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ESCLUSIVA TG – Prof. Ferretti: “Servirà un po’ di tempo affinché Belotti ritrovi la condizione. Tornerà a segnare come ha sempre fatto”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ferretto Ferretti

Il professor Ferretto Ferretti è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ferretti è un preparatore atletico, docente presso il settore tecnico FIGC di Coverciano e titolare del master in preparazione fisica presso l’Università Cattolica di Milano. Con lui abbiamo parlato di Belotti e su quanto tempo potrebbe servirgli per tornare in condizione dopo l’infortunio accadutogli il 28 novembre scorso al bicipite femorale destro, lesione di 2° grado, visto che ieri è tornato ad allenarsi con i compagni.

Quando Belotti potrà essere nella condizione di poter giocare dopo lo stop di più di due mesi?

“Diciamo che i tifosi del Torino possono stare tranquilli perché lo staff granata a cominciare da mister Ivan Juric e anche il preparatore atletico Paolo Barbero sanno il fatto loro e quindi se finora Belotti non è stato utilizzato vuole dire che non era ancora a posto. Certamente dopo un infortunio come il suo ci vuole un po’ di tempo per ritrovare la condizione dei 90 minuti. E’ probabile che l’avvicinamento a poter disputare una partita intera preveda allenamenti sempre più intensi e la disputa di spezzoni di partite e poi, solo dopo aver accertato le condizioni del giocatore, possa, se l’allenatore lo ritiene opportuno dal punto di vista tattico, farlo giocare titolare. Non si può pensare che un giocatore che è fermo da fine novembre quando rientra possa essere al top della condizione. Può essere utile, superata tutta la fase del recupero quindi quando non è più infortunato e ha fatto un periodo nel quale si è allenato da sano, giocare degli spezzoni di gara in modo da accumulare minutaggio, ma questo deve essere deciso solo da chi vede tutti i giorni il giocatore. Per vari motivi, ci sono delle volte che un calciatore guarito da un infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo deve giocare subito, magari anche per 90 minuti, poiché mancano dei compagni, cosa che costringe un immediato utilizzo, ma non è di certo una scelta giusta”.

Si potrebbe ipotizzare che a fine febbraio o ai primi di marzo Belotti disputi una partita intera ?

“Sulla carta sì, ma dipenderà molto dai minuti che accumulerà nel periodo precedente. Facendo un esempio, se nelle prossime due partite non dovesse mai giocare è difficile che nell’ultima gara di febbraio o nella prima di marzo possa disputare una partita intera. Magari potrebbe entrare titolare, ma poi all’intervallo sarebbe sostituito. Cosa che potrebbe succedere anche adesso, ma sono scelte dell’allenatore. Ribadisco, visto che conosco molto bene sia Juric sia Barbero, so che sono molto attenti e bravi nel gestire queste situazioni che purtroppo ci sono in tutte le squadre. Gli infortuni sono la parte negativa dell’aspetto allenamento e gioco e ci si infortuna prevalentemente durante le partite”.

Il 24 marzo l’Italia disputerà la prima gara di spareggio per accedere al Mondiale in Qatar, questo può spingere Belotti a far di tutto per entrare in condizione il prima possibile in modo da essere convocato dal ct Mancini e avere chance di giocare in azzurro?

“Sono convinto che tutti i giocatori nel giro della Nazionale faranno di tutto per esserci, ma a volte bisogna addirittura frenarli  perché loro dicono di stare bene, però il rischio di rifarsi male è altissimo se uno non è pronto. Tutti i giocatori fanno di tutto per rientrare da un infortunio e tornare a giocare perché più giocano più sono contenti. Il problema è anche di frenare l’entusiasmo del calciatore e dirgli che non è ancora pronto per disputare 90 minuti e che deve avvicinarsi a questo traguardo in maniera graduale. Questo oltretutto è un aspetto molto individuale e dipende soprattutto da come viene svolto il lavoro: non ci devono essere stati intoppi e occorre un percorso di allenamento valido perché chi è stato fuori un mese non può pretendere dopo pochissimo di avere la stessa condizione di chi non si è mai fermato, ancor di più questo discorso vale per chi ha avuto uno stop più lungo”.

Oltretutto Belotti ha avuto anche un altro infortunio (forte trauma contusivo al tendine peroneo e problema alla caviglia destra) in precedenza e non aveva fatto la regolare preparazione estiva poiché reduce dall’Europeo.

“Appunto e infatti se dovesse giocare subito e poi malauguratamente dovesse rifarsi male allora sarebbe sicuro che non sarebbe a disposizione per la Nazionale. Più ci si infortuna a ridosso della convocazione del ct Roberto Mancini e minori sono le chance di esserci per gli spareggi. So che anche Chiellini si è infortunato, non so esattamente l’entità del problema, però farsi male in questo periodo e se ci fosse un mese di stop allora si comprende che le possibilità di essere convocati in Nazionale diminuirebbero. Il discorso non vale solo per la Nazionale, ma anche per il rientro nella propria squadra”.

Belotti è un attaccante e segnare è fondamentale per lui e per il Torino, lo si potrà vedere tornare al gol appena sarà in condizione di giocare regolarmente?

“Assolutamente sì, una volta che il giocatore sta bene e ha la condizione fisica può tornare ai livelli precedenti. L’infortunio non fa perdere quello che di solito è chiamato fiuto del gol piuttosto che la capacità di segnare. Quando tornerà a giocare  Belotti sarà in grado di segnare come ha sempre fatto, secondo me”.


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