopez che ha segnato sia alla Roma sia alla Lazio e con l’Inter di Icardi avrà motivazioni personali extracalcistiche particolari.

“Sì, però, lasciando stare i motivi personali realisticamente se devo pensare a chi può fare male alla difesa dell’Inter non mi viene in mente Maxi Lopez, anche se è vero che ultimamente è subentrato due volte e ha sempre segnato. La difesa dell’Inter era tra virgolette crollata con la Roma e i giallorossi come tipo di giocatori in attacco si avvicinano per caratteristiche a quelli del Torino con le debite proporzioni, infatti, hanno calciatori tecnici e una punta forte. Pioli ha abbandonato definitivamente la difesa a tre e se anche lui dice che la difesa non è una questione di moduli, ma d’interpreti è tornato alla difesa a quattro. L’attacco del Torino può definitivamente sancire questo ritorno alla difesa a quattro dell’Inter e dire se è la via giusta oppure se c’è qualche cosa da rivedere e se non è una questione solo di moduli o anche di caratteristiche di giocatori, dando anche indicazioni sui possibili rinforzi che serviranno l’anno prossimo. Se oltre ai terzini dovrà prendere anche un altro centrale”.

Fronteggiandosi due attacchi molto importanti il risultato potrà essere aperto oppure i quindici punti di differenza in classifica peseranno in favore dei nerazzurri?

“Al di là dei quindici punti, secondo me, Mihajlovic ha fatto un ottimo lavoro al Torino e non si può pensare che avrebbe potuto fare di più, forse in trasferta è mancata qualche cosa, ma detto questo il campionato della sua squadra è positivo. I quindici punti di differenza sono dettati dalla rosa e non dalle responsabilità dell’allenatore e forse ci sta anche una differenza maggiore, ma se non c’è stata va imputata fra i demeriti dell’Inter. Il Torino ha fatto il suo e il pronostico della partita è tutto dalla parte dell’Inter, anche perché dalla gara con il Torino a quella con il Napoli deve vincere sempre e quindi a livello di motivazioni il peso sta tutto dalla parte dei nerazzurri. Tenuto conto di tutto questo, l’Inter va a giocare in casa del Torino che vende sempre cara la pelle davanti al proprio pubblico, ma la favorita resta l’Inter”.