ESCLUSIVA TG – Pusceddu: “Genoa-Torino partita tattica e difficile, il pari potrebbe essere giusto”
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Vittorio Pusceddu è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Pusceddu, attualmente è un allenatore, ha militato nel Torino nella stagione 1985-‘86 e poi in quella 1997-‘98 e nel Genoa dal 1988 al 1989. Con lui abbiamo parlato della sfida di questa oggi pomeriggio fra le sue ex squadre.
Genoa-Torino tra alti e bassi delle squadre diventa importante per entrambe vincere, che tipo di partita sarà?
“Chi perde potrebbe ritrovarsi nella zona dove si rischia di essere coinvolti nella lotta per non retrocedere, perché il Frosinone non ha mollato di una virgola e sta facendo molto bene e anche il Carpi se la sta giocando alla grande in tutte le partite e fino alla fine, credo, che lotteranno insieme con altre squadre come il Palermo, l’Udinese, l’Atalanta o stesso Genoa e la Sampdoria per restare in serie A. La partita sarà difficilissima sia per il Genoa sia per il Torino perché la paura potrebbe giocare brutti scherzi. Penso che le due squadre si giocheranno la gara a centrocampo sperando in un errore dell’avversario per approfittare della situazione e magari segnare il gol decisivo. L’attacco del Torino mi sembra che in questo momento sia forte, Immobile non sta segnando, però, fa grandi cose, nella partita con la Lazio ha sbagliato a calciare il rigore, ma ha avuto due-tre ripartenze e occasioni che hanno messo in difficoltà la difesa avversaria, anche se poi non ha segnato. Belotti sta facendo bene anche lui e ha ritrovato la via del gol con una certa continuità. Il Genoa sta disputando tutto sommato un buon campionato e forse il pareggio sarebbe il risultato più giusto per quello che in questo momento le due squadre stanno proponendo. Logicamente in caso di pareggio bisogna vedere che cosa fanno le altre squadre che sono nei pressi, e la Sampdoria e l’Empoli hanno già pareggiato ieri, o più in basso in classifica, ma se una tra il Frosinone e il Carpi dovesse perdere, stando anche allo scontro diretto, un punto per Torino e Genoa potrebbe essere importante”.
Lei indicava il centrocampo come zona cruciale per la partita, dovrebbe esserci grande densità poiché Gasperini utilizzerà o il 3-4-3 oppure il 3-5-2 e Ventura il solito 3-5-2, potrebbe essere un problema per entrambe le squadre e lo spettacolo?
“Penso che sarà una partita molto tattica, la squadra di Ventura lo è sempre: parte da dietro, fraseggia fra difensori e centrocampisti e poi verticalizza. Con l’arrivo d’Immobile le verticalizzazioni sono migliorate sotto l’aspetto dell’andare in profondità, prima Belotti trovava difficoltà a segnare, invece, adesso proprio con l’aiuto d’Immobile che crea spazi sta trovando, come ho detto prima, il gol con più facilità. La chiave della gara sta nel centrocampo dove, ripeto, entrambe le squadre spereranno nell’errore dell’avversario per cercare di approfittarne e portare a casa i tre punti che sarebbero fondamentali sia per l’una sia per l’altra”.
Quindi lei non si aspetta due squadre che giocheranno a viso aperto per andare a prendersi i tre punti.
“No, salvo che Genoa o Torino non segnino all’inizio e allora l’altra squadra per forza dovrà sbilanciarsi di più per recuperare lo svantaggio. Se il risultato non sarà sbloccato velocemente credo che se la giocheranno con molta tattica andando a pressare forse anche sul portatore di palla e in fase difensiva probabilmente andando a prendere l’avversario molto alto”.
In classifica il Torino ha due punti in più del Genoa quindi non sembra esserci molta differenza fra le due squadre, ma secondo lei a livello qualitativo le due rose sono simili?
“Ma, forse il Torino ha una rosa un pochino superiore rispetto a quella del Genoa, però, alla fine si equivalgono. Bisogna ricordare che il Torno a inizio campionato è stato secondo in classifica a un passo dall’essere primo, era partito bene e poi ha avuto difficoltà, ma ritengo che la rosa granata sia competitiva e in difesa ha ottimi giocatori, un portiere che è nel giro della Nazionale, come lo è Perin del Genoa, quindi sono due squadre che a livello di giocatori possono dire la loro. Non si tratta di due formazioni scarse da trovarsi nella posizione che invece hanno in classifica, potrebbero avere tranquillamente qualche punto in più che le collocherebbe nella parte sinistra della graduatoria. Torino e Genoa hanno perso troppi punti per errori commessi, com’è accaduto nelle scorse settimane al Torino che ha sbagliato prima il rigore con Maxi Lopez e poi con Immobile finendo per pareggiare due partite e perdendo quattro punti, oggi ne avrebbe trentasette e sarebbe al nono posto. A causa di alcune situazioni che si sono venute a creare la classifica è bugiarda per entrambe le squadre, soprattutto per il Torino, credo”.
Questa gara riserva sfide fra giocatori: quella fra Perin e Padelli e fra Cerci e Immobile. Quale incidenza avranno sulla partita?
“Per quel che riguarda i portieri Perin è leggermente più forte rispetto a Padelli, anche se ogni tanto qualche errore lo commette, ma è un portiere abbastanza giovane nonostante giochi da anni. Per quanto riguarda la sfida fra Cerci e immobile, mi aspetto un Cerci determinante perché gioca contro la sua ex squadra e vorrà dimostrare tutto il suo valore e penso che potrà mettere in grande difficoltà il Torino se dovesse giocare. Nelle ultime partite l’ha alternato con Suso, ma credo che oggi lo farà giocare dall’inizio e potrebbe essere l’arma in più del Genoa. Immobile, come ho detto, nonostante non stia segnando con continuità, anche perché è arrivato da poco e prima di trovare la giusta collocazione e l’intesa con i compagni di squadra ci vuole del tempo, però, quando parte palla al piede è sempre pungente e mette in difficoltà le difese avversarie e non per niente Belotti ne sta approfittando segnando dei gol importanti per il Torino”.
Cambiando argomento e parlando di lei, fino allo scorso campionato allenava la primavera del Cagliari, vuole continuare nei settori giovanili oppure passare alle prime squadre?
“Vorrei iniziare ad allenare prime squadre e mettermi in competizione. I settori giovanili sono importanti perché si valorizzano giocatori oppure se ne mettono in mostra d’importanti facendoli crescere, ma a livello personale non dà particolare visibilità. Anche perché alla fine ai play off per lo scudetto delle squadre Primavera ci arrivano quasi sempre le solite, Juventus, Inter e Milan, e quelle più piccole non hanno grande visibilità. Va detto che negli ultimi due anni la finale per lo scudetto è stata appannaggio di Torino e Lazio e anche quest’anno i granata dopo un inizio meno brillante stanno risalendo la classifica e potranno essere ancora protagonisti delle fasi finali. Ma cimentarsi con le prime squadre obbliga a dover sempre vincere per cercare di ottenere il massimo, mentre perdendo si sa che ci si può ritrovare con una classifica preoccupante, invece con la Primavera vincere o perdere non è così importante e determinante”.